1966

  1. Barbato Andrea-->Eccoci tra i depositari dell’ultima parola, in Il Giorno, Milano, 2 gennaio
  2. L’articolo è citato in Cristofanelli (1975).

  3. Cartoni Mario-->Sul tema ‘non uccidere’ un dibattito di cattolici, in Il Giorno, Milano, 19 gennaio
  4. Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.

  5. Bolzoni Francesco - Ochetto Valerio-->Preti e cannoni (Milani), in Orizzonti, Roma, 23 gennaio
  6. Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.

  7. Zangrilli Virgilio-->L’"Eco della Scuola" contro don Milani, in Il Ponte, Firenze, gennaio, pagg. 126-128
  8. L’articolo polemizza con Il breviario del prete rosso apparso nel novembre 1965 su Lo Specchio e con Prete e maestro esemplare? pubblicato nel dicembre dello stesso anno da L’Eco della Scuola Nuova: in tali articoli erano contenuti duri attacchi a don Milani.

  9. Ghirotti Gigi-->Un obiettore difficile, in Comunità, Milano, gennaio-aprile
  10. Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.

  11. Anonimo-->L’obiezione di don Milani, in La Fiera Letteraria, Milano, 3 febbraio
  12. Si tratta di alcune lettere al direttore della rivista. Citato in Riccioni (1974).

  13. Anonimo-->L’obiezione di coscienza al centro di due processi, in Paese Sera, Roma, 14 febbraio
  14. Citato in Riccioni (1974).

  15. Anonimo-->Assolto don Milani difensore degli obiettori - Prosciolto anche il giornalista che pubblicò il messaggio, in Corriere della Sera, Milano, 16 febbraio
  16. Un trafiletto di 50 righe con la notizia.

  17. Barberi Andrea-->Assolti don Milani e Rinascita, in L’Unità, Roma, 16 febbraio, pagg. 1-2
  18. Resoconto del processo.

  19. Cartoni Mario-->Don Milani è stato assolto, in La Nazione, Firenze, 16 febbraio
  20. Altro articolo di cronaca del processo a don Milani, che riporta brani delle arringhe del Pubblico Ministero e dell’avvocato difensore.

  21. Cartoni Mario-->Assolto Don Milani, in Il Resto del Carlino, Bologna, 16 febbraio
  22. È lo stesso articolo de La Nazione.

  23. Guidi Guido-->Assolto don Milani, il parroco fiorentino che aveva difeso gli obiettori di coscienza, in La Stampa, Torino, 16 febbraio
  24. L’articolo è citato in Cristofanelli (1975). L’autore ha firmato altri articoli su don Milani con le sole iniziali G. G.

  25. Rosselli Giuseppe-->Non si può permettere che gli obiettori "siano solo offesi e non anche difesi", in Paese Sera, Roma, 16 febbraio
  26. La motivazione della sentenza di assoluzione del priore.

  27. Rosselli Giuseppe-->L’assoluzione è un atto di giustizia, in Paese Sera, Roma, 16 febbraio
  28. Per l’autore la sentenza "ha dato la migliore risposta ad una ignobile speculazione politica".

  29. Anonimo-->In appello il Pubblico Ministero contro la sentenza per don Milani, in L’Italia, Milano, 19 febbraio
  30. Un trafiletto di 35 righe con la notizia.

  31. Pavolini Luca-->Il fatto non costituisce reato - Assolti Don Lorenzo Milani e "Rinascita", in Rinascita, Roma, 19 febbraio, pag. 2
  32. Un editoriale per ricordare che la posizione del PCI è diversa da quella di Milani, sul problema degli eserciti di massa, da preferirsi agli eserciti professionali.

  33. Anonimo-->Assolto don Milani, in L’Espresso, Roma, 27 febbraio
  34. La notizia dell’esito del processo.

  35. Sassoli Domenico-->In merito all’assoluzione di Milani, in La Discussione, Roma, 27 febbraio
  36. Un commento al processo contro il priore.

  37. Aa. Vv.-->L’obiezione di coscienza - Estratto del dibattito, in La Fiera Letteraria, Milano, febbraio-marzo
  38. Si tratta della trascrizione parziale del dibattito svoltosi ad una tavola rotonda presso la libreria "Paesi Nuovi", a Roma, sull’obiezione di coscienza e sulla Lettera ai giudici.

  39. Russo Giuseppe-->Eminenza, se ci sei batti un colpo, in Realtà Politica, Roma, 5 marzo
  40. L’autore, un cappellano militare, afferma che "sacerdoti come Padre Balducci, don Milani, Don Rosadoni si nascondono dietro il dito del Concilio".

  41. Nasi F.-->La morale delle tre M: macchina, moglie, mestiere, falcia loro le gambe, in Il Giorno, Milano, 22 marzo, pag. 7
  42. Ricorda l’emozione "vivissima" di chi ha visto la scuola di Milani a Barbiana.

  43. Anonimo-->Dopo l’assoluzione di don Milani, in Politica Livornese, Livorno, 27 marzo
  44. Citato in Riccioni (1974).

  45. Russo Giuseppe-->Il mondo alla rovescia: gli obiettori di coscienza - Lettera aperta al cardinale Arcivescovo di Firenze, in L’ultima crociata, Organo dell’Associazione Caduti e Dispersi della R.S.I., Roma, marzo
  46. L’autore attacca duramente padre Balducci, don Milani e don Rosadoni, criticando l’assoluzione di Milani al processo.

  47. Anonimo-->I cittadini e la legge - L’obiezione di coscienza in Italia, in La Gazzetta di Bergamo, Bergamo, 4 aprile
  48. Pur definendo "singolari" le tesi di Milani, riconosce che il problema dell’obiezione va risolto come si è fatto in altre nazioni civili.

  49. Anonimo-->La motivazione della sentenza che ha assolto don Milani, in La Nazione, Firenze, 4 aprile
  50. Vengono riportate le motivazioni ed il dispositivo della sentenza del processo, con il riconoscimento che, da parte di Milani, si è trattato della semplice espressione di un’opinione.

  51. Anonimo-->Perché don Milani è stato assolto, in Paese Sera, Roma, 4 aprile
  52. Riporta le motivazioni della sentenza assolutoria.

  53. Anonimo-->Dure parole per don Milani dai giudici che lo hanno assolto, in Il Tempo, Roma, 5 aprile
  54. L’articolo riporta l’opinione del tribunale che ha ritenuto, secondo l’autore, che le Forze Armate siano state vilipese da don Milani, e sia stato offeso l’onore di un capo di Stato estero.

  55. M. F.-->Don Milani, difendendo gli obiettori, ha esercitato il diritto di opinione, in Il Messaggero, Roma, 5 aprile
  56. L’autore scrive che con Milani "è morto un grande maestro". Citato in Riccioni (1974).

  57. Ughi Alfonso-->L’incredibile caso del religioso marxista - Prete sovversivo, in Il Secolo d’Italia, Roma, 3 novembre
  58. L’autore afferma che "Iddio fa impazzire coloro che vuol perdere", con un preciso riferimento alla malattia di don Milani. Citato in Riccioni (1974).

  59. Anonimo-->Prete e maestro esemplare?, in L’Eco della Scuola Nuova, Torino, novembre
  60. L’articolo (firmato Il Passatore) afferma che Milani è un "Socrate a rovescio", che "insegna ai suoi ragazzi a disobbedire alle leggi dello Stato". Ad esso replicherà Zangrilli su Il Ponte nel gennaio 1966.

  61. Anonimo-->Oggi il processo a don Milani, domani all’aviere Fabbrini, in L’Unità, Roma, 8 dicembre
  62. Si parla del processo d’appello contro don Milani. Citato in Riccioni (1974).

  63. Cartoni Mario-->Si riparla di don Milani, in Il Resto del Carlino, Bologna, 9 dicembre
  64. Cartoni dà notizia del processo di appello ormai prossimo.

  65. Sbalchiero Giuseppe-->Lettera aperta a don Milani, in Momento Vicentino, Vicenza, 31 dicembre
  66. L’autore parla degli "adolescenti di Barbiana […] condannati dalla Sua ‘carità’ pastorale a vivere in una scuola ‘austera che non conosce ricreazione né vacanza’ […] sottoposti ad un incessante martellamento per essere imbottiti di nozioni che non possono capire".

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  67. Fabbrini Fabrizio-->Il caso don Milani, in Tu non ucciderai, Cultura Editrice, Firenze, pagg. 297-325

L’autore parla estesamente nel suo libro, che ha una prefazione scritta da La Pira, della vicenda della Risposta ai cappellani militari e della Lettera ai giudici. L’opera è disponibile nell’archivio del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.

 

1967

  1. Barberi Andrea-->Il Tribunale chiede una legge per gli obiettori di coscienza, in L’Unità, Roma, 4 marzo
  2. Si tratta delle motivazioni della sentenza di assoluzione. L’articolo è citato in Riccioni (1974).

  3. Coppini R.-->Lettera a una professoressa, in La Città di Vita, Firenze, n° 4, pag. 437
  4. Una recensione del libro di Barbiana.

  5. Anonimo-->La scuola di Barbiana, in Il Potere è di tutti, Perugia, n° 4-5, aprile-maggio
  6. Un breve articoletto che riporta alcuni brani di Lettera a una professoressa e definisce Barbiana "la scuola del non conformismo". È citato in Riccioni (1974).

  7. Fazio Mario-->Studenti bocciati alle medie rivelano le colpe della scuola, in La Stampa, Torino, 25 maggio
  8. Si sostiene, recensendo Lettera a una professoressa, che "questi ragazzi ripetono principi pedagogici che hanno trionfato da decenni nei paesi più avanzati" e che certe proposte "sembrano pazzesche soltanto a chi ignori quel che è stata l’evoluzione della scuola, da mezzo secolo" in molti Paesi del mondo.

  9. Fissi Giuliano-->Un libro che farà parlare molto: Lettera ad una professoressa dalla scuola di Barbiana, in L’Osservatore Toscano, Firenze, 25 maggio
  10. L’autore della recensione ritiene che "a molti il libro farà l’effetto di un pugno tremendo nello stomaco […] un libro straordinario".

  11. Pescioli Idana-->Scuola di Barbiana - La scuola ai poveri, in Assistenza Psichiatrica e Vita Sociale, Roma, 27 maggio
  12. Questo articolo viene ricordato dall’autrice al convegno di Vicchio su "Don Milani e la pedagogia della educazione alla pace". Esso fu pubblicato sul giornale fondato da Adriano Milani.

  13. Parigi Maria Gloria-->Lettera da Barbiana, in Il Ponte, Firenze, 31 maggio, pagg. 673-675
  14. Recensione al libro Lettera a una professoressa, citata in Riccioni (1974), ma con il nome dell’autrice errato. Per l’autrice, il libro "farà più male alla reazione di una grande battaglia perduta".

  15. Buttitta Pietro A.-->La stalla e la scuola, in L’Astrolabio, Roma, n° 21, maggio, pagg. 40-43
  16. Una lunga recensione di Lettera a una professoressa. L’autore scrive che i ragazzi di Barbiana "esprimono la protesta del mondo contadino e propongono una rivoluzione culturale […] senza violenze e senza sfilate ma non per questo meno dirompente". Citato in Riccioni (1974), che però lo attribuisce ad autore anonimo.

  17. Anonimo-->Lettera a una professoressa, in Posizione, Roma, n° 5-6, maggio-giugno
  18. Secondo l’autore della recensione, il libro Lettera a una professoressa, non vuole distruggere la scuola, "la vuole migliorare".

  19. Ciabatti Gianfranco-->Qualche domanda a ragazzi di Barbiana, in Nuovo Impegno, Napoli, n° 8, maggio-luglio
  20. L’autore, dopo aver scritto "Abbiamo letto il vostro libro. Per noi è un libro importante", critica da sinistra alcuni punti nodali di Lettera a una professoressa, sottolineando anche l’impossibilità di un cambiamento sociale da ottenersi mediante una maggioranza parlamentare.

  21. Cucchi Foggi Anna-->È una "rivoluzione culturale" quella della scuola di Barbiana?, in Nuovo Impegno, Napoli, n° 8, maggio-luglio
  22. "Finalmente un libro che sconvolge le acque tranquille dell’idillio politico-pedagogico-didattico che ha avvolto e avvolge ancora la nuova Scuola Media". L’autrice evidenzia comunque "la fondamentale contraddizione […] fra la rivolta di tipo classista […] e le proposte di tipo riformista". Si tratta di una recensione a Lettera a una professoressa che è citata in Riccioni (1974).

  23. Petroni Franco-->I ragazzi di Barbiana tra rivoluzione e riformismo, in Nuovo Impegno, Napoli, n° 8, maggio-luglio
  24. Recensione a Lettera a una professoressa. L’autore lo definisce "un libro insolito per due ragioni: 1) è un fatto più unico che raro che in Italia si esprima, in modi del tutto autentici, non un senso di frustrazione individuale, ma una rabbia collettiva, consapevole di sé, che sa documentarsi con dati oggettivi; 2) è una dellepoche volte che, in Italia, il "popolo" prende la parola in prima persona".

  25. Volpicelli Luigi-->Lettera a una professoressa, in I Problemi della Pedagogia, Roma, n° 3, maggio-giugno, pagg. 552-554
  26. Una recensione molto favorevole del libro della Scuola di Barbiana, al punto di affermare che l’autore darebbe a Milani il premio Viareggio.

  27. Magnaschi Pierluigi-->La scuola è un ospedale che cura i sani e respinge i malati?, in Città Terrena, Sesto San Giovanni (Milano), 1° giugno
  28. Recensione a Lettera a una professoressa, citata in Riccioni (1974). Per l’autore si tratta del "libro italiano più commentato dell’anno".

  29. Nivola Elisa-->Studenti col mitra - Anche la scuola è colpevole, in Il Giornale, Cagliari, 1° giugno
  30. L’autrice dell’articolo ritiene che Lettera a una professoressa sia un "terribile documento". L’articolo, citato da Riccioni (1974), riporta solo un riferimento indiretto, tramite la recensione di Astrolabio.

  31. Anonimo-->Lettera a una professoressa: Il dito sulla piaga della scuola, in Paese Sera, Roma, 3 giugno
  32. Si afferma che "il sasso nello stagno è stato lanciato […] eppure lo scandalo vero è che sussista una situazione che permette a documenti come quello di cui si sta parlando, di possedere una fortissima carica di verità".

  33. Pompeo Rocco-->Lettera a una professoressa, in Il Focolare, Firenze, 4 giugno
  34. L’autore della recensione ritiene che "il grave e tremendo limite della "Lettera" è che vi manca l’amore. Non c’è nessuna speranza. Vi si legge la violenza".

  35. Santini Luigi-->"Lettera a una professoressa", in COM - Nuovi Tempi, Roma, 4 giugno
  36. L’autore scrive che la lingua "di questi ragazzi taglia e cuce, speriamo che tanti si sentano a disagio in questo vestito e se ne facciano uno nuovo".

  37. Vice-->È giusto bocciare nelle classi dell’obbligo?, in La Domenica del Corriere, Milano, 6 giugno
  38. Una recensione a Lettera a una professoressa, "scritto per i genitori, questo è un libro da leggere per tutti coloro che vivono nella scuola". L’articolo è citato due volte in Riccioni (1974), con attribuzioni diverse.

  39. Gozzini Adriano-->La scuola di Barbiana, in Pianificazione Siciliana, Partanna (Trapani), 8 giugno, pag. 9
  40. Una lettera ai ragazzi di Barbiana, in cui li ringrazia per avergli inviato una cartolina con la segnalazione del libro. Della lettera, pubblicata integralmente su Testimonianze assieme alla risposta dei ragazzi, qui viene riportata solo la parte che si riferisce alla responsabilità degli insegnanti.

  41. Andolini U.-->La scuola dei signorini, in L’Avvenire d’Italia, Bologna, 11 giugno
  42. Questa recensione a Lettera a una professoressa sostiene che si tratta di "una denuncia forse troppo polemica e parziale per essere convincente".

  43. Nesi Alfredo-->Lettera a una professoressa: un libro che va discusso, in Il Focolare, Firenze, 11 giugno
  44. L’autore della recensione scrive che il libro "è il risultato non di un’idea nata a tavolino o derivata da una ricerca di studio ma di un’attività concreta di promozione culturale e sociale". Nello stesso numero della rivista appaiono anche altri articoli sul priore. Un breve corsivo dal titolo Scuola buona e scuola cattiva, e due pezzi intitolati Don Milani in tribunale e La parola a Don Milani.

  45. Bini Giorgio-->Una "vendetta" contro la scuola che boccia, in L’Unità, Roma, 12 giugno
  46. L’autore della recensione, riconoscendo ai ragazzi di Barbiana la loro "serietà", aveva affermato esservi un punto sul quale non si poteva non polemizzare: in nessun luogo, neppure a Barbiana, vi era il diritto di sottovalutare la scienza e la cultura, senza il rispetto delle quali esse sarebbero state abbandonate nelle mani dei "padroni".

  47. Fumagalli Carlo-->Le violente semplificazioni della "Lettera a una professoressa", in Roma, Napoli, 15 giugno
  48. L’articolo del quotidiano napoletano di estrema destra parla di un libro anonimo "per un calcolo sottile" e di "semplificazione popolana e violenta del discorso ad uso esclusivo dei citrulli".

  49. Nencini Franco-->Odiano l’"Odissea", ma conoscono i contratti di lavoro - Dai ragazzi di don Milani tante sassate contro la scuola, in La Nazione, Firenze, 20 giugno
  50. Questa recensione sostiene che Lettera a una professoressa, "un libello […] che più che altro serve a provocare, a disturbare le coscienze", può essere utile "più agli individui che ai sistemi".

  51. Pavolini Luca-->La scuola di Barbiana, in Rinascita, Roma, n° 25, 23 giugno, pag. 21
  52. La recensione parla di Lettera a una professoressa come di "un libro appassionante, di grande lettura", anche se "si sente talvolta in queste pagine l’eco di una impostazione elementare, ‘contadina’, che non può trovarci consenzienti senza una discussione adeguata".

  53. Anonimo-->Lettera a una professoressa, in Il Focolare, Firenze, 25 giugno
  54. Secondo l’autore della breve recensione, siglata A. C., il libro "fa l’effetto d’un fiotto di luce improvvisa in una stanza semibuia".

  55. Magnaschi Pierluigi-->Due ore di scuola al giorno - Riflessioni sul libro "Lettera a una professoressa", in Città Terrena, Sesto San Giovanni (Milano), 25 giugno, pag. 4 e ultima
  56. Si tratta della seconda parte dell’articolo apparso sul numero precedente della rivista. Lettera a una professoressa è definita "corrosiva ma calzante". È citato in Riccioni (1974).

  57. Anonimo-->Rimedi urgenti per la scuola, in La Gazzetta di Roma, Roma, 26 giugno
  58. È una lettera al direttore del giornale, scritta da un insegnante che si firma A. D. e che cita brevissimamente la recensione de L’Espresso a Lettera a una professoressa. È citata in Riccioni (1974).

  59. Anonimo-->Don Milani è morto di leucemia in casa dei genitori a Firenze, in La Gazzetta del Popolo, Torino, 27 giugno
  60. Si afferma che Milani ed i suoi allievi erano "coraggiosi, generosi, pronti ad assumere le posizioni più scomode ed anticonformiste".

  61. Anonimo-->Don Milani è morto ieri sera a Firenze, in Il Popolo, Roma, 27 giugno
  62. Si afferma che Milani "era una delle figure più espressive del sacerdozio fiorentino".

  63. Anonimo-->Morto a Firenze don Milani, in La Voce Repubblicana, Roma, 27 giugno
  64. Secondo l’autore, Milani "coraggioso e battagliero parroco […] era una delle figure più rappresentative del clero progressista".

  65. Anonimo-->Morto don Milani il difensore degli "obiettori di coscienza", in Espresso Sera, Catania, 27 giugno
  66. Un necrologio in cui si scrive che la scomparsa del priore "ha suscitato profondo cordoglio". Citato in Riccioni (1974).

  67. Anonimo-->È morto a Firenze don Lorenzo Milani, in Il Resto del Carlino, Bologna, 27 giugno
  68. Un articolo-necrologio con la notizia.

  69. Anonimo-->È morto don Milani, in Corriere della Sera, Milano, 27 giugno, pag. 13
  70. Breve articolo, in cui si scrive che Milani "per far presa sui giovani proletari della sua parrocchia non ha creduto di far di meglio che condividerne in pieno il più rigido ed esasperato classismo". Citato in Riccioni (1974), ma con titolo inesatto.

  71. Anonimo-->È morto don Milani, in L’Avvenire d’Italia, Bologna, 27 giugno
  72. L’articolo giudica Milani un sacerdote "compianto", e scrive che "grande è stato il dolore e la commozione per la sua scomparsa".

  73. G. G. (Guidi Guido)-->Don Milani ardente testimone di verità, in Paese Sera, Roma, 27 giugno
  74. Un necrologio di don Milani, siglato G. G. Si afferma che Milani "pensava ad un mondo [...] allenato ad una serrata tensione civile, impregnato di passione per le sorti del paese e dell’umanità".

  75. Cavallina Paolo-->È morto don Milani, in La Gazzetta di Roma, Roma, 27 giugno
  76. Scrive l’autore: "la sua sincerità, il suo linguaggio aspro e duro […] lo fecero considerare, a sproposito, un pesce rosso nell’acquasantiera. […] Era, questo sì, un prete scomodo, un guastafeste".

  77. Magi Piero-->È morto don Milani, in La Nazione, Firenze, 27 giugno
  78. L’autore scrive in questa occasione che, pur non condividendone le idee, "davanti alla fermezza con cui questo parroco di campagna difese sempre i propri principi morali, non possiamo oggi non sentirci deferenti e commossi".

  79. Anonimo-->È morto Don Lorenzo Milani - Il prete degli obiettori, in Momento Sera, Roma, 28 giugno
  80. Il necrologio ricorda l’incriminazione ed il processo da cui il priore fu assolto. È citato in Riccioni (1974).

  81. Anonimo-->Grande folla ai funerali di Don Milani, in L’Italia, Milano, 28 giugno
  82. Breve trafiletto citato in Riccioni (1974).

  83. Anonimo-->Si è spento a Firenze Don Lorenzo Milani, in L’Osservatore Romano, Roma, 28 giugno
  84. È un trafiletto di diciotto righe che ricorda anche la recente assoluzione del priore al processo di Roma.

  85. Cappelletti Ugo-->È morto a Firenze Don Milani, in Il Lavoro Nuovo, Genova, 28 giugno
  86. L’articolo sostiene che la scomparsa di Milani, "battagliero sacerdote" e fondatore di una scuola "i cui metodi didattici avevano sollevato polemiche", "arreca unanime cordoglio".

  87. Cappelletti Ugo-->È morto don Milani - Un prete moderno e impegnato, in L’Avanti!, Roma, 28 giugno
  88. L’autore definisce Milani "un educatore sempre coerente nella sua azione [...], fortemente impegnato nella vita politica e sociale". È lo stesso articolo pubblicato da Il Lavoro Nuovo. È citato in Riccioni, con il titolo Don Milani: una vita per creare giustizia.

  89. Lazzerini Marcello-->Un prete "scomodo" perché vicino agli oppressi, in L’Unità, Roma, 28 giugno
  90. L’articolo -che Riccioni (1974) cita due volte sotto lo stesso titolo nelle diverse edizioni di Milano e di Roma- riporta la frase di Milani (tratta dalla Lettera ai giudici) il quale ricordava che la sua "tecnica d’amore costruttivo per la legge" l’aveva imparata insieme ai ragazzi mentre leggeva il Critone, l’Apologia di Socrate, Il Vangelo, l’Autobiografia di Gandhi, Le lettere del pilota di Hiroshima. Per l’autore Milani "era un uomo eccezionale, che si sottraeva ad ogni catalogazione, che sfuggiva agli schemi di comodo".

  91. Montini Italo-->Ricordo di don Milani, in Il Popolo, Roma, 28 giugno
  92. Per l’autore di questo lungo articolo, "Milani insegnava ai ragazzi il misterioso cammino della vita, il coraggio di non cedere mai alla menzogna, costi quel che costi". In esso l’autore riconosce a Milani "coscienza integra e intransigente" e di aver abituato i suoi allievi "a non scambiare gli ideali autentici con la retorica e il conformismo".

  93. Pratesi Piero-->Ricordo di don Milani, in L’Avvenire d’Italia, Bologna, 28 giugno
  94. In questo lungo necrologio, l’autore scrive che in Milani vi era "sete di anime".

  95. Anonimo-->A Barbiano i funerali di don Lorenzo Milani, in Alto Adige, Bolzano, 29 giugno
  96. Il breve articolo, citato in Riccioni (1974), contiene un evidente réfuso nel titolo.

  97. Anonimo-->Don Lorenzo Milani, in L’Espresso, Roma, 29 giugno
  98. L’autore scrive che Milani "fu una figura esemplare, la cui schiettezza e onestà meritano d’essere ricordate".

  99. Anonimo-->Don Milani sepolto a Barbiana, in L’Unità, Roma, 29 giugno
  100. Breve trafiletto citato in Riccioni (1974).

  101. Grassi Lodovico-->Ha dato la parola ai poveri - Saluto a don Milani, in L’Avvenire d’Italia, Bologna, 29 giugno, pag. 3
  102. L’autore, commemorandone la morte, scrive di Milani che "la sua grandezza deve essere ancora scoperta e detta [...] Tutto il suo programma spirituale può essere riassunto così: tacere per ascoltare i poveri, per ascoltare Dio. […] Le parole di don Milani davano noia perché erano divenute una cosa sola con la parola dei poveri". Questo articolo è stato ripubblicato da Riccioni (1974) nella sua "breve antologia critica".

  103. Lucchesi Venturino-->Morto a Firenze don Milani, il "parroco degli obiettori", in L’Unità, ediz. di Milano, 29 giugno
  104. Un altro necrologio: la sua notorietà era dovuta ad atteggiamenti clamorosi e discussi, come appunto la difesa degli obiettori di coscienza e delle tesi care ai comunisti in fatto di "dialogo"".

  105. Magi Piero-->Fra la commozione dei suoi parrocchiani - Don Milani seppellito nel cimitero di Barbiana, in La Nazione, Firenze, 29 giugno
  106. L’articolo è citato in Riccioni (1974), ma con il titolo inesatto. "Ora il sipario è calato sulla polemica, sulla lotta, sulla "scuola popolare" che forse non sopravviverà al suo fondatore".

  107. Anonimo-->Il parroco di Barbiana, in Rinascita, Roma, 30 giugno
  108. Si scrive che la morte del priore "crea un vuoto doloroso nel mondo cattolico italiano", ma che "al di là delle profonde divergenze che ci dividevano dalle posizioni ideali e pratiche di don Lorenzo Milani, la redazione di Rinascita sente tutta intera la gravità della sua perdita".

  109. Pesetti Nada-->Guardati da quell’uomo il cui Dio è in cielo, in Il Corriere Mercantile, Genova, 30 giugno
  110. "Un sacerdote in difesa degli obiettori di coscienza. ha scatenato una battaglia su un terreno minato non indifferente". Citato in Riccioni (1974).

  111. Anonimo-->Le idee degli altri vanno rispettate, in Il Popolo Lombardo, Milano, giugno
  112. L’articolo riporta brani da Esperienze pastorali e Lettera a una professoressa, e si affianca all’articolo di S. Stillo Don Milani - Maestro dei poveri.

  113. Anonimo-->Lettera a una professoressa, in Il Radiocorriere, Torino, giugno
  114. Nella recensione si scrive che è "un libretto intelligente, animoso, coraggioso".

  115. Cineforum-Pistoia-->Sulla morte di don Milani, manifesto murale, giugno
  116. Si tratta di un manifesto in cui si commemora la morte del priore e si ringrazia Milani per "averci insegnato quanta violenza, quanta durezza occorre [...] perché l’amore [...] diventi energia per costruire un mondo di giustizia e di pace per tutti".

  117. Reggio R.-->Lettera ad una professoressa, in L’Agitazione del Sud, Giornale degli Anarchici Siciliani, Catania, giugno
  118. Una recensione citata in Riccioni (1974).

  119. Stillo Saverio-->Don Milani - Maestro dei poveri, in Il Popolo Lombardo, Milano, giugno, pag. 3
  120. Milani applicava "la "tecnica d’amore" [...] al suo piccolo mondo assetato di carità, uguaglianza, giustizia, di pace, di sapere". Citato in Riccioni (1974).

  121. Anonimo-->Lorenzo Milani, un prete maestro di libertà, in Questitalia, Venezia, giugno-luglio
  122. Un necrologio del priore di Barbiana.

  123. Balducci Ernesto-->Don Milani, 26 giugno 1967, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 95, giugno-luglio, pagg. 429-430
  124. Si tratta di una breve nota scritta subito dopo la morte del priore, che verrà anche ripubblicata in Diario dell’esodo 1960/70, e successivamente in L’insegnamento di don Lorenzo Milani, una antologia di scritti di padre Balducci raccolti a cura di Mario Gennari (1995). L’autore sostiene che a Milani "giovava l’essere senza genealogia spirituale e senza modelli di riferimento", nel suo affrontare il sistema ecclesiastico, politico, sociale, "colpendolo alle radici della conformazione vigente". Pur riconoscendo di non essere nel numero di quelli "che si sono convertiti a lui", Balducci dà atto a Milani di aver rappresentato con la sua particolarità "un segno di nuove possibilità morali e religiose da non dimenticare più".

  125. Capitini Aldo-->La scuola di Barbiana, in Azione nonviolenta, Perugia, giugno-luglio, pag. 3
  126. Recensione a Lettera a una professoressa, in cui il libro è definito "aperto e intrepido".

  127. Capitini Aldo-->Pensieri rivoluzionari di Don Lorenzo Milani, in Azione nonviolenta, Perugia, giugno-luglio, pagg. 3-4
  128. Per l’autore, don Milani "mette la sua vita e tutta la sua energia [...] perché venga un mondo pulito, puro, di vera giustizia". Citato in Simeone (1996).

  129. Di Branco F.-->Una lettera insolita a una professoressa, in Questitalia, Venezia, n° 111-112, giugno luglio, pagg. 64-66
  130. Altra recensione a Lettera a una professoressa.

  131. Gozzini Adriano-->Lettera ai ragazzi della scuola di Barbiana, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 95, giugno-luglio
  132. Si riporta integralmente la lettera già pubblicata parzialmente in Pianificazione Siciliana. Citato in Cristofanelli (1975) e in Riccioni (1974).

  133. Martini Piero-->La scuola di Barbiana, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 95, giugno-luglio, pagg. 409-416
  134. Con una breve nota dell’autore, in cui si afferma che molti redattori e amici della rivista hanno verso Milani "un debito di gratitudine [...] grande e ricco di affetto e venerazione", vengono qui presentate una lettera del professor Adriano Gozzini ai ragazzi di Barbiana e la risposta dei ragazzi e del loro maestro. Mentre Gozzini afferma di essere rimasto emozionato dalla Lettera a una professoressa, che dice essere "un capolavoro di umanità, di autentico spirito rivoluzionario, un grido di amore per l’uomo", ed elenca due punti di dissenso con essa (primo, l’identificare la scuola con la professoressa; secondo, l’escludere dalla scuola dell’obbligo le materie scientifiche), terminando col dire che occorre "fare del libro una bandiera per una rivoluzione culturale", come i cinesi col libretto dei pensieri di Mao Tse-tung. I ragazzi di don Milani, pur riconoscendo il fatto che anche le professoresse siano le vittime più duramente colpite dalla scuola, tuttavia ritengono che per esse pure valga il discorso sull’obbedienza che non è più una virtù.

  135. Moroni Gian Giuseppe-->Lettera a una professoressa, in L’Educatore, Milano, giugno-luglio
  136. Recensione al libro di Milani. L’articolo è citato in Pecorini (1967c). In esso l’autore, direttore della scuola all’aperto "Casa del Sole" di Milano, scrive che "è necessario rimettere in discussione tutto [...], valutare serenamente il nostro lavoro senza preconcetti".

  137. Capitini Aldo-->Pensieri rivoluzionari di Don Lorenzo Milani, in Il Potere è di tutti, Perugia, n° 6-7-8, giugno-luglio-agosto, pagg. 1-3
  138. Per l’autore, don Milani "cercava un impiego assoluto, un servizio totale agli altri". L’autore ricorda che nel numero di aprile-maggio della rivista è stato pubblicato "un articolo con passi del libro" Lettera a una professoressa. Vengono qui pubblicati passi da Esperienze pastorali e da L’obbedienza non è più una virtù.

  139. Biagini Fabrizio-->Scuola di Barbiana, in Politica, Firenze, 1° luglio
  140. Una recensione a Lettera a una professoressa, citata in Riccioni (1974). L’autore annota che "l’ultimo libro di Don Milani non è stato scritto da lui".

  141. F. E.-->La scuola democratica è una rivoluzione, in Il Regno, Bologna, 1° luglio
  142. Citato in Cristofanelli (1975).

  143. Scheggi Merlini Lorenzo-->Ricordo di don Lorenzo Milani - I care - Il contrario della indifferenza, in Azione Sociale, Roma, 1° luglio
  144. L’autore definisce Milani "maestro, soprattutto di libertà. Di quella difficile libertà che comporta un atteggiamento di prima linea che, agli occhi della gente, spesso sembra di provocazione".

  145. Striulli S.-->Don Lorenzo Milani ci ha lasciato, in L’Agitazione del Sud, Giornale degli anarchici siciliani, Catania, 1° luglio
  146. Commemorando Milani, l’articolo afferma che egli fu "cosciente e buono, vero amico dell’uomo, della verità e della giustizia, maestro per vocazione e per natura" "Noi consideriamo la perdita di questo degno uomo come una perdita nostra".

  147. Anonimo-->È morto don Milani, in La Domenica, Roma, 2 luglio
  148. Secondo l’autore "tutti perciò sentiamo ora il bisogno [...] d’inchinarci davanti alla sua vigorosa figura di uomo e di sacerdote".

  149. Anonimo-->Vocabolario delle incertezze: disadatto e disadattato, in Paese Sera, Roma, 2 luglio
  150. Citato in Riccioni (1974).

  151. Coccia Nicola-->Ricordo del parroco coraggioso. Riascoltiamo la voce di don Milani, in L’Avanti!, Roma, 2 luglio
  152. Il servizio qui pubblicato è una trascrizione parziale della conversazione registrata nel dicembre 1965 a Barbiana, e porta come sottotitolo Da una registrazione inedita, il ritratto pungente e vero di un uomo caro all’Italia migliore. Riguardo alla qualità di questa trascrizione riportata su L’Avanti!, Giorgio Pecorini (1996) parla esplicitamente di "trascrizione manipolata". Mario Cartoni -che nel ’68 acquistò da Coccia il nastro e ne fece copie per i familiari e gli amici di Milani- in una lettera a Pecorini (ibidem, pag. 340-342) definisce l’edizione de L’Avanti! "abbondantemente purgata e mutilata". Questo articolo è stato ripubblicato da Riccioni (1974) nella sua "breve antologia critica". La trascrizione della registrazione è stata pubblicata successivamente anche in Fallaci (1974), Toschi (1994) e Pecorini (1996): qualche brano nel primo, ampi stralci nel secondo, integralmente nel terzo libro.

  153. Guidacci Margherita-->Il prete dei poveri, in Settegiorni, Roma, 2 luglio
  154. L’autrice scrive che Milani che "ha ormai formato i suoi "pari", capaci di trasmettere e ampiare il suo messaggio […] non è un uomo da onorare semplicemente con la commozione della sepoltura".

  155. Magistrati Antonello-->Don Milani, un prete che ha saputo testimoniare pagando di persona, in Il Nostro Tempo, Torino, 2 luglio
  156. L’autore scrive che Milani, "in un altro Paese, meno pigro del nostro, sarebbe stato un grande leader: in Italia era soltanto un "caso". […] Ma la sua testimonianza non passa: ha messo radici e sta macerandosi nella buona terra per consentire ad altri di coglierne i frutti".

  157. Santini Luigi-->Un uomo che lottava per fede, in COM - Nuovi Tempi, Roma, 2 luglio
  158. L’autore scrive che i protestanti hanno "rispettato e osservato con simpatia" don Milani, nonostante la sua "intransigenza dura fino a una sorta di incomunicabilità" e il "suo dogmatismo tanto più accanito in una ortodossia senza concessioni".

  159. Villani Giulio-->È questo come il suo testamento, in L’Osservatore Toscano, Firenze, 2 luglio, n° 27, pag. 1
  160. L’autore dice di Milani che "a vent’anni era ricco di beni, di parola, di cultura. A quaranta era enormemente più ricco: i poveri avevano moltiplicato la ricchezza iniziale".

  161. Visalberghi Aldo-->Polemico libro di don Milani contro la scuola che boccia - Il prete che difendeva l’obiezione di coscienza, in La Stampa, Torino, 2 luglio, pag. 12
  162. L’autore scrive in questa recensione che il libro Lettera a una professoressa "non è lo sfogo di animi esacerbati, ma un serio e sensatissimo appello a tutta la società italiana, un appello che non deve restare inascoltato". L’articolo è citato da Riccioni (1974), il quale ne dà però un titolo inesatto.

  163. Anonimo-->Il cordoglio di Reggio Emilia per la morte di don Milani, in L’Unità, ediz._di Bologna, 5 luglio
  164. Breve trafiletto citato in Riccioni (1974), il quale ricorda che Milani viene definito "valoroso sacerdote".

  165. Anonimo-->Memoria di don Milani, in L’Adige, Trento, 5 luglio
  166. Secondo l’autore, "la vita e il sacerdozio di don Milani sono stati la testimonianza e verifica di questa coscienza [di essere stata fondata per i poveri e per i sofferenti. N.d.R.] della Chiesa".

  167. Berzano Luigi-->Don Lorenzo Milani un prete piantagrane, in La Nuova Brianza, Monza, 5 luglio
  168. L’autore scrive che Milani "come tutti i profeti ha vissuto e testimoniato senza paura […] i suoi interventi furono "scandalosi", privi di quella diplomazia che sola assicura carriera e quieto vivere […] egli, l’esame di coscienza lo faceva con se sttesso, prima che con gli altri".

  169. Giudice Lia-->Un dialogo difficile, in La Voce Repubblicana, Roma, 5 luglio
  170. L’autrice scrive che il libro Lettera a una professoressa "chiede che tutti ci sgombriamo dai pregiudizi che adombrano la nostra azione" ed i ragazzi di Barbiana "chiedono ad alta voce di essere reintegrati nei loro diritti".

  171. Griffo L.-->Non è andato in onda lo ZOOM per don Lorenzo Milani, in La Nazione, Firenze, 5 luglio
  172. L’articolo, siglato L. G., è citato in Riccioni (1974).

  173. Ubiali Angelo-->Morte di un parroco, in L’Eco di Bergamo, Bergamo, 5 luglio
  174. Nell’articolo si afferma che Milani è morto "nella piena coerenza delle sue idee cristiane". Viene poi presentato Lettera a una professoressa: "non vi può essere dubbio che la paternità del libro risalga alla stesso sacerdote".

  175. Anonimo-->Giornalista condannato a 5 mesi, s’era rallegrato per l’assoluzione di don Milani, in L’Unità, Roma, 6 luglio
  176. Citato in Riccioni (1974).

  177. Rozzo Ugo-->È morto un prete - Don Lorenzo Milani: una voce coraggiosa e profetica del nostro tempo, in Il Popolo, Roma, 6 luglio
  178. Per l’autore, don Milani aveva diritto al titolo di Maestro, "a questo titolo che è di così pochi" perché riusciva "a plasmare, a svegliare delle coscienze".

  179. Anonimo-->Lettera a una professoressa, in Paese Sera, Roma, 7 luglio
  180. Una recensione del libro di Barbiana.

  181. Anonimo-->Un coraggioso sacerdote - Don Lorenzo Milani, in La Brianza, Monza, 7 luglio
  182. Il giornale socialista ricorda che nell’aprile del ’65 aveva dedicato al priore un intero numero e scrive che don Milani "si è rivelato buon sacerdote". Si tratta di un articolo su quattro colonne, citato in Riccioni (1974).

  183. Santini Luigi-->Ritratto di un prete toscano, in L’Eco delle Valli Valdesi, Torino, 7 luglio
  184. L’autore scrive che Milani "che ha il dono e il gusto dell’educatore", era "un uomo-prete assetato fino allo spasimo di solidarietà d’amore, da parte della sua chiesa". Si tratta della riproposizione, preceduta da un brevissimo corsivo redazionale, di un articolo apparso sulla stessa rivista nell’ottobre del ’65, nel quale l’autore narrava il suo incontro col priore.

  185. Anonimo-->La scomparsa di don Milani - Una coscienza aperta, in Noi Donne, Roma, 8 luglio
  186. Breve necrologio citato in Riccioni (1974).

  187. Nesi Alfredo-->L’obbedienza di don Milani, in L’Avvenire d’Italia, Bologna, 8 luglio
  188. Per Nesi, don Milani "ha avuto nella obbedienza il suo pregio, il suo titolo ed il suo merito […] preghiera e azione, pensiero e vita […] restavano in lui uniti".

  189. Anonimo-->Ricordo di don Milani, in Società San Vincenzo de’ Paoli, 9 luglio
  190. Il sacerdozio di Milani è stato così fecondo "perché quello che ha detto, l’ha fatto e l’ha pagato di persona". Citato in Riccioni (1974).

  191. Boschini Aurelio-->Un prete prete, in Azione Sociale, Roma, 9 luglio
  192. Per l’autore, Milani "ha adempiuto ad una missione importante: frustare evangelicamente il nostro dormiveglia religioso […] fu un resistente al materialismo del mondo civile e un devoto del Vangelo".

  193. Buttitta Pietro A.-->Don Milani al confino di Barbiana, in L’Astrolabio, Roma, 9 luglio
  194. Chi scrive l’articolo afferma che, pur non avendo idee come le proprie, Milani lo "aiutava a scoprire [...] l’aspetto più aperto dell’avvenire". Questo articolo è citato in Capecchi (1967).

  195. Nesi Alfredo-->Don Milani uno fra gli obbedienti, in Il Focolare, Firenze, 9 luglio
  196. Dopo i funerali di don Milani, l’autore ne mette in risalto l’obbedienza alla propria chiesa, come una delle caratteristiche del comportamento del priore di Barbiana. Essa "nasce da una disposizione interiore unica nel suo genere, così come è unica la sua fisionomia". Questo articolo è stato ripubblicato da Riccioni (1974) nella sua "breve antologia critica".

  197. Vice-->Le difficili testimonianze di Don Lorenzo Milani, in La Domenica del Corriere, Milano, 11 luglio
  198. L’articolo-necrologio parla di Milani come di un sacerdote "ortodosso […] sino allo spasimo", che si piegò all’ordine del Sant’Uffizio relativo al ritiro dal commercio di Esperienze pastorali, "ma continuò ovviamente per la sua strada". L’articolo è citato per due volte in Riccioni (1974) che la seconda volta lo attribuisce a N. Fabbretti.

  199. Masina Ettore-->Perdono per strada i figli dei poveri - Sulla scuola l’ultimo grido di don Milani, in Il Giorno, Milano, 12 luglio
  200. Una recensione di Lettera a una professoressa: per l’autore, Milani "si muoveva [...] veramente nel Vangelo".

  201. Anonimo-->Uno che pagava di persona, in Rocca, Assisi (Perugia), 15 luglio
  202. Recensione a Lettera a una professoressa, citata in Riccioni (1974).

  203. Biagini Fabrizio-->Ricordo di Don Milani, in Politica, Firenze, 15 luglio
  204. Per l’autore di questo necrologio, Milani "fu in Italia il più "scandaloso" assertore del pacifismo e della non violenza".

  205. C. M. -->Lettera a una professoressa, in Rocca, Assisi (Perugia), 15 luglio
  206. Una recensione citata in Cristofanelli (1975).

  207. Cassa Mario-->Don Milani e la scuola, in La Gazzetta del Mezzogiorno, Bari, 16 luglio
  208. L’autore della recensione così definisce Lettera a una professoressa: "uno splendido testamento questo che ci ha lasciato l’incantevole Priore di Barbiana; pagine di cristallo, degne di figurare vicino ai più famosi classici esempi di pamphlet illuministico ad alto livello […] dovremmo adottarlo questo volumetto […] e sarebbe omaggio d’altronde doveroso verso questo solitario e impareggiabile collega".

  209. Lagomarsini Sandro-->Don Lorenzo Milani prete e maestro civile, in La Settimana del Clero, Padova, n° 29, 16 luglio
  210. L’autore di questa recensione a Lettera a una professoressa scrive che "è giusto che la sua posizione di maestro anche per la Chiesa sia riconosciuta".

  211. Colombo Arturo-->Complicato e forse ingiusto far le parti uguali fra disuguali, in Corriere della Sera, Milano, 21 luglio
  212. L’articolo è citato in Pecorini (1967). In esso l’autore ricorda Lettera a una professoressa definendolo "un libro che ogni insegnante dovrebbe leggere, magari per dissentire da certi drastici giudizi del battagliero sacerdote".

  213. Pecorini Giorgio-->La vostra scuola non ci serve, in L’Europeo, Milano, n° 30, 27 luglio, pagg. 68-72
  214. In questo servizio giornalistico realizzato dopo la morte del priore, l’autore ricorda, attraverso le testimonianze di alcuni allievi della scuola di Barbiana e di Adele Corradi, come nacque l’idea di scrivere Lettera a una professoressa, in seguito a ripetuti infortuni scolastici capitati ad alcuni allievi di Milani che frequentavano l’istituto magistrale. Si narra anche di come i ragazzi di Barbiana hanno scritto il libro.

  215. Anonimo-->Don Milani è morto, in Note di Cultura, Firenze, n° 29-30, luglio
  216. L’autore scrive che con la morte di Milani "un soprassalto improvviso ha attraversato la coscienza".

  217. Anonimo-->È morto don Milani, in Torino ACLI, Agenzia di Informazioni delle ACLI, Torino, luglio
  218. Breve articolo, in cui si invita a leggere Lettera a una professoressa. Citato in Riccioni (1974).

  219. Anonimo-->Lettera a una professoressa, in Il Mulino, Bologna, luglio
  220. Una recensione del libro di Barbiana.

  221. Bocca Giorgio-->Il grande spreco, in L’Europeo, Milano, luglio
  222. Un articolo su Lettera a una professoressa, "libro carico di rabbia e di amore".

  223. Fortini Franco-->Lettera a una professoressa, in Quaderni Piacentini, Piacenza, n° 31, luglio
  224. Scrive l’autore della recensione: "Ancora una volta il fascino, la chiamata di questo libro-uomo è nella pratica abolizione dei ‘corpi intermedi’: per quanto parli di collettività fraterna, senti che Milani ha in cuore l’Uno-Tutti, uniti dal trattino dell’immediatezza".

  225. Ghirotti Gigi-->La lezione di don Milani, in Resistenza, Torino, luglio
  226. Per l’autore, Milani "adoperava sovente l’arma del paradosso" ed "è davvero un eroe di questo secondo tempo resistenziale". "Dinanzi al pericolo d’una democrazia che si adatta, si piega, si deforma giorno per giorno, e tende a spegnere nell’opportunismo mediocre le ragioni vive della denuncia e della protesta, l’abito sacerdotale di don Milani si agitò dolorosamente come un segnale di allarme. Per questo va onorato e ricordato".

  227. Giudici Giovanni-->Lettera a una professoressa, in Quaderni Piacentini, Piacenza, n° 31, luglio
  228. In questa recensione-necrologio al libro della scuola di Barbiana, l’autore definisce don Milani come un prete di montagna che era "un intellettuale di città", che aveva avuto la forza di rifiutare il proprio ceto e la propria cultura.

  229. Pompeo Rocco-->Ricordo di don Milani dalla nostra Casa di Livorno, in Il Focolare, Firenze, luglio
  230. "Di don Milani si può dir poco, perché troppo è il distacco tra chi ne parla ed il suo esempio. Vorrei definirlo rivoluzionario, obbediente, libero e "parrocchiale"". Citato in Riccioni (1974).

  231. Ronchi M.-->Lettera a una professoressa, in Riforma della Scuola, Roma, n° 7, luglio, pagg. 45-46
  232. Si afferma che nell’opera della scuola di Barbiana "emerge il (o, almeno, un) punto di vista contadino nei confronti della scuola italiana di oggi" e che il "libriccino" guida alla lotta contro la struttura classista della scuola.

  233. Santoni Rugiu Antonio-->Gianni e Pierino, in Scuola e Città, Roma, n° 6, luglio, pagg. 366-368
  234. Una recensione a Lettera a una professoressa, in cui l’autore afferma che il difetto della tesi sostenuta nel libro è che "pone sotto accusa gli insegnanti, come se questi non fossero ciechi strumenti e perfino vittime del sistema classista".

  235. Zangrilli Virgilio-->Scuola di Barbiana, in Cooperazione Educativa, Firenze, n° 7, luglio, pagg. 30-32
  236. Il recensore, dopo alcune righe di necrologio per Lorenzo Milani, sostiene che la Lettera a una professoressa susciterà reazioni dalle quali la scuola ne uscirà "con le ossa rotte". Premesso che le colpe del fenomeno "mortalità scolastica" non si possono attribuire tutte agli insegnanti, è pur vero, secondo l’autore, che essi devono "fare un esame di coscienza per vedere come possono e perché debbano trasformare il loro rapporto coi ragazzi da inquisitorio in educativo". L’autore accenna anche ad alcuni motivi di disaccordo col libro, che riguardano: il celibato degli insegnanti; la proposta di far gestire dai sindacati il doposcuola; la necessità di un livello universitario per la preparazione dei maestri; l’uso pedagogico della "frusta", cioè, fuor di metafora, la necessità o meno di una dura disciplina.

  237. Melli Gian Carlo-->Ricordo di don Milani, in Vita Sociale, Pistoia, n° 4-5, luglio-agosto, pagg. 376-380
  238. Per l’autore Milani "si fece maestro a tempo pieno". Citato in Riccioni (1974), ma con un errore nell’indicazione della testata.

  239. Reguzzoni Mario-->Esplosione scolastica e riforma della scuola, in Aggiornamenti Sociali, Milano, luglio-agosto
  240. Citato in Cristofanelli (1975).

  241. Santilli Reginaldo-->Ricordo di don Milani, in Vita Sociale, Pistoia, n° 4-5, luglio-agosto, pagg. 371-375
  242. L’autore ricorda la personalità di Milani come appariva già ai tempi del seminario, con la sua abitudine a fare interminabili obiezioni che trasformavano la lezione in una vivace apertura sui problemi di attualità. Citato in Riccioni (1974), ma con un errore nell’indicazione della testata.

  243. Baldelli Pio-->La scuola di Barbiana, in Il Giornale dei genitori - Mensile per l’educazione dei figli, Milano, luglio-agosto-settembre, n° 7-8-9, pag. 15
  244. In questa recensione, Pio Baldelli, dopo un breve necrologio, in cui definisce don Milani uno degli educatori più originali e più validi degli ultimi anni, consiglia la lettura di Lettera a una professoressa "ad adulti e giovani, a genitori e figli, a insegnanti e politici", trattandosi di un documento al tempo stesso "sconvolgente ed esemplare: un processo severo, preciso alle istituzioni scolastiche e al lavoro di numerosi insegnanti". Alla recensione di Baldelli fanno seguito alcuni brani scelti della Lettera a una professoressa ed una breve lettera di Zangrilli (1967b) al giornale.

  245. Zangrilli Virgilio-->Lettera a Il Giornale dei genitori - Mensile per l’educazione dei figli, Milano, luglio-agosto-settembre, n° 7-8-9, pag. 23
  246. In questa breve lettera, l’autore, allora direttore didattico a Vicchio di Mugello, promotore della scuola per genitori di Vicchio e Borgo San Lorenzo, ricorda di aver discusso varie volte, per interi pomeriggi, con Milani e i suoi ragazzi, consigliando loro di essere "un tantino più politici con gli insegnanti, senza il coinvolgimento dei quali nessun rinnovamento educativo neppure minimo si potrà attuare".

  247. M. C.-->Lettera a una professoressa, in Scuola Italiana Moderna, Brescia, 1° agosto
  248. Altra recensione del libro di Barbiana.

  249. M. F.-->Criticano la scuola i ragazzi di Barbiana, in La Fiera Letteraria, Milano, 8 agosto
  250. In questa recensione, l’autore scrive che "alla scuola di Barbiana si è imparato a scrivere in italiano come forse pochi autori contemporanei sanno scrivere".

  251. M. F.-->Lettera a una professoressa, in L’Avanti!, Roma, 8 agosto
  252. Una recensione del libro di Barbiana.

  253. Fabbretti Nazareno-->Ricordo di una grande anima - Il messaggio di Barbiana, in La Gazzetta del Popolo, Torino, 15 agosto
  254. Per l’autore, Lettera a una professoressa "è degno per grandezza di stile di figurare tra le pagine più decisive dei padri della Chiesa". Si tratta dello stesso testo apparso su L’Educatore italiano.

  255. Aa. Vv.-->L’abbiamo scritto così, in La Fiera Letteraria, Milano, n° 34, 24 agosto, pag. 7
  256. Assieme alle due recensioni a Lettera a una professoressa, firmate da Cancogni e da Maldè, nello stesso numero della rivista si pubblica questo scritto dei ragazzi della scuola, che è la trascrizione di un colloquio con otto degli allievi di Milani, in cui essi spiegano il metodo di lavoro che ha dato origine al libro. Tra i partecipanti vi sono Francuccio Gesualdi e Edoardo Martinelli.

  257. Cancogni Manlio-->I ragazzi di Barbiana, in La Fiera Letteraria, Milano, n° 34, 24 agosto, pagg. 3-4
  258. L’articolo, citato in Capecchi (1967), è una recensione a Lettera a una professoressa: in esso si dice che, a proposito della lingua, "la riforma proposta dai ragazzi di Barbiana assume una portata addirittura rivoluzionaria [...] La nostra lingua è un patrimonio di cui solo pochi possono disporre agevolmente". Dopo la pubblicazione di questo articolo, seguiranno una serie di lettere al Direttore, pubblicate sul n° 36 del 7 settembre, sul n° 40 del 5 ottobre, sul n° 44 del 2 novembre, sul n° 46 del 16 novembre e sul n° 47 del 23 novembre 1967. Questo articolo è stato ripubblicato da Riccioni (1974) nella sua "breve antologia critica".

  259. Maldè Gualtiero (Giorgio Pecorini)-->È la lingua che fa uguali, in La Fiera Letteraria, Milano, n° 34, 24 agosto, pagg. 5-7
  260. Presentazione di Lettera a una professoressa, in cui si scrive che "la firma [quella della scuola di Barbiana. N.d.R.] non è falsa. Chi vuole la prova la troverà [...] nel discorso degli stessi ragazzi". Nello stesso numero della rivista (oltre ad un’altra recensione della Lettera ad opera di M. Cancogni) si pubblica infatti uno scritto dei ragazzi della scuola, dal titolo L’abbiamo scritto così, che è la trascrizione di un colloquio con otto degli allievi di Milani, in cui essi spiegano il metodo di lavoro che ha dato origine al libro. L’articolo è firmato con uno pseudonimo redazionale, non potendo l’autore usare il proprio nome per una testata diversa da L’Europeo, a cui era legato con un contratto d’esclusiva. Questo articolo è stato ripubblicato da Riccioni (1974) nella sua "breve antologia critica".

  261. Anonimo-->Lettera a una professoressa, in Toscana Poligrafica, Firenze, agosto, pag. 10
  262. Questa breve recensione definisce il libro (di cui riporta ampi stralci) come "la più violenta documentata denuncia del classismo, dell’inefficienza, dell’ingiustizia del sistema scolastico italiano".

  263. Anonimo-->Ricordo di don Milani, in L’Europeo, Milano, agosto
  264. Citato in Riccioni (1974).

  265. Bergonzoni Alberto-->Meritano il nostro aiuto, in L’Europeo, Milano, agosto
  266. Assieme a questa il settimanale pubblica altre tre lettere al Direttore che parlano di Lettera a una professoressa.

  267. Capecchi Vittorio-->Il messaggio di don Milani, in Il Mulino, Bologna, n° 8, agosto, pagg. 658-682
  268. Ricostruisce sinteticamente le tappe principali dell’itinerario della vita di Milani e ne illustra le idee sulla società e sulla scuola. Invita i lettori della rivista ad esprimere i propri pareri sulla scuola dell’obbligo, sull’istituto magistrale, sul classismo della scuola attuale, sul non bocciare.

  269. Codrignani Giancarla-->Un paese che ha nome Barbiana, in Nuova Cucina, Roma, agosto
  270. Una lunga recensione a Lettera a una professoressa, citata in Riccioni (1974). L’autrice scrive che "la ‘scuola nuova’ di Barbiana è stata un esempio eccezionale: ha dimostrato che non esistono problemi privati, egoistici".

  271. Crippa Benito-->Clinicamente condannati?, in L’Europeo, Milano, agosto
  272. Il settimanale pubblica alcune lettere al Direttore che parlano di Lettera a una professoressa.

  273. Gamba Cristina-->Non bocciare è assurdo, in L’Europeo, Milano, agosto
  274. Il settimanale pubblica alcune lettere al Direttore che parlano di Lettera a una professoressa.

  275. Pecorini Giorgio-->Il ragazzo bocciato, in L’Europeo, Milano, n° 30, agosto, pagg. 63-65
  276. Un documentato articolo sulle bocciature nella scuola italiana, citato in Riccioni (1974). Prende lo spunto da una recensione che G. G. Moroni aveva pubblicato sul numero di giugno-luglio de L’Educatore Italiano a proposito di Lettera a una professoressa, libro del quale però Pecorini non parla quasi per nulla in questa sede.

  277. Pomè Manlio-->Barbiana: odio di classe o impegno civile, in L’Europeo, Milano, agosto
  278. Il settimanale pubblica alcune lettere al Direttore che parlano di Lettera a una professoressa.

  279. Gozzer Giovanni-->Lettera a una professoressa, in La Scuola e l’Uomo, Roma, n° 8-9, agosto-settembre, pagg. 7-8
  280. Recensione citata in Riccioni (1974) e Cristofanelli (1975).

  281. Lodi Mario-->La scuola di Barbiana, in Cooperazione Educativa, Firenze, n° 8-9, agosto-settembre, pagg. 3-9
  282. L’autore riporta un lavoro di "composizione collettiva" scritto dai ragazzi della scuola di Barbiana nel 1963 (porta la data dell’11 novembre) e destinato a lui ed ai suoi allievi di Piàdena. Si tratta di due lettere da Barbiana, pubblicate assieme ad una breve nota di introduzione dello stesso Lodi. Successivamente questi scritti verranno inseriti ne Il paese sbagliato. Più tardi le due lettere da Barbiana verranno pubblicate anche nell’epistolario curato da Michele Gesualdi (1970) e nell’antologia a cura di Riccioni (1982).

  283. Sensini Alberto-->L’invito a non bocciare, in Corriere della Sera, Milano, 1° settembre
  284. Si tratta dello stesso tema trattato anche nell’articolo su Il Dardo: l’autore afferma che "il libro vale più per i problemi che solleva che non per il modo in cui li imposta".

  285. Traniello Leobaldo-->È giunto il momento di leggere "Lettera a una professoressa", in La Settimana Cattolica, 3 settembre
  286. L’autore della recensione scrive che la scuola dell’obbligo "deve insegnare ai giovani ad esprimersi sulle cose vere […] si legga ‘Lettera a una professoressa’, e al di là di quanto possa apparire troppo particolare per essere considerato valido in assoluto […] si faccia proprio lo spirito del libro". Citato in Riccioni (1974), con un errore nell’iniziale del nome.

  287. Anonimo-->Il "Prato" a Chilanti, Spriano e Don Milani, in L’Unità, Roma, 8 settembre
  288. Citato in Riccioni (1974).

  289. Baldassarri Salvatore-->Una lezione da mettere in pratica - Il caso don Milani, in L’Avvenire d’Italia, Bologna, 8 settembre
  290. Secondo l’autore, don Milani appartiene "alla schiera di quanti cercano di realizzare il Vangelo sine glossa". Citato in Riccioni (1974), ma con data errata. Pecorini (1967b) definirà "sorprendente" questo intervento dell’allora arcivescovo di Ravenna in difesa di don Milani. L’articolo sarà poi ripubblicato in appendice al volume curato da Colla (1968).

  291. Baldini Iolena-->Il premio ‘Prato’ a Chilanti (narrativa) - Per la saggistica ex-aequo Spriano - Don Milani, in Paese Sera, Roma, 8 settembre
  292. L’articolo, accompagnato da un corsivo siglato D., dà notizia dell’assegnazione a Lettera a una professoressa di un premio letterario.

  293. Bocca Giorgio-->Ragazzi, meritava il premio perché spiegò l’ingiustizia - Viaggio a Barbiana, per chiarire ai ragazzi di don Milani i motivi determinati per l’attribuzione del "Prato" all’opera del sacerdote, in Il Giorno, Milano, 9 settembre
  294. Per l’autore, Milani "muoveva e faceva muovere il Paese verso una scuola più civile e generosa". Ed egli rivolge ai ragazzi di Barbiana la domanda: "Ma vi siete resi conto che lui e la vostra esperienza erano irripetibili? Che la scuola di Barbiana non sarebbe stata esportabile?".

  295. Anonimo-->Premiati nel palazzo comunale i vincitori del premio letterario "Prato", in La Nazione, ediz. di Prato, 10 settembre
  296. La notizia è pubblicata con rilievo, con una mezza pagina del quotidiano. Citato in Riccioni (1974).

  297. Nesi Alfredo-->Don Milani nella comunità degli uomini, in Il Focolare, Firenze, 17 settembre, pag. 3
  298. Questo prete amico di don Milani scrive che il priore di Barbiana, oltre a dare "una "voce ai poveri" l’ha data anche a questa situazione povera dei preti isolati nel clero stesso e immersi in crescente solitudine per la rapida trasformazione socio-economica della montagna".

  299. Anonimo-->Riflessioni su: ‘Lettera a una professoressa’, in Scuola ad Asti, Asti, 23 settembre, pagg. 20-24
  300. L’autore scrive che "le accuse al mondo dei professori sono violente, spregiudicate, ma accettabili in gran parte per la lucidità con cui vengono mosse e documentate", anche se alcune affermazioni "possono anche essere non accettabili o facilmente controbattute".

  301. Guadagnolo P.-->Lettera a una professoressa, in Mondo Nuovo, Roma, 24 settembre
  302. Citato in Riccioni (1974).

  303. Agazzi Aldo-->Lettera a una professoressa scritta da Gianni fratello di 1.030.000 bocciati, in Scuola e Didattica, Brescia, 25 settembre
  304. A questo editoriale risponderanno i lettori, con lettere pubblicate sulla rivista nei numeri del 25 ottobre e del 25 novembre. Citato in Cristofanelli (1975).

  305. Liandri Camillo-->Commento a un libro di giustificata protesta, I parte, in I Diritti della Scuola, Milano, n° 1, 25 settembre, pagg. 16-18
  306. Un commento positivo del libro Lettera a una professoressa, pur prendendo le distanze dalla "rigida contrapposizione" tra cultura popolare e cultura borghese presente nella Lettera a una professoressa.

  307. Anonimo-->Sacrificare il programma all’ultimo della classe, in Il Giorno, Milano, 27 settembre
  308. Si tratta del resoconto di una tavola rotonda sul tema "Un libro che ha fatto scalpore".

  309. Mostardini Stracuzzi Milly-->L’obbedienza non è più una virtù, in Il Ponte, Firenze, 30 settembre
  310. Citato in Riccioni (1974).

  311. Alloisio Mirella-->Quello dell’alunno è il mestiere più difficile, in Noi Donne, Roma, settembre, pagg. 7-9
  312. Si afferma che Lettera a una professoressa "costituisce una cosa nuova nel difficile e complesso mondo dell’insegnamento".

  313. Anonimo-->Lettera a una professoressa - La scuola ufficiale sotto accusa, in Genitori, Bologna, settembre
  314. "Non possiamo negare che la lettura di questo suo ultimo libro, che costiituisce uno spietato atto d’accusa verso tutto il nostro sistema scolastico, ci ha profondamente irritati. […] Forse il libro di don Milani dovrebbe essere prescritto dal ministero come lettura obbligatoria per tutti i professori, forse potrebbe costituire il miglior testo d’educazione civica". Citato in Riccioni (1974).

  315. M. P. M.-->Problemi della scuola di Barbiana, in Centro Sociale, n° 74-75, settembre, pagg. 139-142
  316. Una lunga recensione a Lettera a una professoressa, "un libretto vivacissimo e fresco che si legge tutto di un fiato". Citato in Riccioni (1974).

  317. Marrone Tonino-->Scuola classista, in Il Segno, Milano, settembre, pagg. 17-19
  318. Il libro Lettera a una professoressa viene definito "essenziale, asciutto, denso e rigoroso di fatti e di cifre eppure vivissimo, traboccante di vita".

  319. am. z.-->Tre interrogativi, in Studium, Roma, n° 9, settembre, pag. 614
  320. Una polemica con "alcune affermazioni che sono veramente sconcertanti" contenute nel libro di Barbiana. L’autrice , mentre si dice convinta "di una santità che già trova in Dio il suo compenso" considera quello di Milani "un atteggiamento di fanatismo".

  321. Balducci Ernesto-->Calendario post-conciliare, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 97, settembre, pag. 626
  322. Balducci evidenzia la divaricazione tra alcune sue concezioni e quelle del priore di Barbiana, laddove sottolinea la diversità tra "la certezza di don Milani" ed il dubbio suo sulla incapacità da parte dell’intellettuale di comprendere e di rappresentare più acutamente la realtà. Per l’autore, "davanti a lui" tutti "si sentivano prigionieri dei propri luoghi comuni".

  323. Fabro Nando-->Un prete è morto povero, fra i poveri, in Il Gallo, Genova, settembre, pagg. 3-9
  324. Un necrologio del priore di Barbiana, siglato n. f. Citato in Riccioni (1974), ma con un errore nel nome dell’autore.

  325. Faraci Nori-->Scuola di Barbiana: "Lettera a una professoressa", in Ali, Milano, settembre
  326. In questa recensione, il libro viene definito "non solamente un documento, è arte, un’opera di poesia, è un monito che [...] non dobbiamo lasciare inascoltato".

  327. Grassi Piergiorgio-->Un prete di campagna, in Gioventù, Roma, settembre, pagg. 20-23
  328. L’autore scrive che don Milani è stato "un prete scomodo perché le sue idee erano soprattutto dirette a rimuovere l’egoismo e la sordità delle coscienze […] un compagno scomodo anche per noi che ci diciamo cristiani e siamo abituati a esaltare da morti coloro che hanno messo in crisi la nostra buona coscienza". Citato in Riccioni (1974).

  329. Lovato Idina (Dina) - Lovato Maria Teresa-->Gianni e Pierino, Lettere a Il Mulino, Bologna, n° 9, settembre, pagg. 725-733
  330. Due lettere in cui si afferma di apprezzare sia la Lettera a una professoressa che l’articolo "equilibrato" di Capecchi il quale lo aveva recensito nel precedente numero della rivista.

  331. Mandurini G.-->Lettera a una professoressa, in Il Ragguaglio Librario, Milano, settembre, pag. 93
  332. Ancora una recensione.

  333. Sensini Alberto-->Invito a non bocciare, in Il Dardo, Torino, n° 4, settembre
  334. Per l’autore Lettera a una professoressa "alterna con ingenuità sprazzi di verità sacrosante a forzature polemiche, annotazioni di buon senso a tiritere in difesa di una ipotetica e generica civiltà contadina da salvare".

  335. Ghirotti Gigi-->L’antiscuola di Barbiana - Uno scontro, in Comunità, Milano, n° 146-147, settembre-ottobre, pagg. 23-25
  336. Il giornalista ricorda il suo incontro a Barbiana con don Milani, e dell’allora contraddittoria impressione che ne ricavò: da un lato, la percezione di un "acre e immisericordioso sentimento di protesta" del priore contro il mondo che lo aveva confinato in montagna; dall’altro, un senso di ammirazione per un prete capace di sciogliere il groviglio di compromessi che avvinceva la chiesa alla società. Inoltre gli sembrò indimenticabile la lezione di una scuola "come palestra comune per la comune ricerca". L’autore chiude affermando che Milani "me lo porto dietro così, come un aculeo, un dubbio grave della coscienza, sono questi dopotutto i morti che non muoiono mai". Questo scritto è pubblicato anche nella "breve antologia critica" che costituisce la seconda parte di La stampa e don Milani, a cura di Riccioni (1974).

  337. Pecorini Giorgio-->L’antiscuola di Barbiana - I ragazzi e i critici di don Milani, in Comunità, Milano, n° 146-147, settembre-ottobre, pagg. 25-30
  338. In questo scritto, l’autore spiega i motivi dell’accoglienza inizialmente "tiepida" con la quale la stampa prese atto del libro Lettera a una professoressa. Influirono in primo luogo il modo anonimo con cui l’opera fu pubblicata da un editore piccolo e sconosciuto e in secondo luogo lo sconcerto provocato sia dall’aggressività e dalla crudezza del linguaggio che dal "radicalismo delle conclusioni". In questa cronaca, l’autore riferisce anche i commenti piuttosto ironici dei ragazzi di Barbiana alla lettura della recensione fatta da Fortini (1967) in Quaderni Piacentini al libro Lettera a una professoressa. Questo articolo è stato pubblicato anche nella "breve antologia critica" che costituisce la seconda parte di La stampa e don Milani, a cura di Riccioni (1974).

  339. Reguzzoni Mario-->Problemi della scuola di tutti, in Aggiornamenti Sociali, Milano, n° 9-10, settembre-ottobre, pagg. 443-458
  340. L’articolo, che inizia con un corsivo di undici righe in cui si parla della morte di Milani e dei suoi libri, tratta poi di problemi generali della scuola ed è opera di un padre gesuita. "Si può dissentire da alcune affermazioni eccessive […] ma non si può restare indifferenti davanti alle cifre riportate dai ragazzi di Barbiana". L’articolo è citato in Riccioni (1974) ed in Simeone (1996).

  341. Anonimo-->Vivace conferenza dibattito su "Lettera a una professoressa", in Nuova Sardegna, Sassari, 5 ottobre
  342. Resoconto di un dibattito svoltosi a Sassari su Lettera a una professoressa, con la partecipazione di G. M. Cherchi. Citato in Riccioni (1974).

  343. Toti Gianni-->La professoressa non risponde ai ragazzi di Don Milani, in Vie Nuove, Roma, 5 ottobre, pagg. 8-9
  344. Nel libro di Barbiana "la natura discriminatoria e "di classe" della scuola italiana vi emerge con una evidenza inconfutabile". L’articolo è citato in Riccioni (1974).

  345. Liandri Camillo-->Commento a un libro di giustificata protesta, II parte, in I Diritti della Scuola, Milano, n° 2, 10 ottobre, pagg. 13-16
  346. Esamina criticamente l’affermazione che "tutti i ragazzi sono adatti a fare la terza media", accogliendo senza riserve la tesi che la scuola dell’obbligo non può bocciare.

  347. Carpendras-->Lo scambio delle parti, in La Fiera Letteraria, Milano, n° 41, 12 ottobre
  348. Secondo l’autore, il "libretto" Lettera a una professoressa ha "uno sfondo [...] abbastanza demagogico". Ed aggiunge che ha suscitato reazioni ostili "fra i professori e negli ambienti culturali". Questo articolo aprirà una polemica alla quale prenderà parte anche Giorgio Pecorini.

  349. Cherchi Giovanni Maria-->La scuola messa a nudo, in Nuova Sardegna, Sassari, 12 ottobre
  350. In questo lungo articolo, l’autore scrive che i ragazzi di Barbiana "vogliono spingere noi insegnanti fuori dalle secche del quieto vivere, dalla rassegnazione, dall’opportunismo di fronte alla realtà della scuola".

  351. Bartoli Domenico-->Un’ingiustizia, in Corriere della Sera, Milano, 16 ottobre
  352. Si tratta di un editoriale con un riferimento indiretto a Lettera a una professoressa, citato in Riccioni (1974). L’autore definisce il "generoso parroco" Milani "prete irruento e portato alle descrizioni apocalittiche".

  353. Anonimo-->Dibattito e testimonianze sulla scuola di don Milani, in L’Unità, Roma, 17 ottobre
  354. L’articolo prende lo spunto dal libro di Barbiana.

  355. Pasolini Pier Paolo-->Intervento al Convegno su don Milani, Casa della Cultura, Milano, 17-18 ottobre
  356. In questo intervento, che Pecorini (1996) definisce "tumultuoso" per l’aggressione polemica di cui Pasolini fu oggetto da parte di qualcuno degli allievi o ex allievi di Barbiana e San Donato, il poeta afferma che ad una prima frettolosa lettura, il libro Lettera a una professoressa lo aveva, per certe frasi, irritato. Ad un esame più attento aveva invece capito di trovarsi di fronte ad uno dei libri più belli che avesse mai letto, straordinario "anche per ragioni letterarie". Pecorini ne riferisce anche nell’articolo Don Milani non garba, pubblicato nel gennaio 1968 su Il Confronto.

  357. Liandri Camillo-->Commento a un libro di giustificata protesta, III parte, in I Diritti della Scuola, Milano, n° 3, 25 ottobre, pagg. 12-14
  358. Esamina i problemi relativi alla preparazione allora attuale dei maestri da parte dell’istituto magistrale, facendo riferimento alle critiche al riguardo fatte nella Lettera a una professoressa, ed affermando di condividerle.

  359. Anonimo-->Una decisione che turba il Paese, in L’Avanti, 29 ottobre
  360. Citato in Lunardi (1971).

  361. Anonimo-->No a Don Milani: è necessario bocciare, in Avio, ottobre, pagg. 311-315
  362. La recensione del libro di Barbiana, citata in Riccioni (1974), riporta sinteticamente alcune opinioni espresse da Volpicelli, Liandri, Gozzer, Sensini.

  363. Anonimo-->Non entrerà nelle scuole ‘Lettera a una professoressa’, fascicolo f.c., ottobre
  364. Citato in Riccioni (1974), il quale ricorda che si tratta di un fascicolo contenente alcuni ritagli della Lettera, distribuito e stampato allo scopo di far conoscere il libro di Milani.

  365. Covatta L.-->Alcune riflessioni sulla Lettera a una professoressa, in Relazioni Sociali, ottobre
  366. Citato in Cristofanelli (1975).

  367. Bigliazzi V.-->Lettera a una professoressa, in Il Gallo, Genova, ottobre, pagg. 7-9
  368. Un’altra recensione al libro di Barbiana. L’autore critica la concezione secondo la quale la scuola "di tutti" debba necessariamente educare al cristianesimo.

  369. Enriques Agnoletti Enzo-->Morte di un santo, in Il Ponte, Firenze, ottobre, pagg. 699-700
  370. L’autore parla della morte di Milani "prete conciliare già prima del Concilio", come della "morte di un santo". "Per tutto quello che ha fatto pensiamo che sia vissuto e morto bene, pur dopo sofferenze tremende".

  371. Flick Maria Pia-->Lettera a una professoressa, in Studium, Roma, ottobre, pag. 818
  372. Altra recensione del libro di Barbiana.

  373. Gozzer Giovanni-->Lettere di una professoressa, in Studium, Roma, ottobre
  374. Citato in Cristofanelli (1975).

  375. Nesi Alfredo-->Testimonianza comunitaria di don Milani, in Jesus Caritas, Rivista dell’Associazione Fratel Carlo di Gesù, n° 28, ottobre, pagg. 67-69
  376. Per l’autore, Milani era "tipicamente un rivoluzionario, alla ricerca di un amore fra gli uomini ancora da costituire […] è stato un padre ed un maestro, che ha scelto per la sua fecondità la realtà più difficile".

  377. Santucci E.-->Don Lorenzo Milani, un maestro, in Vita dell’Infanzia, Roma, ottobre
  378. Si tratta di un articolo citato in Cristofanelli (1975).

  379. Baldelli Pio-->La scuola di Barbiana e la scuola di Carmichael, in Giovane Critica, autunno
  380. Citato in Cristofanelli (1975).

  381. Anonimo-->I falsi profeti, in La voce del C.N.D.S.I., Milano, n° 2, 1° novembre
  382. Questo articolo, citato in Riccioni (1974), afferma, a nome di un fantomatico Comitato Nazionale Difesa Scuola Italiana, che Lettera a una professoressa è "un inqualificabile libello" che lancia "terribili anatemi con linguaggio di inaudita violenza.

  383. Fabbretti Nazareno-->Ricordo di don Milani, in L’Educatore, Milano, 1° novembre, pag. 23
  384. Per l’autore, Milani "ha posto in crisi il concetto d’ubbidienza tradizionale, specialmente all’interno della Chiesa, riproponendo un modo nuovo di conciliare autorità e collaborazione".

  385. Publio-->Lettera di don Milani, in Paese Sera, Roma, 1° novembre
  386. Secondo l’autore, don Milani ha detto molte verità "nella sua autodifesa-requisitoria. Ha detto verità scottanti e sconcertanti". Citato in Riccioni (1974).

  387. Rovea Giuseppe-->La scuola sotto accusa, in Gioventù, Roma, 1-15 novembre, pag. 20 e segg.
  388. Recensione agli Atti del Convegno omonimo.

  389. Brignone Racconigi Luigi-->La cattiva volontà dei professori, in La Fiera Letteraria, Milano, n° 44, 2 novembre
  390. Una lettera al Direttore della rivista, citata in Riccioni (1974), nella quale si fa riferimento all’articolo di Carpendras, ma che non tratta assolutamente della Lettera a una professoressa.

  391. Carpendras-->Ancora letteratura, in La Fiera Letteraria, Milano, n° 44, 2 novembre
  392. Prosegue la polemica su Lettera a una professoressa. "Don Milani era un uomo di temperamento eccezionale" ma il libro è "un bellissimo libro da cui si possono benissimo isolare le balordaggini politiche che l’accompagnano. […] Insistendo su questi temi [i ragazzi di Barbiana] riusciranno solo a far della letteratura. Ma questa volta, della cattiva letteratura".

  393. Rosi Luca-->Scuola sotto accusa, in La Posta Letteraria, 4 novembre
  394. Viene dedicato un largo spazio ai temi di Lettera a una professoressa, "un libriccino […] che ha creato scandalo, ha creato scompiglio, ha offeso, irritato, entusiasmato".

  395. Anonimo-->La vittoria dei cappellani, in L’Espresso, Roma, 5 novembre
  396. Si tratta di un breve articolo sulla sentenza del processo di appello contro Milani (e sulla sua condanna).

  397. Mazzoleni Filiberto-->Lettera ad una professoressa (ovvero la strage delle bocciature), in Il Telegrafo, Livorno, 7 settembre
  398. La recensione è citata erroneamente in Riccioni (1974) per due volte, di cui la prima alla data del 7 settembre. L’autore dell’articolo scrive che Lettera a una professoressa è "un libro che scotta e il meno libresco che si possa immaginare". Ed aggiunge di considerarlo "un invito ad una verifica ad un aggiornamento ad un esame di coscienza".

  399. Basso P.-->Un messaggio umano e cristiano, in Ricerca, Quindicinale della Federazione Universitaria Cattolica, Roma, 15 novembre
  400. Per l’autore, Milani è stata "una vigorosa voce profetica, un uomo di Dio, una guida e una coscienza per la nostra malferma volontà".

  401. Pecorini Giorgio-->La cultura e i ragazzi di Barbiana, in La Fiera Letteraria, Milano, n° 46, 16 novembre
  402. È una lettera al Direttore, in cui Pecorini polemizza con Carpendras (1967) riguardo a Lettera a una professoressa ed allo scontro che vi era stato tra Pasolini ed alcuni ragazzi di Barbiana al Convegno svoltosi il 17 e 18 ottobre alla Casa della Cultura di Milano.

  403. Pecorini Giorgio-->Bello proprio per le "balordaggini", in La Fiera Letteraria, Milano, n° 47, 23 novembre
  404. Si tratta della replica alla risposta che il Direttore della rivista aveva dato alla lettera (pubblicata sul n° 46) con la quale Pecorini polemizzava con gli articoli di Carpendras apparsi in precedenza (n° 41 e 44).

  405. Masina Ettore-->Intervista al Cardinale Florit, in Il Giorno, Milano, 26 novembre
  406. In questa intervista rilasciata a E. Masina, il cardinale dice di Milani: "nonostante le discrepanze di giudizio credo che ciò che conta sia la tensione cristiana che lo ha animato". È citata in Riccioni (1974) e in Cristofanelli (1975).

  407. Angelini Maurizio-->La rabbia degli esclusi, in testata non riconoscibile, novembre
  408. Una recensione di Lettera a una professoressa, definita "sconcertante e bellissima".

  409. Anonimo-->Lettera di un professore, lettera a Il Mulino, Bologna, n° 11, novembre, pagg. 914-921
  410. Una lunga ed argomentata lettera sulla crisi del mestiere di "professore", in cui si afferma di condividere in pieno i suggerimenti della Lettera a una professoressa.

  411. Anonimo-->Lettera ai giudici, in Risveglio, rivista mensile della Federazione Docenti Ticinesi, Lugano (Svizzera), novembre
  412. Citato in Riccioni (1974).

  413. Staccia P.-->Una scuola per persona, in Reggio Studenti, mensile studentesco, n° 1, novembre
  414. Citato in Riccioni (1974).

  415. Anonimo-->Interrogativi sulla scuola media, in Il Mulino, Bologna, novembre-dicembre
  416. Articolo che si inserisce nel dibattito attorno al libro della scuola di Barbiana.

  417. Ramat Marco-->Immagini di don Milani, in Il Ponte, Firenze, 3 dicembre, pagg. 1628-1634
  418. Si riferisce di come don Milani non intendesse diventare un uomo pubblico, mettersi a disposizione di tutti. Per l’autore la "lezione più profonda" che Milani gli diede fu quella che "grandezza e piccolezza sono dimensioni del tutto esteriori: il posto diventa grande in proporzione del lavoro che uno ci butta".

  419. Anonimo-->La scuola di Barbiana, in Il Focolare, Firenze, 10 dicembre
  420. È il resoconto di un incontro alla Casa dello studente, citato in Riccioni (1974).

  421. Santilli Reginaldo-->Ricordo di don Milani, in Il Focolare, Firenze, 10 dicembre
  422. È lo stesso articolo di Vita Sociale: L’autore scrive che Milani "era un figlio obbediente della Chiesa e aveva tutte le carte in regola con Dio e con la sua coscienza [...] fu un amico che non si dimenticherà mai".

  423. Anonimo-->Condannata Rinascita per apologia di reato, in Rinascita, Roma, 12 dicembre
  424. Citato in Riccioni (1974).

  425. Anonimo-->Ridiscutere tutto, in La scuola in Italia, 23 dicembre
  426. Sono diversi brani della Lettera a una professoressa. Citato in Riccioni (1974).

  427. Saltini Vittorio-->Due pubblici per un’annata editoriale, in L’Espresso, Roma, 31 dicembre
  428. L’autore scrive che Lettera a una professoressa "non a caso pare sia, insieme con Marcuse, il maggior successo editoriale dell’anno fra i saggi non divulgativi".

  429. Alberti Alberto-->Dopo la Lettera, in Riforma della Scuola, Roma, n° 12, dicembre, pagg. 23-26
  430. Recensione al libro della scuola di Barbiana. Per l’autore, il libro ha "un valore di provocazione che va al di là della stessa testimonianza". Riporta in nota anche una piccola bibliografia di altre recensioni pubblicate.

  431. Anonimo-->La pace, responsabilità del popolo sovrano, in Il Regno, Bologna, dicembre
  432. Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.

  433. Anonimo-->La scuola dell’obbligo alla sbarra, in Vita Godigese, Godiasco (Pavia),dicembre, pagg. 14-17
  434. Citato in Riccioni (1974).

  435. Anonimo-->Lettera a una professoressa, in Momento, rivista di testimonianze e di dialogo, Milano, n° 14, dicembre, pag. 78
  436. Recensione citata in Riccioni (1974).

  437. Balducci Ernesto-->Il Carisma di don Milani, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 839-846
  438. Si mette in luce quello che è stato il carisma di don Milani nel contesto della Chiesa e della società del suo tempo, che "lo sta facendo entrare rapidamente nella storia spirituale del post-Concilio". L’autore, augurandosi che venga il tempo in cui la Chiesa non si limiterà a rendere onore ai carismi dopo la loro scomparsa, riconosce a don Milani una intensa umanità, e di aver sempre conservato una personalità "robustamente laica" pur "accogliendo senza riserve i valori costitutivi della vocazione cristiana e sacerdotale". Don Milani, spogliatosi di ogni egoismo, ha saputo far nascere "nella coscienza di tutti noi", continua Balducci, il sentimento della vergogna. Questo scritto verrà ripubblicato successivamente in L’insegnamento di don Lorenzo Milani, una antologia di scritti di padre Balducci raccolti a cura di Mario Gennari (1995).

  439. Checcucci Vittorio-->Matematica moderna per una società moderna, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 895-900
  440. Per l’autore, noto matematico e docente all’Università di Pisa, Lettera a una professoressa è stata una denuncia circostanziata e documentata, "una frustata che ha colpito noi tutti, insegnanti dalle elementari all’università". Checcucci prosegue poi con una notazione sulla matematica moderna che dà molta importanza al possesso del "linguaggio e al vocabolario". Citato in Riccioni (1974) con il titolo, errato, Don Milani e la matematica.

  441. Ciammaglichella Enzo - Di Re Lino - Liberati Florindo-->La parola "spirito", in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 900-902
  442. Gli autori narrano del loro incontro con don Lorenzo a Barbiana, nell’agosto del ’65, e della critica del priore all’uso del termine francese Esprit per denominare il gruppo di cui essi facevano parte.

  443. D’Alessandro Angelo-->Tragedia nella miniera, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 900-902
  444. Il regista ricorda come a lui don Milani concedesse l’unica intervista filmata, dopo averla rifiutata alle TV tedesca e svizzera ed ai colleghi italiani. Racconta episodi della sua visita a Barbiana; del modo come il priore si occupasse con molto affetto e disponibilità di un bambino gravemente minorato; di come egli stesso "superò l’esame" a cui lo sottoposero Milani ed i suoi allievi. Il titolo di questo articolo-testimonianza è dato da un vecchio film pacifista di Pabst, sul quale il regista tenne una "lezione" di cinema, ricevendone a sua volta una dagli allievi della scuola di Barbiana.

  445. d. z. (Zolo Danilo)-->Segno di contraddizione e pietra angolare, editoriale, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 833-838
  446. Si spiega che il fascicolo monografico non è un tentativo di annessione di un patrimonio spirituale "che non ci appartiene". Riconoscendo a Milani la grandezza spirituale delle sue proposte, se ne evidenzia peraltro il limite obiettivo che rende "politicamente impraticabile" il modello della sua scuola. Articolo siglato d. z.

  447. Guidi Maria Beatrice-->Ricordo di don Milani, in Il Leccio, n° 9, dicembre
  448. L’autrice scrive che con Milani "è morto un grande maestro". Citato in Riccioni (1974).

  449. Inghilesi Marcello-->La scuola di classe, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 865-870
  450. Per l’autore, Milani ha dimostrato "come si fa a rompere, da parroco, in un ambiente rurale" il tradizionalismo e l’immobilismo. Lo strumento che ha usato -e che "in ambienti politici" è stato definito come classista- è stato l’agire "sulla cosa più semplice posseduta da ogni povero: il linguaggio". Commentando una frase di Milani, l’autore afferma che il maestro "deve essere monarca nella misura in cui, trasmettendo tutta la propria carica umana e professionale nell’allievo, riesce a comunicargli un suo stesso metodo critico, sinonimo di libertà, antitesi di obbedienza". L’autore ricorda anche come, assieme a Milani, condusse una lotta per istituire a Vicchio un doposcuola comunale gratuito, annesso alla scuola media e "riservato ai figli dei poveri".

  451. Ingrao Pietro-->Profeta disarmato?, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 892-894
  452. L’autore racconta l’incontro da lui avuto con don Milani verso la fine dell’autunno 1965. Riferisce la sua impressione di "un carattere non solo forte, ma anche orgoglioso, estremamente convinto della verità che portava dentro di sé, quasi non avesse più bisogno di confrontarla con quelle degli altri". E afferma di aver trovato in Milani "sempre una coscienza robusta e drammatica dell’oppressione di classe, che spezza in due la società in cui viviamo". Ingrao dichiara di intendere e ammirare le scelte di quel prete, nonostante siano fondate su una gerarchia di valori diversi dalla propria.

  453. Landucci Giovanni-->La tenerezza di don Milani, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 871-876
  454. Si afferma che per Milani "la vita dei poveri fu il modello e il termometro della sua autenticità". Il priore "ha ricercato gli strumenti della loro battaglia", ha creduto nella loro "sovrana dignità". In questo modo egli ha scoperto e costruito se stesso.

  455. Lombardo Radice Lucio-->Un’esperienza-chiave di avanguardia e di rottura, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 900-902
  456. Per l’autore Lettera a una professoressa è una denuncia della selezione classista connaturata al sistema scolastico italiano; è una testimonianza della possibilità di creare un nuovo sistema scolastico che rovesci la situazione presente, della possibilità di mettere su una scuola nuova, nella quale "gli ultimi di oggi siano i primi, una scuola fatta per Gianni".

  457. Manganella Gianfranco-->Primo: non bocciare, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 900-902
  458. Racconta l’incontro con Milani, assai polemico con i "focolarini" ai quali apparteneva l’autore; dal quale era andato per realizzare un servizio televisivo per ZOOM. Il servizio fu poi ‘bocciato’, e la sua proiezione avvenne "con una settimana di ritardo e qualche metro in meno", dopo la morte del priore.

  459. Martini Luciano - Bondi Aldo-->Lorenzo Milani, pastore secondo esperienza e ragione, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pag. 861 e 864
  460. Gli autori affermano che "il classismo di don Milani" consiste in "una scelta che ha motivazioni assai più di ordine etico-religioso che non strategico-politico. La scelta di classe di don Milani è la scelta dei poveri ‘prediletti da Dio’ [...] e non la scelta della ‘classe’ sociale". Citato in Riccioni (1974), ma con una inesattezza nel nome degli autori.

  461. Meucci Gian Paolo-->La storia interiore della sua scuola, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 847-855
  462. Viene qui citata una lettera di Milani allo stesso Meucci, del 26 gennaio ’52, nella quale il priore commenta negativamente la pubblicazione di un libro di Simone Weil, L’ombra e la grazia, che giudica "dato alle stampe e esposto nelle vetrine cattoliche per evidente istigazione diabolica". Meucci definisce don Milani "l’unico vero intellettuale che abbia mai conosciuto, e che fu capace di spogliarsi di tutte le scorie della sovrastruttura intellettualistica per aprirsi umilmente alla ricerca, insieme agli umili" di concetti umani e cristiani. L’articolo si chiude con una citazione di Milani, il quale sostiene che "il mio libro [Esperienze pastorali. N.d.R.] non è affatto un atto di amore, ma di pensiero. L’amore [...] io l’esplico altrove".

  463. Nesti Arnaldo-->Perdonaci perché non siamo là con loro, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 900-902
  464. Questo sacerdote scrive che della "lezione" di Milani lo "ha sempre colpito il senso di libertà dal formalismo giuridico".

  465. Paschetto Enrico-->Non sono ecumenico, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pag. 888 e segg.
  466. L’autore riconosce in Milani la particolare vocazione di "dare la Verità ai suoi ragazzi perché crescessero uomini liberi". Articolo citato in Riccioni (1974), ma con un errore nel nome dell’autore.

  467. Prandi Carlo-->"Esperienze Pastorali": ricerca sociologica e autobiografia spirituale, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 877-885
  468. Per l’autore, il libro in oggetto si inserisce legittimamente nel novero delle poche opere valide di sociologia religiosa apparse nel corso degli anni Cinquanta. Mentre alcune componenti della personalità di Milani ne fanno un prete autenticamente moderno, altre rivelano come non nutrisse alcuna fiducia nei confronti degli "strumenti moderni della riscossa delle classi subalterne": il partito e la politica. Il titolo dell’articolo è citato in modo incompleto in Riccioni (1974, pag. 79).

  469. Ramat Setti Maria Vittoria-->Una paurosa presenza, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 912-913
  470. L’autrice descrive il suo ultimo incontro con don Milani, in cui gli parlò delle reazioni che il libro Lettera a una professoressa aveva suscitato nella propria scuola e del proprio disaccordo a proposito del celibato degli insegnanti. L’autrice afferma che "qualcosa lo possedeva, qualcosa di cui si sentiva intorno [...] la paurosa presenza".

  471. Simoni Alessandro-->Gli ultimi giorni della sua vita, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pag. 910 e segg.
  472. Si narra l’incontro con Milani, quando, ormai sofferente e costretto a letto, curava i dettagli della Lettera a una professoressa.

  473. Socci Giuseppe-->La violenza di don Lorenzo, in Testimonianze, Fiesole (Firenze), n° 100, dicembre, Fascicolo monografico Lorenzo Milani, un prete, pagg. 886-913
  474. L’autore afferma che la cosa che più lo aveva impressionato in Milani era la violenza con cui egli affrontava i problemi, la forza del linguaggio, il giudizio preciso e tagliente delle argomentazioni.

  475. Melchionda Giuseppe - Campanini Marcello - Corsano Giovanni-->Ancora sull’opera di don Milani, Lettere a Il Mulino, Bologna, n° 12, dicembre, pagg. 1068-1065
  476. Tre lettere al Direttore.

  477. ***-->Problemi del movimento 1968, in Riforma della Scuola, Roma, n° 12, dicembre, pag. 1
  478. Per l’autore di questo editoriale, "il carattere di classe che di fatto ha ancora la scuola obbligatoria comune di otto anni […] è stato denunciato con passione morale e rigore scientifico da don Lorenzo Milani e dai suoi scolari di Barbiana: la Lettera a una professoressa è stata una dichiarazione di guerra, e mostra di contenere una vera e propria carica rivoluzionaria, capace di rimettere in movimento la situazione".

  479. M. B.-->Lettera a una professoressa, in Cultura Popolare, data non disponibile, pag. 469
  480. Una recensione del libro di Barbiana.

  481. Sassoli Domenico-->La sua "scuola dei poveri" sotto la pergola della canonica, in I Fatti, Bari, data non disponibile, pag. 23
  482. L’articolo fa riferimento a Lettera a una professoressa.

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  483. Manganella Gianfranco-->Primo, non bocciare, servizio televisivo sulla scuola di don Lorenzo Milani, andato in onda postumo

L’autore del servizio televisivo realizzò questo lavoro poco prima della morte di Milani, il quale si era rifiutato di essere ripreso perché, trattandosi di un filmato sulla Lettera a una professoressa, egli insisteva essere opera dei ragazzi, e non sua. Quando il servizio fu pronto, esso apparve così "esplosivo" che venne rifiutato, salvo poi essere messo in onda con una settimana di ritardo e con qualche taglio. L’episodio è riferito in De Vanna (1992).