1988
Una recensione del libro di M. Pancera (1987).
Si tratta dell’intervento al convegno nazionale promosso dalla CISL nel ventennale della morte di Milani: il priore non è visto come un esponente del dissenso, un contestatore, ma come profeta del futuro della chiesa e del mondo.
L’articolo, anonimo, è il resoconto delle due serate organizzate a Giussano, con la partecipazione di Grampa e Scurati. Grampa ha sviluppato il tema della pedagogia della fede, evidenziando come don Milani si è inserito nel clima dell’evangelizzazione del post- concilio; Scurati ha messo in luce come Milani pur costituendo l’uomo di scuola ideale è paradossalmente definibile anche come la negazione dell’uomo di scuola in senso stretto.
Al convegno promosso dalla CISL a Vicenza è intervenuto M. Gesualdi, ex allievo di Milani, che ricorda l’arrivo del priore a Barbiana.
Nonostante i cambiamenti avvenuti in 20 anni, il priore di Barbiana provoca ancora la coscienza di molti. Si tratta di una recensione del libro di Pancera (1987). Viene anche pubblicato un riquadro, siglato d. r., sulla vita e le opere del priore.
Il ricordo di don Milani è sempre vivo: per la sua scelta dei poveri egli dava un "terribile fastidio". Grazie a Lettera a una professoressa la scuola "nel bene e nel male qualche progresso l’ha fatto e qualche risultato l’ha ottenuto". È buon segno che si torni a parlare di don Milani, per il quale la concezione e funzione della scuola era primaria e altissima, tale da richiedere insegnanti d’eccezione.
Don Milani è una figura complessa, come un prisma che riflette molte luci, mai una esclusiva. Quando accusa la Chiesa di essere in ritardo sul marxismo, non lo fa per additarlo a terreno di verità, ma per costringerla a rendersi conto del cambiamento avvenuto, per mettersi in pari con la realtà.
Notizia di due incontri organizzati dalle parrocchie di Triuggio, Tregasio, Canonica e Roncale (Milano), con la partecipazione di padre Balducci.
Trafiletto siglato d. v. che dà notizia di due conferenze, a Lovere, con T. De Mauro e padre Balducci, sul tema "Don Milani, uomo di scuola, uomo di fede".
Si sottolinea come Milani pose chiaramente l’accento sulla figura di don Facibeni, come gloria dei parroci fiorentini. La lettura ecclesiale di don Milani è soggetta ad una scomposizione surrettizia, tra l’immagine del maestro che fa scuola agli ultimi e quella del prete in conflitto con l’istituzione ecclesiastica.
"Due singolari e preziosissime figure di prete, che nella stessa chiesa percorsero in tempi diversi –anche se contigui– due itinerari in superficie differenti ma segnati nel profondo dal medesimo carisma".
Un incontro a Mariano Comense dedicato alla figura di Milani, con la partecipazione di padre Balducci.
Al Centro Sociale di Chiesanuova (Brescia) un incontro con la partecipazione di Paolo Corsini. Brevissima segnalazione.
Una conferenza di P. Corsini sul tema "Don Milani, la figura e la testimonianza", ed il recital I Care del Gruppo Teatro Esperienza.
Una recensione del volume di Pancera (1987), giudicato un ottimo libro.
Una recensione del libro di Pancera.
Milani "per il prossimo, quello più prossimo cioè l’emarginato e l’escluso, si batté sempre con ardore primitivo". L’autore qui ricorda brevemente gli episodi che portarono alla conversione del priore.
Vengono qui riportati brani di una lettera di Milani a G. Pecorini del 7 aprile 1967 in cui si afferma che il libro è rivolto in realtà ai "genitori dei ragazzi bocciati e vuol essere un invito ad organizzarsi". Vengono anche citati brani degli interventi di F. Fortini e G. Ciabatti sulle riviste Quaderni Piacentini e Nuovo Impegno.
Una breve presentazione del libro di don G. Orlando Don Milani e la scuola della parola, che per il recensore rappresenta una riflessione documentata e puntuale dell’esperienza educativa del priore.
In una recensione del libro di Pancera (1987), si afferma che qualcuno ha fatto di Milani un eroe "per metterlo in un cantuccio", ma la sua attualità rimane. L’autore dissente da Pancera e da alcuni ex allievi di Barbiana i quali ritengono che "poche tracce siano oggi rimaste dell’opera di don Milani", ed afferma che "molte delle tesi di don Milani sono diventate proprie di larghi settori della Chiesa".
Il resoconto dell’incontro a Truggio su "Don Milani: una provocazione per l’uomo d’oggi", con la sintesi dell’intervento di padre Balducci.
Notizia di una trasmissione radio a Rete 2 in cui padre Balducci risponde alla domanda se Milani è ancora attuale oppure no, o quantomeno "utilmente proponibile all’attenzione degli operatori scolastici ed educativi".
Riporta dei brani di Lettera a una professoressa, definito "uno dei testi fondamentali per tutto il movimento e l’elemento di saldatura tra la coscienza cattolica e le idee di sinistra".
Milani fu "uomo fortissimo nella sua fede e per il resto solo, in un paese in cui essere soli è una condanna". Si tratta di una recensione del libro di Pancera (1987).
Uno dei sottotitoli afferma "Dal libro di don Lorenzo Milani la coscienza profonda e chiara del ‘no’ alla scuola di classe". Il libro è definito "eccezionale".
È una recensione del libro di Pancera, del quale si dice che qualcuno ne ha proposto l’adozione come testo di scuola media.
Ricorda che don Lorenzo Milani individuò nella scuola il punto di partenza privilegiato per un radicale accrescimento dell’individuo e della società […] Le argomentazioni incalzanti di don Milani fanno venire il fiato grosso a chi non si senta di rinunciare alle formule consuete per affrontare il nocciolo del problema".
Si sottolinea come Milani pose chiaramente l’accento sulla figura di don Facibeni, come gloria dei parroci fiorentini. La lettura ecclesiale di don Milani è soggetta ad una scomposizione surrettizia, tra l’immagine del maestro che fa scuola agli ultimi e quella del prete in conflitto con l’istituzione ecclesiastica.
È una recensione di "tre saggi contro l’oblio", ossia dei libri di Pancera (1987), Milanese (1987) e del saggio curato da M. Gesualdi, Don Milani maestro di libertà.
Recensione del libro di G. Orlando Dalla figura del priore di Barbiana traspare la coscienza di un educatore che ha avuto il coraggio di "scommettere sui non garantiti", sui respinti dalla scuola.
È una recensione del libro di Pancera, "un giornalista che sa rendere vivi i quarant’anni di storia scomoda" del prete di Barbiana.
Ricorda le posizioni di Milani sullo sport e in generale sulla "ricreazione", riprendendo brani da Esperienze pastorali.
È una recensione del libro di Pancera, che coglie il personaggio "in controluce in modo da evidenziare con accortezza ciò che altrimenti resterebbe in ombra".
Si tratta di un numero speciale dedicato a don Milani. Esso contiene l’intervento svolto da M. Polverari al seminario su "L’etica del sociale" nel settembre 1987 e le interviste a L. Vian, L. Ruggiu, G. Zizola, L. Sartori, B. Silvestrini e F. Bentivogli.
In questa introduzione al numero monografico del bimestrale della FILCA veneta, l’autore definisce il priore "interamente votato alla crescita morale, culturale e sociale dei più deboli".
In questa intervista apparsa nel numero monografico del bimestrale della FILCA veneta, l’autore afferma che il "campo in cui più resistenti e attuali si fanno le indicazioni di Don Milani" è quello della formazione e della scuola.
È sempre la recensione del libro di Pancera, del quale si dice essere un’opera che fa con acume e chiarezza il punto sull’uomo, sul prete, sull’educatore e sul profeta Milani.
Trafiletto molto breve con la notizia che il supplemento di Conquiste del Lavoro è dedicato interamente al priore di Barbiana.
È una breve recensione del libro di Pancera, del quale si dice che si tratta di una presentazione divulgativa della figura del priore inquadrata nel suo periodo storico.
L’autore, un sacerdote, scrive che dopo vent’anni le idee e gli insegnamenti di Milani (come pure la testimonianza) vivono ancora, e lo si è costatato dall’eco delle celebrazioni per il ventennale della morte.
L’autrice ricorda come don Milani, pur professando una rigorosa aconfessionalità della scuola, richiedesse per l’insegnamento una vera vocazione. È tratto dall’articolo su Il Maestro.
Nel numero monografico del bimestrale della FILCA veneta, viene pubblicato l’intervento dell’autore al Seminario di Studio "L’etica del sociale", tenutosi a Cison di Valmarino il 17-18 settembre 1987. Egli sostiene che i "contributi più forti e originali" il priore li ha dati forse relativamente all’idea di cultura, la scuola, la parola.
Nel numero monografico del bimestrale della FILCA veneta, l’autore afferma che "più difficile è dire che cosa oggi resta dell’insegnamento e della grande lezione di don Milani nella scuola d’oggi".
In questa intervista apparsa nel numero monografico del bimestrale della FILCA veneta, l’autore afferma che "forse D. Milani non riusciva del tutto a comprendere che gli aspetti istituzionali di qualsiasi società (anche della chiesa) sono al servizio dei… poveri".
In questa intervista apparsa nel numero monografico del bimestrale della FILCA veneta, l’autore afferma il contributo di don Milani all’affermazione del diritto all’obiezione di coscienza è stato "determinante".
In questa intervista apparsa nel numero monografico del bimestrale della FILCA veneta, l’autore afferma che dopo 20 anni, la parola, il nome, l’opera, i metodi di Milani sono ancora presenti: tutto di lui è ancora vivo e sconvolge il mondo culturale.
In questo numero monografico del bimestrale della FILCA veneta, l’autore ricorda l’importanza attribuita dal priore alla stampa ed i suoi spesso difficili rapporti con essa.
Una recensione del libro di M. Pancera, "un’opera lucida ed essenziale che si colloca tra la biografia e il saggio".
La notizia di una conferenza-dibattito organizzata dal PCI sul tema "Don Lorenzo Milani: una testimonianza scomoda fra fede e impegno civile – I problemi della scuola vent’anni dopo", a cui parteciperà M. Gozzini.
Un incontro a Desenzano sul Garda (Brescia) sul tema "Fare strada ai poveri senza farsi strada", con la partecipazione di G. Banchi, direttore del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Un incontro alla Casa dello Studente di Vittorio Veneto, sul tema "Obiezione e responsabilità in don Milani".
Un dibattito a Carpenedolo (Brescia), il 12 febbraio.
Ancora la notizia del convegno al Teatro Paolo VI° di Desenzano.
Una conferenza-dibattito organizzata dal PCI, il 6 febbraio, sul tema "Don Milani, una testimonianza scomoda, fra fede e impegno civile", con la presenza tra i relatori di M. Gozzini.
Secondo l’autore, Milani avrebbe voluto "il Vangelo al primo posto" nella scuola.
Una conferenza-dibattito sul libro di M. Pancera, con M. Guasco.
Una conferenza su "Obiezione e responsabilità in don Milani" tenuta da F. Milanese il 6 febbraio.
Una lunga recensione del libro del sacerdote G. Orlando Don Milani e la scuola della parola. L’opera è giudicata una riflessione sull’esperienza di don Milani che ne fa risaltare l’estrema modernità.
Una lettera al giornale, in cui l’autore scrive che ampio spazio è stato dedicato dalla stampa a Milani, e ne è uscita una babilonia di voci, perché ognuno ha celebrato il sacerdote a modo suo. Invece i convegni di Firenze e Milano hanno messo in luce ciò che Milani ha rappresentato in Italia e all’estero.
Notizia dell’incontro del 26 febbraio sul tema "Don Milani, un’utopia finita?", con interventi di M. Gozzini, P. Corsini, W. Occhipinti Gozzini.
Il premio del Centro Documentazione Don Milani di Vicchio è giunto alla quarta edizione.
Sul premio del Centro Documentazione Don Milani. Oltre a questo trafiletto, altri appaiono, in data 15 febbraio, con vari titoli, su Toscana Oggi, L’Arena, Il Giornale di Vicenza, La Nuova Scintilla.
Una presentazione del libro di G. Orlando, definito "una riflessione documentata" sull’esperienza di Milani.
Si parla del premio indetto dal Comune di Vicchio e dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università "La Sapienza" di Roma, sul tema "Educazione alla pace e alla non violenza". Si tratta di una segnalazione non firmata, in una rubrica curata dalla Rutigliano assieme ad altri.
È una presentazione del libro Don Milani – Quel priore seppellito a Barbiana, di cui è illustrata la divisione in cinque parti, più due dedicate al progetto culturale del priore.
Molti articoli e saggi sono apparsi su Milani nel ventennale della morte: quasi tutti dicono che il tempo ha dato ragione al priore, ma, secondo l’autore di questo lungo articolo, è ancora presto per dirlo.
Un convegno a Villachiara (Brescia), con relatori M. Gozzini, P. Corsi, W. Occhipinti Gozzini
Una tavola rotonda a Suzzara (Mantova) sul tema "Rileggendo Lettera a una professoressa", con la presenza di C. Prandi, A. Agazzi e M. Lodi.
È una lettera che sottolinea lo stato di abbandono in cui versa Barbiana, e definisce Milani "figura meravigliosa".
Un incontro pubblico sul tema "Attualità di don Lorenzo Milani" con la partecipazione di alcuni ex allievi del priore.
L’amministrazione comunale ha sempre espresso una speciale sensibilità per il priore di Barbiana, e per il 26 febbraio organizza una manifestazione sul tema "Don Milani, un’utopia finita?".
Resoconto dello svolgimento di una conferenza-dibattito promossa dalla DC di Gorizia, con la partecipazione di M. Rosi e M. Ballini, ex allievi di Milani.
Per l’autore di questa recensione del libro di Pancera (1987), la scelta di Milani per gli ultimi non era evangelica, ma sociale, e tanto appassionata da velargli alcuni giudizi. La passione per una chiesa migliore gli ha impedito di apprezzare cose vecchie e nuove veramente buone nella Chiesa. Non è giusto uccidere i profeti, ma nemmeno scomunicare la Chiesa.
A Saronno (Varese) si svolgerà un convegno il 27 febbraio sul tema "Don Milani profeta di pace", con padre Turoldo, Wilma e Mario Gozzini, G. Martirani, G. Musiari.
Un trafiletto per ricordare che la CISL del Veneto ha stampato un numero monografico del proprio periodico La linea del Piave interamente dedicato a don Milani, con il titolo Don Milani, una scuola sempre attuale. Si tratta di una raccolta di interviste a sei esperti dei settori in cui il priore ha operato.
Breve resoconto di una serata a Montespertoli (Firenze), dedicata a don Milani, con la partecipazione di M. Fabbiani, ex allievo di Barbiana.
Si tratta di una presentazione di una pubblicazione di Giuseppe Petucco, dedicata alla scuola. Per chi scrive, la rilettura di Lettera a una professoressa è stata una scoperta.
È lo stesso articolo del 24 gennaio su Il Tirreno.
È un annuncio del convegno di Villachiara del 26 febbraio, con una tavola rotonda sul tema "Un’utopia finita?".
Un convegno a Fontanellato (Parma) sul tema "La testimonianza di don Milani a 20 anni dalla morte", con relatori L. Pazzagli e altri.
La notizia dell’incontro a Villachiara sul tema "Don Milani, un’utopia finita?". A vent’anni dalla morte, don Milani non scompare, resiste ai cambiamenti e il mutare delle cose sembra vada sempre più nel senso di certe sue affermazioni.
A Saronno un convegno di studi organizzato dalla Biblioteca cittadina.
Una giornata di studio sul tema "Don Milani profeta di pace", con padre Turoldo, W. e M. Gozzini, Giuliana Martirani e Giorgio Musiari.
Le ultime letture sulla figura di don Milani hanno talmente coinvolto l’autore dell’articolo da farlo sentire in debito verso chi non conosce, o conosce poco, il priore di Barbiana.
La presentazione del numero monografico de La linea del Piave dedicato a Milani
Per l’autore, "a vent’anni dalla morte di don Lorenzo Milani, appare evidente il contrasto fra l’esaltazione che si fece di lui e della sua opera negli anni Sessanta e Settanta, e il quasi oblio degli anni Ottanta". Vengono riportate alcune citazioni tratte da La Civiltà Cattolica, Rinascita, Scuola Documenti, le quali "potranno dare un’idea dei numerosi tentativi di cattura ideologica cui fu sottoposta l’attività dell’autore di Esperienze pastorali".
Un resoconto del dibattito svoltosi a Suzzara su Lettera a una professoressa al quale hanno partecipato C. Prandi, A. Agazzi, G. Giovannini e M. Lodi.
Il resoconto di una conferenza tenuta da M. Gozzini e da M. Pagani, responsabile del settore scuola del PCI.
Si tratta del resoconto del convegno di Villachiara, al quale hanno partecipato, tenendovi delle relazioni, Antoniazzi, Gozzini e Corsini.
Il premio del Centro Documentazione Don Milani di Vicchio è giunto alla quarta edizione.
L’autore ricorda un suo recente viaggio a Barbiana e ricorda come presso il Centro "Don Milani" di Vicchio esista una ampia documentazione relativa al priore.
In un articolo sul ’68, si parla anche di Lettera a una professoressa, dicendo che "conserva la sua carica profetica di messaggio liberatorio della parola i poveri, anche se la scuola di Barbiana non può rivivere altrove".
Viene ripubblicato in parte l’articolo di Gozzini del 1977, in occasione della presentazione di una giornata di studio il 27 febbraio sul tema "Don Milani profeta di pace", a cui interverranno M. Gozzini, padre Turoldo, W. Occhipinti, G. Martirani e G. Misuri.
Si tratta di un dattiloscritto che è disponibile nell’archivio del Centro di Documentazione "Don Lorenzo Milani" di Vicchio di Mugello. Citato in Simeone (1996). L. Landini, un ex allievo del priore, descrive l’organizzazione delle giornate a Barbiana.
Un convegno organizzato dall’AGESCI di Lecce, sul tema "Don Milani maestro contro l’emarginazione", con l’intervento di due ex allievi di Milani.
Ancora la notizia del convegno itinerante.
L’autore, che dice di conoscere Milani solo dai libri, scrive che la critica fatta dal priore non cercava la rottura; e se egli avesse ragione o no, sarà il tempo ad affermarlo.
Un breve resoconto di una conferenza di padre Turoldo su Milani.
Recensione del libro di G. Orlando.
Il resoconto dell’intervento di M. Gozzini al convegno organizzato dalla Fondazione Manfredda per il centenario della morte di don Bosco, in cui si tratteggia la santità del priore, la cui lezione è attualissima per il valore etico che dava alla politica.
Una recensione del libro di don G. Orlando.
Resoconto dello svolgimento di un convegno con M. Gozzini, G. Martirani, G. Misuri e padre Turoldo.
L’autore ricorda la sua visita a Barbiana, quando aveva 17 anni, e la lettera che ricevette dal priore con la notizia delle centomila lire ricevute da Papa Montini.
Un seminario a Molfetta su don Milani a venti anni dalla morte, dal titolo "Chi era don Milani?".
Citato in Calicchia (1990).
L’autore ricorda Milani, testimone scomodo per la chiesa e la società, e presenta il libro di G. Orlando (1987).
Un trafiletto di presentazione del libro di M. Pancera, assieme alla notizia che il libro sarà presentato a Rimini il 18 marzo.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Per l’autore, Milani non ha cavalcato l’onda del progressivismo cattolico, né tantomeno è un caposcuola. Si è limitato alla coerenza con la pratica cristiana, non predicatoria ma concreta. "Se don Milani fu un punto di riferimento per un’intera generazione, non è detto che il suo messaggio sia stato realmente percepito".
Viene riproposta l’intervista già pubblicata su La Linea del Piave.
Un’altra recensione del libro di don G. Orlando.
Nelle pagine dedicate alle recensioni, viene presentato il libro di Pancera (1987), sul prete "discusso e discutibile …] precursore del peggior Sessantotto e della contestazione studentesca", dalla personalità "provocatoria, vendicativa, ribelle, intrisa di populismo e di demagogia sfrenata".
Si dà la notizia dell’uscita del numero speciale di La Linea del Piave dedicato a don Milani. Esso contiene l’intervento svolto da M. Polverari al seminario su "L’etica del sociale" nel settembre 1987 e le interviste a L. Vian, L. Ruggiu, G. Zizola, L. Sartori, B. Silvestrini e F. Bentivogli.
RaiTre mette in onda Diario di un maestro, per ricordare l’attore morto 7 anni prima. Il priore è appena nominato nel trafiletto.
Un trafiletto che annuncia una conferenza-dibattito organizzata dal Centro Studi "De Gasperi".
Don Milani fu tra i primi a capire che per democratizzare la società era importante il ruolo della donna. Egli cercava di sconfiggere la consuetudine per la quale alla donna non era necessaria la cultura.
Le lezioni di don Milani esprimono un palese risveglio della coscienza del mondo cattolico. Un lungo articolo siglato m. te., in cui però Milani è appena nominato.
Ancora sulla conferenza-dibattito organizzata dal Centro Studi "De Gasperi", in collaborazione col Provveditorato agli Studi di Massa Carrara, per il 26 marzo.
L’assessore alla cultura del comune di Vicchio lancia un allarme per l’abbandono in cui versa Barbiana.
Notizia del bando del premio del Comune di Vicchio. La notizia è riportata anche in trafiletti apparsi su Missioni Oggi, Il Calendario del Popolo, Notiziario Culturale, Il Foglio, Linea d’ombra, Azione nonviolenta, Il Nostro Tempo, Scuola e Didattica, Religione e Scuola.
Poiché, come Freire, Milani fa coincidere l’evangelizzazione con la coscientizzazione, e la coscientizzazione con la scuola, tutta la sua attività può essere letta sia in chiave religiosa che laica. Viene qui ripreso l’articolo su Scuola Italiana Moderna.
Con una breve presentazione, viene qui pubblicata una lunga lettera inedita di Mario Cartoni a Neera Fallaci.
Anche su don Milani si sono fatti e si fanno convegni e celebrazioni. Continuano tuttavia i riti di quella scuola da lui esorcizzata in Lettera a una professoressa, mentre l’obbedienza continua a restare una virtù con tutti i crismi e le unzioni del caso […] e per i don Milani di oggi c’è sempre nella chiesa qualche Barbiana pronta all’uso".
Si tratta della relazione intitolata Ci aspetta domani, tenuta al Convegno Don Milani e la pedagogia dell’educazione alla pace, Vicchio, 27-30 giugno 1987. Questa relazione è stata anche pubblicata in Don Milani e la pace, a cura di Giovanni Catti (1988), con il titolo originale. Successivamente, ancora con il titolo originale, è stato ripubblicato in L’insegnamento di don Lorenzo Milani, una antologia curata da Mario Gennari (1995), che lo definisce "uno degli interventi più significativi di Balducci su Milani". Nella relazione, Balducci sostiene che il primo insegnamento di Milani è quello di accettare la soglia della laicità come soglia evangelica, di rifiutare ogni confessionalismo, di accettare i problemi posti dalla società di oggi come i veri problemi di misura della fede cristiana, e di risolvere questi problemi con un linguaggio che sia il linguaggio dell’uomo.
Trafiletto su un’assemblea pubblica per l’8 aprile organizzata da Democrazia Proletaria, con padre Turoldo, D. Jervolino, S. Barbieri.
La chiesa-teatro di Longarone è concepita dal Michelucci anche nel ricordo dei funerali di don Milani.
Il resoconto dell’incontro-dibattito con G. Orlando, che presenta il suo libro. Alla presentazione ha fatto seguito la proiezione del film Don Milani di I. Angeli e un successivo dibattito condotto da M. Freni.
Un incontro a Cigliano (Vercelli) per approfondire la conoscenza della figura di Milani, proponendola alla riflessione di quanti si preoccupano della crescita umana e cristiana dei ragazzi.
È il resoconto di una conferenza di Mario Cordero, che ha affermato che quella del priore, pur non essendo un modello da imitare e forse neppure riproponibile oggi, resta "una vicenda esemplare che ancora oggi ci turba e ci lascia inquieti".
Per l’autore, a 20 anni dalla morte don Milani non fa più notizia, i testi di antologia delle medie non ospitano più nessuna delle sue lettere né brani dei suoi libri. Forse quello che il priore ha scritto "è nel patrimonio culturale dei più e nella dimensione quotidiana delle nostre azioni per cui non è più necessario rifarsi ai suoi scritti?". Pur essendo cambiato il clima didattico e pedagogico, la figura e l’opera di Milani costituiscono secondo l’autore un costante punto di riferimento per chi lavora nella scuola.
Nel quarantesimo anniversario, l’autore ricorda la vittoria democristiana, affermando che Mazzolari e Milani "tremavano" davanti al plebiscito DC. Ricorda anche quanto il priore scrisse a N. Pistelli il 18 agosto 1959, dopo che il cardinale Ruffini aveva pubblicamente ringraziato il dittatore Franco.
L’autore presenta il libro ad un incontro organizzato dagli "Amici dell’Arca".
Milani fu un prete che amò appassionatamente la verità e la chiesa. Si tratta di una recensione del libro di Pancera.
"Milani avrebbe ancora delle parole sferzanti da dirci, ma forse un cammino lo riscontrerebbe con gioia nella Chiesa che amava". L’autore riporta una opinione di don Bensi, riferita da Fabbretti, secondo il quale "ci vorrebbe del coraggio, un giorno, a canonizzarlo".
Poiché, come Freire, Milani fa coincidere l’evangelizzazione con la coscientizzazione, e la coscientizzazione con la scuola, tutta la sua attività può essere letta sia in chiave religiosa che laica. Viene qui ripreso l’articolo su Scuola Italiana Moderna.
Milani era "un prete nuovo", una luminosa figura dell’altruismo cristiano, che ha ricordato a coloro che l’avessero dimenticato il primato della coscienza. Si tratta di una recensione del libro di Pancera (1987b).
Nel contesto di una lunga relazione, si parla, alle pagine 88-90, del costante riferimento che, nel decennio successivo alla morte, viene fatto al "pensiero linguistico" di Milani in quasi tutte le trattazioni dell’epoca che abbiano un qualche riferimento a problemi educativi e linguistici.
Il segreto pedagogico di Barbiana, non esportabile, è l’amore verso gli ultimi. Don Milani ancora aspetta di essere ricollocato in una giusta dimensione, appropriata alla grandezza del suo pensiero e al valore della sua azione. Si tratta di una lunga recensione del libro di Guzzo.
L’autore commemora Milani ricordando il proprio viaggio a Barbiana due anni dopo la morte del priore. Si tratta dell’articolo già pubblicato su Il Carroccio.
Si tratta della sintesi di un intervento tenuto da Guasco presso la Biblioteca Consorziale Astense sul tema che dà il titolo all’articolo, nel corso del secondo ciclo di incontri "Alfabeti per sopravvivere".
Riporta l’opinione del priore ("ancora attuale, né sbiadito né dimenticato") sul dovere dei fedeli di provvedere al mantenimento del parroco.
Viene ricordato l’episodio raccontato da don Bensi sul suo primo incontro con don Milani.
Un incontro il 5 maggio per commemorare il priore, con interventi di M. Gozzini e P. Modestino.
A venti anni da Lettera a una professoressa, "si può scorgere con chiarezza il carattere di grande sintesi culturale che ha avutola scuola di Barbiana", il cui progetto era di "raddrizzare il mondo", cosa che poteva essere fatta solo da parte dei poveri che fossero stati a scuola.
Recensendo il saggio di A. Riccardi sul Pontefice, l’autore afferma che Milani, in una conversazione registrata del 1965, "spiegava in modo un po’ troppo semplicistico, perché nell’ottobre 1958 Giovanni XXIII aveva approvato la decisione del S. Uffizio" su Esperienze pastorali.
Milani era un maestro di vita che aveva capito che la ragione della disuguaglianza dell’uomo sta nella padronanza della parola, nella cultura. Si tratta di un ampio resoconto del convegno organizzato a Fiorenzuola dalle Acli.
Un incontro-dibattito sul tema "Disobbedire per la pace", con la partecipazione di M. Guasco, nell’ambito del ciclo "Alfabeti per sopravvivere".
Riporta una ampia sintesi degli interventi di M. Gozzini, del cardinale Piovanelli e di padre Balducci al convegno del 10 maggio a Rifredi (Firenze).
Il tempo ha dato ragione al "disobbediente scomodo", in cui il rigorismo dell’obbedienza era spiegato dalla matrice ebraica. In questo articolo, oltre a presentare il libro di Pancera, si afferma che la denuncia di Milani "delle ingiustizie e delle ipocrisie del sistema è ancora attuale; e la funzione di stimolo per le coscienze è forse appena cominciata".
Fa il resoconto di un incontro alla Sms di Rifredi, al quale partecipano il cardinale Piovanelli e padre Balducci.
Riferisce degli interventi di Nesi, Piovanelli e Balducci all’incontro del 10 maggio a Rifredi (Firenze) su don Milani.
Un trafiletto di recensione della ristampa dell’epistolario curato da Gesualdi nelle edizioni Oscar Mondadori, e del libro di Pancera, l’uscita dei quali è "segno indubbio della ripresa dell’attenzione verso questo maestro di una nuova pedagogia, famoso di nome, ma poco conosciuto nella sostanza".
Fa il resoconto dell’intervento di E. Butturini ad un convegno di maestri cattolici sul tema che dà il titolo all’articolo.
La Lettera appare oggi di straordinaria attualità. Il libro di Pancera (1987) è veramente interessante.
Fa il resoconto di un incontro svoltosi al Circolo Don Milani di Dorgali, con la partecipazione di B. Serra e padre Balducci.
L’esperienza di don Milani non è traducibile in parole, perché parla alla coscienza.
In Esperienze pastorali don Milani si fece storico, sociologo e pedagogo: il suo libro fece tanto scalpore ed ancora oggi stupisce per la sua attualità.
Viene ripreso, da Caritas Documentazione, l’intervento di Nervo al convegno organizzato a Firenze dalla CISL, del quale sono qui pubblicati i passi più importanti.
Il vescovo V. Cirrincione ha parlato sul tema "Don Milani: un prete rivoluzionario", definendo il priore "prete autentico e sincero che amò la chiesa, anche se non condivise l’atteggiamento degli uomini di chiesa".
Un resoconto dell’incontro di Rifredi (Firenze) al quale sono intervenuti il cardinale Piovanelli, M. Gozzini, padre Balducci e l’assessore al Comune di Firenze G. Morales.
Vengono citati ampi brani della risposta di Milani ai cappellani militari.
Per l’autore di questa presentazione del libro di Pancera (1987), Milani fu davvero scomodo per la Chiesa, la quale "dovette intervenire spesso per tentare di arginare gli eccessi di una personalità provocatoria": moltissime furono le sciocche accuse e le volgarità del prete Milani. Il titolo riporta in modo erroneo il conto degli anni dalla morte del priore. Tutta la presentazione viene ripresa dalla recensione apparsa su Anipe.
Milani è uno dei grandi personaggi della storia recente, ed ancora oggi restano "inalterati i nodi tematici principali" da lui trattati, come la scuola astratta e classista e la pastorale cattolica. Egli "anticipava realmente temi e sensibilità destinati ad emergere con forza alla fine della sua vita e subito dopo la sua morte".
La proposta educativa di don Milani porta a camminare oltre le stesse frontiere tra i popoli, porta ad un’etica planetaria.
Alcuni versi "per dire mi importa del mondo", scritti dal priore e raccolti dalla Salvini.
Parlando degli scopi della associazione, M. Ballini afferma che "si è cercato di cavalcare l’insegnamento di Don Milani per fini a lui estranei, ognuno ha cercato di tirarselo a casa propria. In realtà era solo un uomo che si calò interamente nella logica del missionario che ha come primo obbiettivo la civilizzazione".
Una recensione del libro di G. Orlando su don Milani.
Viene ricordata la presentazione, avvenuta il 2 giugno a Capo d’Orlando, del volume di G. Orlando, docente di teologia al Seminario Vescovile di Patti.
Una lettera al Direttore del giornale, da parte di 22 bambini, alunni di una classe IVa elementare di Ercolano, scritta adottando "il metodo della ‘scrittura collettiva’, quello dei ragazzi della scuola di Barbiana". Articolo siglato D. T.
In questo lungo articolo che ripercorre, anche con citazioni della stroncatura di Esperienze pastorali da parte di padre Perego, le fasi principali della vita del priore, definito "solo un idolo, un falso idolo", le tesi del sacerdote fiorentino sono considerate aberranti: egli predicava l’odio di classe come unico sfogo alle sue frustrazioni, in un’orgia sfacciata di demagogia. Un episodio vergognoso che continua, e porta alla distruzione una scuola "seria".
Una recensione del libro di Pancera (1987), che "ha tratteggiato con acutezza e passione questa figura di uomo, tra le più significative del dopoguerra".
Per l’autore (che aveva 17 anni quando lesse la Lettera ai giudici, e l’anno successivo Lettera a una professoressa rappresentò per lui una ventata di novità), "a rileggere oggi i suoi scritti da un punto di vista teologico, non li si troverebbe certo ‘aggiornati’. Ma forse non lo erano neanche allora. […] Interessante, oltre al contenuto, è però vedere le conseguenze di un pensiero, se applicato coerentemente. Nessuno poté accusarlo di eresia o deviazione. In pochi però riuscirono a condividere o anche solo a tollerare le sue deduzioni".
Per Milani la scuola era un luogo di pastorale, mirante a fare dei suoi ragazzi persone e cristiani consapevoli. Egli fu anticipatore di molti fenomeni, tra cui il Concilio.
Il Comune di Vicchio rivolge un appello per la conservazione dei luoghi dove il priore esplicò la propria opera.
L’autore ricorda come vide il corpo di Milani morto, nella casa dei suoi a Firenze, e come gli scarponi con i quali volle essere sepolto stessero a simboleggiare la condivisione fino all’ultimo della difficile esistenza dei montanari. "Don Lorenzo Milani non operò scelte ideologiche: osservava, per condividerla, la condizione degli ultimi e la protestava, senza mediazioni culturali".
Rispondendo ad un articolo precedente del giornale, che secondo l’autore faceva un uso strumentale del pensiero di Milani, si scrive, citando L. Pazzaglia, che il priore non fu un pedagogista, ma solo un maestro straordinario: non ha mai pensato a un sistema per riformare la scuola. L’autore riporta un brano di una lettera di Milani del 1963.
Si tratta solo di una lunga recensione del libro di Riccardo Degli Innocenti e Maria Ferraris Il computer nell’ora di italiano. Si ricorda brevemente il "meticoloso, attento e collettivo lavoro di costruzione dei testi che […] i ragazzi di Don Milani […] facevano con foglietti di carta, forbici e colla".
Questa lettera al giornale, sullo svuotamento dell’interno dell’esperienza cristiana ad opera dello spirito borghese, inizia affermando che "non dobbiamo dimenticare che don Milani è un integralista. Solo questa consapevolezza ci consente di capire la sua irriducibile avversione allo spirito borghese".
L’autore, un sacerdote, ricorda la lettera di Milani a Pipetta, per affermare la propria difficoltà di rapporto con la DC.
La rivista sottolinea l’importanza della scuola di Barbiana, una scuola impegnata, seria, esigente. Per l’autore, Milani era illuminista, rigoroso, razionalista; in lui si foggiava l’uomo irreale, inesistente, impossibile, introvabile nel pianeta, quasi utopico. Il lungo editoriale è siglato a. a.
È una intera pagina con la cronaca di un viaggio a Barbiana, nel ventennale della morte.
È la notizia di un convegno che si svolgerà dall’8 al 10 settembre a Polgenigo (Pordenone) sul tema "Ripensare la scuola a partire da don Milani".
È una recensione del libro di G. Guzzo (1988b), definito opera di notevole portata e "intelligente pubblicazione".
Un breve articolo in cui si scrive che la proiezione del film è uno spunto per "riattivare un dibattito sulla figura di questo prete spigoloso e scomodo".
Si tratta di un trafiletto, analogo a quello apparso su numerose altre testate (tra cui La Vita Cattolica del 25 settembre), in cui si riassume l’intervento che Aldo Notario, presidente del CSI, ha pubblicato su Stadium, per commemorare il ventesimo anniversario della morte di don Milani.
La notizia della presentazione del libro di G. Catti Don Milani e la pace, con gli Atti del Convegno omonimo, alla Biblioteca Comunale di Vicchio. La notizia viene data anche, il 2 ottobre, con un trafiletto dallo stesso titolo in Toscana Oggi.
Brevissimo resoconto del convegno del 28-30 aprile a Trieste sul tema "1988: anno della pace - Il contributo della grafologia". Qui viene soltanto ricordato che P. Cristofanelli ha tenuto una relazione su "Don Milani operatore di pace – Contributi emergenti dall’analisi grafologica".
Viene recensito il volume di G. Zizola (1988) Le rose e le ortiche, in cui l’autore, giornalista per i problemi religiosi della rivista Panorama, presenta sinteticamente le figure fondamentali del cattolicesimo nel nostro secolo, dedicando quindi uno spazio a don Milani.
Si ricorda la nascita del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio e dell’istituzione del premio per tesi di laurea e inediti sul tema "Educazione alla pace e alla non violenza". Prima dell’assegnazione del premio, è stato presentato il volume curato da G. Catti contenente gli atti del convegno svoltosi a Vicchio nel giugno 1987.
È una recensione del libro di F. Milanese (1987b), con prefazione di G. Catti; l’autore termina scrivendo che "l’opera di don Milani punta e cammina verso ‘un mondo migliore’: un obiettivo forse utopico, ma proposto senza superbia e senza timidezza".
Il libro Esperienze pastorali fece scandalo, perché valutava la religiosità in base agli atteggiamenti esteriori. L’autore ricorda che il priore fu "il primo a non temere le cifre e a voler ‘misurare’ la religiosità".
Una breve presentazione del libro di Pancera (1987), che l’autore ritiene basato su una "precisa documentazione".
Un trafiletto di presentazione del libro di Pancera: "questo libro intende riproporre il pensiero e l’attualità del messaggio di don Milani, che è stato certamente un anticipatore di temi, tempi e contraddizioni di viva e scottante attualità".
Per l’autore, se Milani rinascesse dovrebbe andare nei quartieri periferici e disgregati delle aree urbane o metropolitane. L’attualità di Milani è vera relativamente alla selezione scolastica, ma non rispetto ai luoghi e ai soggetti di essa.
Un’altra recensione del libro di G. Guzzo (1988b), che l’autore ritiene "veramente prezioso per chi voglia capire la vera identità di don Lorenzo Milani".
Ad un’assemblea sull’obiezione di coscienza, presenti Fabbrini, Gozzini e padre Balducci, quest’ultimo ha proposto di ricelebrare il processo al priore.
L’autore propone di rifare il processo a don Milani, ma stavolta mettendo sul banco degli imputati magistrati, giuristi e monsignori, che a suo tempo condannarono il priore.
Ad un dibattito sull’obiezione di coscienza, padre Balducci, del cui intervento viene qui pubblicata una sintesi, propone la riapertura del processo in cui Milani fu condannato.
Un breve trafiletto su di un convegno a Fontanellato (Parma) sul tema "La testimonianza di don Milani a 20 anni dalla morte", con la partecipazione di L. Pazzaglia.
In una serie di incontri sul tema "Informazione e Comunione" svoltisi dall’8 al 13 settembre ad Assisi, una delle relazioni che più hanno interessato i giovani è stata quella di W. e M. Gozzini su Milani, dal titolo "L’insegnamento e la testimonianza di don Lorenzo Milani".
Un dibattito a S. Piero a Sieve il 27 novembre, con la partecipazione di padre Balducci.
A trent’anni da Esperienze pastorali, l’autore ricorda che l’amore e la fedeltà alla chiesa sono sempre stati intensi in don Milani, pur nella critica aperta e tagliente. Gli altri preti non ne capirono la fede, la radicalità evangelica contro la cultura borghese e l’imperante consumismo.
L’autore, all'epoca vicedirettore della rivista dei Gesuiti La Civiltà Cattolica, valuta positivamente la figura e l’opera di don Milani. Secondo Pecorini (1996), l’autore capovolge di nuovo -e lo fa in questa occasione in maniera esplicita- il giudizio negativo che nel ’58 aveva dato padre Perego. La documentazione è pubblicata nel volume curato da Michele Sorice (1990).
Si tratta di un dattiloscritto, citato da Calicchia (1990).
Un resoconto del convegno organizzato a Calenzano in occasione del trentennale di Esperienze pastorali. Sono intervenuti C. Guicciardini e S. Nistri, oltre a M. Gesualdi, "allievo prediletto di don Milani".
Un resoconto del convegno svoltosi il 16-17 dicembre a Calenzano sul tema "A trent’anni da Esperienze pastorali", al quale è intervenuto padre Balducci.
Una breve presentazione del libro di G. Catti che riporta gli atti del convegno omonimo.
Esperienze pastorali è stato "un lucido rapporto sulla scomparsa della fede", una impietosa radiografia. Oggi il cardinale Piovanelli "ha reso giustizia" all’intuizione di don Milani.
Si tratta di un depliant pubblicato in occasione della intitolazione a Milani una scuola elementare. Contiene il programma di una serie di incontri dal 3 febbraio al 7 marzo 1989 in cui saranno relatori L. Dani, M. Lodi, L. Adami, e con la partecipazione di alcuni ex allievi di Barbiana.
È una recensione del libro di G. Guzzo (1988), che l’autore ritiene improntato al "necessario distacco critico".
Citato in Calicchia (1990).
Citato in Simeone (1996).
Si tratta di un dattiloscritto che è disponibile nell’archivio del Centro di Documentazione "Don Lorenzo Milani" di Vicchio di Mugello. Citato in Simeone (1996). L. Landini, un ex allievo del priore, descrive l’organizzazione delle giornate a Barbiana.
Per l’autore, "cercare di ricordarlo come un prete […] potrà essere un modo di capire Don Milani […] certamente più rispondente al personaggio".
Citato in R. Trevisani (1988).
Si tratta del resoconto del lavoro del Coordinamento Insegnanti per la Nonviolenza già pubblicato nel marzo 1987 da Azione Nonviolenta. Per l’autore, "l’educatore don Milani, insieme ai suoi ragazzi, aveva capito che il conflitto principale, fuori e dentro la scuola, era il problema, tuttora irrisolto, tra sfruttati e sfruttatori".
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Si tratta del volume curato da G. Catti (1988). L’opera è disponibile nell’archivio del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Citato in Simeone (1996).
Si tratta dello stesso testo ripreso dagli Atti del Convegno di Milano del 9-10 marzo 1983. Citato in Simeone (1996).
Questo volume, di cui Catti è il curatore ed autore dell’introduzione, è tratto dagli Atti del Convegno Don Milani e la pedagogia dell’educazione alla pace, Vicchio di Mugello, 27-28 giugno 1987. Il messaggio che Milani lanciò alla storia è ancora valido per noi "in tutta la sua dirompente provocatorietà". Da esso ci viene la sfida a mettere in discussione il modo in cui solitamente pensiamo alla pace. Il volume presenta le relazioni di Johan Galtung e Aldo Visalberghi su Storia e fondamenti della educazione alla pace; di Ernesto Balducci Ci aspetta domani; di J. L. Corzo Toral. G. Catti e del Centro di Documentazione Don Milani Don Milani e la educazione alla pace; di G. Banchi Applicare la coerenza; di E. Butturini L’interesse nato da un "no"; di L. Corradini A proposito della democrazia scolastica; di T. Drago Quello che don Milani ha voluto costruire; di A. L’Abate Don Milani e la non violenza; di A. Degliotti Marasso Non si possono amare concretamente che poche persone; di G. Martirani Aiutarsi ad alzarsi insieme; di F. Milanese Lettera ai giudici: un itinerario educativo aperto al futuro; di E. Morgagni Recuperare un silenzio; di D. Novara Don Milani e l’aggressività; di A. Nanni Spunti di educazione alla mondialità nell’esperienza pedagogica di don Milani; di M. Piatti La scuola distrugge, di G. Stefani Educazione musicale per la pace; di G. Salio Don Milani e Gandhi. L’opera è disponibile nell’archivio del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Il lavoro di Guzzo, direttore Didattico e pubblicista, intende dare una valutazione critica del pensiero e dell’opera di Milani, con questo saggio che si propone come un intelligente ripensamento della figura storica del priore. L’opera è disponibile nell’archivio del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
In questo libro l’autore traccia sinteticamente i profili di tredici tra le più importanti figure del cattolicesimo del nostro secolo. L’opera è disponibile nell’archivio del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
1989
Un breve resoconto del convegno promosso a Calenzano del Consiglio Comunale, con la partecipazione di padre Balducci, G. Acquaviva; S. Nistri, G. De Rosa e M. E. Martini.
Un trafiletto con la notizia del dibattito.
Una conferenza a Lovere, sul tema "Don Lorenzo Milani, uomo di scuola, uomo di chiesa", tenuta da Balducci.
Un trafiletto con la notizia.
Recensione al libro di G. Guzzo (1988c).
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio. Un periodico dell’associazione italo-brasiliana ‘Don Giulio Facibeni’, La santa perestrojka, ha pubblicato "un interessante episodio inedito su don Lorenzo Milani".
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Un trafiletto con la notizia.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Una recensione del libro di M. Pancera (1987).
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Recensione del volume di G. Catti.
Resoconto dell’intervento di D. Novara al convegno.
In appendice ai materiali del ciclo di incontri, il curatore del volume inserisce questa testimonianza del padre di quattro dei ragazzi di Barbiana. L’intervista ebbe luogo nel maggio del 1989, in occasione di una gita a Barbiana della classe di cui allora era insegnante M. Mariotto.
A 22 anni dalla morte del priore, viene ripubblicata l’intervista di Fabbretti ad Alice Weiss. Con lo stesso titolo l’articolo appare anche su Il Popo Dertonino e su Il Popolo di Novi.
A 22 anni dalla morte del priore, viene ripubblicata l’intervista di Fabbretti ad Alice Weiss. E’ l’articolo apparso anche su Il Popo dell’Oltrepo’ e su Il Popolo di Novi.
Ancora l’articolo apparso su Il Popo dell’Oltrepo’.
Articolo sulla pubblicazione da parte della CISL degli atti del convegno. Nello stesso giorno, l’articolo apparirà anche su La Gazzetta di Prato e su La Gazzetta di Arezzo.
Articolo sulla pubblicazione da parte della CISL degli atti del convegno. Nello stesso giorno, l’articolo apparirà anche su La Gazzetta di Firenze e su La Gazzetta di Arezzo.
Articolo sulla pubblicazione da parte della CISL degli atti del convegno.
Si riferisce alla lettera aperta scritta da Milani ad Italo Bianchi, detto Pipetta, e pubblicata in Esperienze pastorali.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Una conferenza sull’opera di Milani.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio. Fa riferimento al convegno che si sta organizzndo a Fano per novembre, con la partecipazione di Pintacuda.
Recensione al libro di M. Ranchetti.
Recensione al libro di G. Catti.
Recensione al libro di G. Orlando.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
La notizia di un week-end dedicato alla figura di don Milani.
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio. "Ora la Chiesa, la stessa Chiesa fiorentina che quasi ne oltraggiò la memoria, riscopre le sue virtù".
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Una giornata di studio a Pinerolo.
Citato in Calicchia (1990).
Articolo citato nello schedario del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio. Una lettera al Dittore, in cui si cita Milani solo nel titolo.
Una recensione del libro di Pancera (1987).
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Questo volume fuori commercio, di difficile reperimento, porta una presentazione dell’allora segretario fiorentino della CISL, Michele Gesualdi e due relazioni, rispettivamente di Franco Marini, segretario generale della confederazione sindacale cattolica, e di Andrea Riccardi. Sono inoltre riportati un intervento dell’assessore alla cultura per il comune di Firenze, Giorgio Morales ed un telegramma del cardinale Piovanelli. Viene riportato il resoconto della tavola rotonda, con interventi di Giancarlo Zizola, Antonio Pizzinato, mons. Giovanni Nervo, Benedetto De Cesaris e Pietro Boni; ed infine viene presentata, in appendice, una rassegna con alcuni articoli apparsi sulla stampa nei mesi precedenti. L’opera è disponibile nell’archivio del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.
Il libro è presente nell’archivio del Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio.