1997
Una recensione dei libri di Simeone (1996), che pubblica alcune lettere inedite del priore, e di Pecorini (1996).
Un programma in onda su RadioTre, Lampi d’inverno, avrà come tema la vita e le opere religiose del priore. Interverrà in studio G. Pecorini.
Una recensione del libro di Pecorini (1996).
Brevissima presentazione del libro di G. Pecorini.
È la presentazione del libro L’avventura educativa di Adriano Milani Comparetti.
Un incontro a Sarezzo con la partecipazione di D. Simeone.
Trafiletto sull’incontro a Sarezzo con la partecipazione di D. Simeone.
Brevissimo trafiletto sulla presentazione del libro di Pecorini (1996) a Colle Val d’Elsa.
Altro brevissimo trafiletto sulla presentazione del libro di Pecorini (1996) a Colle Val d’Elsa.
Ancora un brevissimo trafiletto con la notizia della presentazione del libro di Pecorini (1996) a Colle Val d’Elsa.
Un incontro con l’autore per presentare il libro di Simeone (1996): il trafiletto è firmato f. l.
Trafiletto con la notizia della presentazione del libro di Pecorini (1996).
Una presentazione del libro di Pecorini (1996) a Colle Val d’Elsa.
Per l’autore, "la questione pedagogica che don Milani poneva, oggi diventa ancora più attuale".
Un trafiletto sulla prossima presentazione, presente l’autore, del libro di Simeone (1996).
Brevissimo trafiletto con la notizia della presentazione del libro di Pecorini (1996) a Badia Fiesolana.
Brevissimo trafiletto sul convegno del 1° febbraio su don Milani.
Presentazione, firmata s. b., del convegno del 1° febbraio a Milano, organizzato dalla Caritas e dell’Università Cattolica sul tema "Oltre la scuola: educazione e territorio da don Milani ad oggi".
L’autore presenta il convegno del 1° febbraio, in cui è previsto un intervento di Cesare Scurati sul tema "L’attualità di don Milani nell’ambito educativo".
Brevissimo trafiletto sulla presentazione a Badia Fiesolana del libro di Pecorini (1996).
Una accurata presentazione del libro di Pecorini (1996): "questo libro è importante per molte ragioni […]: perché torna a parlare di un grande uomo alle generazioni d’oggi sovrastate dalla mediocrità e dall’ipocrisia".
È una recensione del libro di G. Pecorini. Per l’autore "le provocazioni del sacerdote fiorentino non hanno cessato di scuotere le coscienze. Almeno a giudicare dall’enorme quantità di articoli, libri, dibattiti e convegni, ancora oggi promossi per ricordarne la figura. Una quantità che, per un verso, insospettisce e che, sottilmente, è fonte di pericoli".
Viene presentato il libro di Calicchia e Lanfranchi su don Milani, di sui si ricorda "la persistenza del messaggio" e "la sua presenza tutt’altro che marginale".
Trafiletto sulla presentazione del libro di Pecorini, con la partecipazione di S. Saccardi.
In questa intervista che assieme ad altri articoli occupa un’intera pagina dedicata al priore, Pecorini afferma che recuperare don Milani significa oggi "due cose opposte: accettarne la sfida etica e civile, cercando di farla propria, […] o invece rifiutarla, negando quello che Lorenzo è stato nel suo tempo per non dovergli riconoscere quel che può continuare a essere oggi".
Succinta presentazione del convegno "Oltre la scuola: educazione e territorio da don Milani a oggi".
L’annuncio della ristampa, poco dopo l’uscita, del libro di Pecorini (1996).
Un articolo sulla avvenuta presentazione del libro di Simeone (1996), dove la numerosa presenza di pubblico sta a significare che Milani "è ancora attuale anche a trent’anni dalla morte".
L’autrice, che per anni fu in contatto col priore, ricorda alcune lettere inviatele da Milani, tra cui una del novembre ’61 in cui le annunciava che stava "scrivendo un libriccino e precisamente un galateo".
Per l’autore, "oggi don Milani e Barbiana sono contesi fra due fronti: quello di chi dice che è un’esperienza che va letta solo nel suo contesto storico e, in quanto tale, va considerata morta e seppellita, e quello di chi vorrebbe che fosse riabilitata dal potere […] ecclesiastico. […] Barbiana continua ad essere viva, attuale e tremendamente scomoda".
Una breve recensione del libro di G. Pecorini (1996).
Una serie di brevissimi trafiletti con brani tratti dalle lettere di Milani: nel primo si parla del "come bisogna essere per fare scuola".
Un brano tratto dalla registrazione trascritta da Pecorini (1996) e riportato a pagina 314 del suo libro.
L’autore ricostruisce meticolosamente i rapporti tra Milani ed il poeta. Il mensile romano pubblica assieme a questo articolo una poesia parzialmente inedita scritta da Milani nell’autunno 1950, dal titolo Orfano, facendo implicitamente intendere un segno di problemi di omosessualità da parte del priore. La rivista è in edicola dal 18 dicembre ’96. A questa poesia faranno riferimento gli articoli di Marco Neirotti e di Paolo Pellegrini, oltre a quello di Antonello Ronca.
Viene qui pubblicata una trascrizione (non rivista però dall’autore) dell’intervento tenuto da Ingrao a Roma il 12 dicembre 1996, alla presentazione del libro di G. Pecorini. Ricordando il suo incontro col priore, l’autore lo definisce "un pericoloso eversore", dalla "coerenza assoluta tra parola e vita".
Trafiletto con la notizia di un convegno sul tema "Oltre la scuola: educazione e territorio da don Milani ad oggi".
Una recensione del libro di Pecorini (1996) e di quello di Simeone (1996). Si ricorda anche la pubblicazione da parte di Liberal (nel numero di gennaio, in edicola già dal 18 dicembre ’96) di una poesia scritta nel 1950 da don Milani, e si dà notizia che E. Martinelli sta preparando un CD-Rom con testi editi e inediti del priore.
La "singolare esperienza pastorale ed educativa di don Lorenzo Milani" in un incontro con D. Simeone, per la presentazione a Sarezzo del suo libro sul priore.
Un brevissimo articolo per commentare il convegno "Oltre la scuola: educazione e territorio da don Milani a oggi" tenutosi a Milano con la partecipazione di C. Scurati.
Facendo il resoconto della giornata di studio a cui ha partecipato C. Scurati, l’autore dice che "Lettera a una professoressa […] mi sembra quanto mai attuale".
Un concorso per "riscoprire" il prete di Lettera a una professoressa, "libro attualissimo in questi tempi in cui si parla di riforma della scuola".
È un articolo identico, anche nel formato tipografico, a quello de Il Resegone.
L’autore si rallegra che gli attacchi di Berardi e Vassalli a don Milani abbiano ricevuto numerose risposte, perché "la memoria del prete-maestro è intoccabile".
Per l’autore, "sembra quasi che il ‘fenomeno’ don Milani sia stato rimosso […]. Che don Milani sia stato un cristiano scomodo, un prete scomodo, e prima ancora un Maestro scomodissimo […] lo testimonia forse proprio questa rimozione".
Una breve presentazione del libro di Battelli La parola ai poveri, che contiene brani ricavati dalle principali opere di don Milani.
La notizia della presentazione del libro di Pecorini (1996) a Torino.
Trafiletto con l’annuncio di una serie di giornate di studio su don Milani, con la presentazione del libro di Pecorini (1996).
Presentando il libro di Pecorini (1996), l’autrice scrive che esso ha "anche un altro preciso intento: sollecitare il ‘dissequestro’ dell’eredità culturale ed etica di Lorenzo Milani".
Trafiletto con la notizia di quattro giornate di studio su "politica, scuola e didattica: don Lorenzo Milani (1967-1997)" e della presentazione del libro di Pecorini (1996).
Una reinterpretazione de L’obbedienza non è più una virtù, da parte del Gruppo Teatro Esperienza di Brescia, con lo spettacolo I Care.
La notizia della presentazione del libro di Pecorini (1996), con la partecipazione dell’autore e di Oreste Del Buono.
Brevissimo trafiletto con la notizia della presentazione del libro di Pecorini (1996).
Trafiletto col la notizia della presentazione del libro di Pecorini (1996), con la partecipazione dell’autore e di Oreste Del Buono.
Un premio indetto dalla parrocchia di Zafferana Etnea.
Un resoconto, firmato r. p., della presentazione del libro di Pecorini (1996), in cui "tutti hanno convenuto sull’attualità del pensiero di don Milani, anche se tante cose non sono più come allora".
Durante la presentazione del libro sono stati illustrati "l’attualità del pensiero di don Milani e alcuni aspetti inediti della sua vita".
Un trafiletto in cui si ricorda il decreto contro Esperienze pastorali.
Un trafiletto per ricordare che il 26 giugno ricorre il trentesimo anniversario della morte di Milani e presentare il libro di Pecorini (1996).
Per l’autore, l’articolo di Carlo Bo apparso su Corriere della Sera nel giugno 1992 ha un "taglio panegiristico" verso don Milani, "un sacerdote a modo suo, un contestatore forse in buona fede", dalla "personalità, spiritualmente un po’ grossolana", poiché Bo è stato "abbagliato dal profetismo biblico milaniano".
Una recensione del libro La ricreazione, pubblicato dalle edizioni E/O.
Una lunga recensione del libro di G. Pecorini (1996). Si ricordano gli attacchi al priore da parte di Pingitore, Vassalli e Baget Bozzo, riportando anche il giudizio di Alfonso Belardinelli su Lettera a una professoressa: "capolavoro della saggistica politica degli anni Sessanta".
Una lunga recensione dei libri di D. Simeone (1996) e G. Pecorini (1996), quest’ultimo definito "molto più ambizioso e documentato".
Un concorso tra gli studenti per ricordare un "apostolo e precorritore dell’obiezione di coscienza, assertore di valori umani irrinunciabili come quello della dignità dell’istruzione e della cultura".
Un convegno il 22 marzo su "Il pensiero e l’opera di Don Milani educatore: contributi per una rilettura a trent’anni dalla morte", con un notevole refùso nel titolo del trafiletto che lo annuncia.
La notizia di una miniserie in due serate sul priore, interpretato da Castellitto.
Il convegno a Montevarchi del 22 marzo.
Il progetto, più volte rinviato, di un film sulla vita del priore.
Si dà notizia dei progetti della Rai per un film su don Milani, finora "assai rinviato".
Breve trafiletto con la notizia di una tavola rotonda con E. Martinelli e F. Gesualdi, a conclusione di un ciclo di incontri sul priore.
Trafiletto su un ciclo di incontri su "Politica, scuola e didattica: Don Lorenzo Milani", con F. Gesualdi ed E. Martinelli.
Trafiletto sulla conclusione del ciclo di incontri su Milani, con F. Gesualdi ed E. Martinelli, per rispondere alla domanda "che cosa ha significato Don Milani per la scuola e la società italiana e che cosa della sua esperienza ancora resta ‘attuale’?".
Brevissimo trafiletto per annunciare la presentazione del libro di Pecorini (1996) al Gabinetto Vieusseux di Firenze.
Un articolo che fa un veloce resoconto di quattro giornate di incontri svoltosi a Pisa dalla metà di febbraio al 18 marzo, con l’intervento di E. Martinelli e F. Gesualdi. Per l’autrice le conclusioni del ciclo di incontri sono che "l’insegnamento di don Milani è attuale ancora oggi [...] la sua resta un’esperienza esemplare, di grande valore educativo. La scuola di Barbiana resta una delle più belle pagine della storia dell’educazione".
Un riquadro in cui si annuncia una giornata di studio su Milani, con G. Tassinari, G. Pecorini ed E. Martinelli.
"Attuale, attualissimo. Il pensiero e l’opera di don Lorenzo Milani conservano intatta […] tutta la loro dirompente carica eversiva. […] Don Lorenzo non ha mai smesso di insegnarci a vivere". In un riquadro a fianco, intitolato Programma, si annuncia una giornata di studio a Montevarchi, con la partecipazione di E. Martinelli e G. Pecorini.
Un trafiletto firmato e. giu., con il resoconto di una serata dedicata al priore.
Riporta la notizia che Susanna Tamaro, su Famiglia Cristiana, ha scritto che "spesso mi trovo a pensare a don Milani, a quanto avrebbe odiato questa scuola falsamente egualitaria".
Trafiletto con la notizia di un incontro sulla figura e l’opera "dello straordinario sacerdote fiorentino", con la partecipazione di M. Ballini e D. Simeone.
Nel corso dell’articolo si dà notizia anche di iniziative per ricordare la figura e le opere di don Lorenzo Milani a trent’anni dalla scomparsa.
Una lunga recensione del libro di Pecorini (1996). L’autore definisce Milani "l’uomo che più e meglio di tanti altri religiosi intuì la realtà del cristianesimo e ne affrontò le diaspore secolari, combattendone retorica e falsità".
Per ricordare un uomo politico scomparso, un dibattito a Coccaglio su don Milani, con la partecipazione di M. Ballini, D. Simeone e G. Tognon.
Una giornata di studio a Montevarchi sul tema "Il pensiero e l’opera di Don Milani educatore: contributi per una rilettura a trent’anni dalla morte". Si afferma che "Don Milani è stato uno dei grandi precursori della scuola media unica" e che "ricordare Don Milani e la Scuola di Barbiana è ricordare un sogno costruito sull’eguaglianza, sull’impegno, sulla solidarietà e sull’intelligenza" per capire "quanto di questo sogno è diventato realtà".
Brevissimo trafiletto sulla giornata di studio, a cui interverrà G. Pecorini.
La notizia dello svolgimento della giornata di studio su Milani a Montevarchi.
Un riquadro, nel contesto di un articolo più ampio di G. Colleoni, che annunzia un ciclo di cinque incontri sul tema "Dalla parte del torto: sulle tracce di don Lorenzo Milani", con la partecipazione di G. Pecorini e M. Lodi.
Opera probabilmente, come il precedente riquadro, di G. Colleoni, questo articolo di una colonna riporta brani delle principali opere del priore.
Questo articolo ed il seguente occupano quasi un’intera pagina dedicata al priore, di cui si recensiscono due libri, quello di D. Simeone (1996) e quello di G. Monasta (1997).
L’articolo è firmato G. C. e riporta alcuni ricordi di Dina Lovato, destinataria di una "bellissima lettera" di don Milani, che è riportata nel libro di Monasta (1997). Vengono qui riportati ricordi e opinioni di don R. Breoni ed E. Butturini.
La segnalazione del libro di Simeone (1996).
L’autore ricorda, a proposito di un suo vecchio saggio su Chiesa e mafia in Sicilia, alcune figure di siciliani collegati in vario modo al priore. A pagina 88 viene ricostruita la vicenda di Peppino Ricca, morto lo stesso giorno in cui si svolgeva, alla Corsia dei Servi a Milano, il dibattito da lui organizzato su Lettera a una professoressa.
L’autore porta avanti un parallelismo tra la figura del priore e quella di Ernesto Guevara, uomini che "vivono nell’immaginario dei posteri per la loro coerenza". Viene anche presentato il libro di G. Pecorini (1996).
Una brevissima segnalazione del film in lavorazione.
L’autore ricorda, in questo breve articolo, l’abbozzo che il priore fece di un "galateo di Barbiana", dal "contenuto veramente egualitario, fraterno".
Brevissimo trafiletto per annunciare una manifestazione in ricordo del priore a trent’anni dalla morte con la partecipazione di S. Brossi e A. Sodaro.
Un trafiletto per annunciare un convegno a Gemona a trent’anni dalla morte del priore, con la partecipazione di R. Iosa. E la notizia di una conferenza-dibattito con G. Pecorini, sul tema "Al cittadino don Milani".
Trafiletto sulla ricerca, a Firenze, di bambini per il film della Rai su don Milani.
Un brevissimo trafiletto per ricordare che si sta preparando il film sulla vita del priore.
Un trafiletto sulla manifestazione a Contovello in ricordo del priore, con la partecipazione di S. Brossi e A. Sodaro.
Brevissimo trafiletto per annunciare la manifestazione a Contovello in ricordo del priore.
Pierluigi Castagnetti ricorda come rimase impressionato leggendo la dedica di Esperienze pastorali ai missionari cinesi: "fu una profezia".
Il resoconto di un incontro commemorativo, al quale hanno partecipato S. Brossi e A. Sodaro.
Un articolo in cui si sostiene l’attualità della "provocatoria frase" del priore.
In un riquadro si annuncia una assemblea sul tema "Dall’Obiezione di Coscienza di Don Milani ad una prima istituzione di Difesa Popolare Nonviolenta" ed un convegno collaterale su "Don Milani a trent’anni dalla morte" presso la Terza Università di Roma.
Si riporta il giudizio degli ex allievi di Calenzano, polemici sul copione del film sulla vita del priore.
Un convegno organizzato da Rifondazione comunista sul tema "Lettera a una professoressa: la scuola ieri, oggi e domani", con la partecipazione di G. Bini.
Brevissimo trafiletto per annunciare un convegno a trent’anni dalla morte del priore.
Gli ex discepoli di Calenzano non riconoscono il loro priore nel copione del film per la TV che è in preparazione.
A Vicchio per cercare ragazzi che possano interpretare il film sceneggiato da Petraglia e Rulli, con la regia di Andrea e Antonio Frazzi, che avrà come interpreti S. Castellitto e V. Lisi.
Viene riportato il giudizio degli ex allievi di Calenzano, polemici sul copione del film sulla vita del priore.
Gli ex allievi di Calenzano accusano gli autori del film sulla vita del priore di stravolgerne il pensiero e deformarne i contenuti.
Per l’autore, "la grande lezione di Don Milani è questa: stare al dialogo, scegliere la coscienza".
Si dà la notizia che "gli eredi spirituali" del priore giudicano che il film per la TV sulla vita di Milani ne fraintenda l’insegnamento.
Un trafiletto per ricordare che il priore "non diceva parolacce".
Brevissimo trafiletto per annunciare un dibattito a Genova su "La scuola ieri, oggi e domani. Attualità del pensiero di Don Milani ".
Riporta al riguardo l’opinione di M. Gesualdi.
Un’intera pagina dedicata al priore, con un’intervista a don Rino Dreoni.
Con riferimento ad una lettera apparsa giorni prima su Avvenire, l’autore riferisce il giudizio secondo cui "l’unica vera scuola cattolica era quella di don Milani, così profondamente animata da una reale volontà di comprendere gli altri e di riscattarli dai meccanismi di una società che penalizza comunque i poveri".
Una recensione del libro di M. E. Piemontese Capire e farsi capire. L’autore, che ricorda come "una parte interessante e ambiziosa del libro della Piemontese muove dalle istanze avanzate trent’anni fa da don Milani", dedica il titolo del secondo paragrafo a "L’esperienza di don Milani".
Per l’autore "la rivisitazione della scuola di Barbiana resta sospesa fra la critica alla realtà e la proposta di un simbolo pedagogico universale".
Un convegno con la presenza di M. Gozzini ed E. Martinelli.
A partire da una famosa frase di Silone su Milani, l’autore ricorda che Balducci e don Lorenzo erano "due puri che sui temi importanti convergevano d’incanto".
A proposito della beatificazione di un nomade Rom, si riporta la notizia tratta da una lettera di Milani alla madre (che il giornale data al 19 marzo 1951).
A proposito della beatificazione di uno zingaro, si riporta un brano tratto da una lettera di Milani alla madre del 10 marzo 1951.
Una breve presentazione del libro di G. Bianchi, che tratta anche di don Milani.
Una lettera al Direttore, che auspica che la memoria del priore "possa essere rivalutata".
Nel trentesimo anniversario, un dibattito al quartiere Sant’Elia su "Don Milani, attualità di un’idea, di un’esperienza, di un messaggio", con la partecipazione di Mileno Fabbiani e Guido Carotti.
Una tavola rotonda all’università, sul tema "Il valore dell’istruzione – Significato dell’opera di don Lorenzo Milani a trent’anni dalla morte", con la presentazione del libro di G. Monasta.
Si tratta della notizia relativa al film sulla vita del priore in preparazione per la TV.
Un lungo articolo sul gioco degli scacchi, dove si ricorda che don Lorenzo "nel 1961 si scagliò per lettera contro gli scacchi"; inoltre uno dei sottotitoli riporta anche La "scomunica" di don Milani.
Trafiletto per un incontro sul tema "Il prete cattolico e la madre ebrea", inserito nel ciclo "A scuola da Don Milani", al quale prenderà parte G. Battelli.
Una serata a Lavis, con la presentazione da parte di G. Pecorini del suo libro sul priore.
Con la partecipazione di G. Monasta, un incontro sul tema "L’insegnamento civile di don Milani".
Un’intervista all’attore che interpreta il ruolo del priore nel film per la TV.
Una tre giorni in onore del priore.
Ancora il film sulla vita del priore.
Ancora sull’incontro a Golosine con la partecipazione di G. Monasta.
Un dibattito sul tema "L’esperienza di Barbiana e il rinnovamento della scuola italiana".
Assieme ad altro, una breve presentazione del libro di G. Monasta su Milani.
Per l’autore la situazione di estremo disagio degli insegnanti della scuola italiana va fatta risalire a Lettera a una professoressa, "vero manifesto del Sessantotto italiano". Gli insegnanti, "anche se forse non lo sanno, fuggono dalla scuola di Barbiana".
Ancora il film sulla vita del priore.
Si tratta della notizia relativa all’inizio della lavorazione del film sulla vita del priore.
Altro trafiletto sul film in preparazione sulla vita del priore.
Ancora un breve articolo con la notizia.
Un trafiletto con la notizia, in cui si ricordano le vicende di un progetto che risale a molti anni prima.
Ancora un riferimento al film sulla vita del priore.
Un trafiletto sulle reazioni degli ex allievi all’inizio delle riprese del film sul priore.
Breve articolo con la notizia.
Un’altra intervista all’attore che interpreta il ruolo del priore nel film per la TV.
È lo stesso articolo apparso su Il Resto del Carlino:
Una breve scheda biografica del priore.
È la stessa scheda biografica apparsa su Il Resto del Carlino:
La notizia di un incontro a Golosine, con relatore G. Monasta.
Dopo la citazione di un brano dalla Lettera a Pipetta, si afferma che "non perde il valore l’indicazione di don Milani".
Brevissimo trafiletto per la presentazione del libro fatta dall’autore.
Brevissimo trafiletto per la presentazione del libro fatta dall’autore.
Una lunga recensione critica del libro di G. Pecorini, che seppure "assai documentato", "lascia in ombra però aspetti capitali di un’inquieta lezione evangelica". Con questo articolo polemizzerà successivamente Roberto Beretta su Avvenire, oltre che lo stesso Pecorini ancora dalle colonne de Il Manifesto.
Resoconto della serata in cui G. Pecorini ha presentato il suo libro sul priore.
Brevissimo trafiletto per la presentazione del libro.
Una recensione del libro di G. Bianchi Maestri possibili, dove, nella sezione Tra utopia e profezia, vi è il capitolo Lorenzo Milani: la pedagogia della sinagoga.
Breve trafiletto per commemorare l’anniversario della nascita del priore.
Trafiletto con la notizia di due serate dedicate al priore, con la partecipazione di G. Monasta.
La notizia di un’iniziativa per commemorare Milani.
Un articolo polemico con la recensione del libro di G. Pecorini fatta da Michele Ranchetti su Il Manifesto. L’autore riporta anche il parere di Mario Gozzini che apparirà sul numero uscente di Jesus, e quello di E. Martinelli. L’autore si chiede anche se "toccherà alla Chiesa […] salvare il "vero" Milani".
Un premio istituito dalle ACLI e dalla CISL Scuola.
Si fa riferimento all’articolo di Ranchetti su Il Manifesto ed all’attacco a Milani sul numero di giugno di Studi Cattolici. Inoltre si riportano le opinioni di Vittorio Messori, Giulio Ferroni (che nel suo libretto La scuola sospesa classifica Milani tra i cattivi maestri), Edoardo Sanguinetti.
"Evocare questa figura di prete in un momento come il nostro è importante".
Una lunga recensione del libro di D. Simeone.
Mileno Fabbiani e Guido Carotti ricordano il priore al quartiere Sant’Elia.
Un lungo articolo in cui si riporta, tra l’altro, la poesia Orfano, pubblicata nel numero di gennaio di Liberal. L’autore scrive che, in Milani, "l’amore del prossimo viene anteposto all’amore di Dio, o meglio ne è l’inveramento".
Alcuni brani tratti da un’intervista rilasciata a Barbiana nel 1965 e riportata nel libro di G. Pecorini (1996).
La notizia di un incontro sul tema "L’insegnamento civile di don Milani", con la partecipazione di G. Monasta.
Il riferimento è al film per la TV sulla vita del priore.
Breve resoconto del convegno di Vicchio al quale hanno partecipato T. De Mauro, E. Martinelli, J. L. Corzo Toral.
Un convegno-seminario con la partecipazione di G. Pecorini ed E. Martinelli.
Un convegno il 6 giugno a Rende, con G. Pecorini ed E. Martinelli.
Ancora sul convegno-seminario con la partecipazione di G. Pecorini ed E. Martinelli.
Breve articolo redazione che riassume i termini della polemica innestata da Ranchetti il 22 maggio.
Il riferimento è al film sulla vita del priore in preparazione per la TV.
Si tratta della risposta polemica di G. Pecorini all’articolo di M. Ranchetti su don Milani, apparso il 22 maggio.
Piovanelli parla a Radio Monte Serra di "limiti" del priore, e l’ex allievo M. Gesualdi replica.
Il cardinale ricorda il priore di Barbiana. Trafiletto brevissimo.
In una trasmissione su Radio Monte Serra, il cardinale ha ricordato i limiti e "la profezia" del priore.
Si riporta il comunicato dell’ANSA, relativo alla trasmissione su Radio Monte Serra.
Il secondo articolo di un lungo servizio dedicato al priore. Assieme ad un altri due articoli dell’autore, occupa l’intera pagina del quotidiano. Sono riportate le opinioni di alcuni ex allievi: F. Gesualdi, E. Martinelli.
Fa riferimento al CD Rom che Edoardo Martinelli sta preparando, con l’intenzione di immetterne una versione ridotta anche su Internet.
È una recensione del libro curato dal Gruppo Don Milani di Calenzano.
Una lettera al Direttore, in cui si definisce Milani "interprete sensibile" del movimento di rinnovamento che nel dopoguerra investì la società e la Chiesa.
L’autore commenta la commemorazione fatta durante una trasmissione su Radio Monte Serra, nella quale il cardinale ha ricordato i limiti e "la profezia" del priore.
Un articolo per fare il resoconto del convegno al quale hanno partecipato G. Pecorini ed E. Martinelli.
Si tratta della recensione dei libri di G. Pecorini (1996) e D. Simeone (1997).
L’autore riporta le opinioni di O. Del Buono e G. Pecorini, polemiche con le affermazioni fatte dal cardinale Piovanelli sul priore, relative al "silenzio sul genocidio degli ebrei e alla non attenzione al Concilio Vaticano II".
L’articolo parla del libro preparato da F. Gesualdi Geografia del supermercato mondiale.
Un convegno ed un libro per commemorare il priore.
Una conferenza a Porto Recanati, con M. Lancisi.
Trafiletto che dà notizia dell’attacco portato da A. Cotturone a don Lorenzo sul mensile Studi Cattolici.
Una tavola rotonda sul tema "Don Lorenzo Milani 1967-1997: testimone e maestro", con M. Lancisi, G. Pecorini, D. Starnone.
Una commemorazione in cui si afferma che Milani "ci appare sempre più profetico".
Un riquadro che annuncia la celebrazione di una messa a Barbiana ed una tavola rotonda a Firenze sul tema "Don Lorenzo Milani testimone e maestro", con M. Lancisi e G. Pecorini.
Un’intervista, che occupa l’intera pagina, al cardinale Piovanelli.
Un’intervista a S. Castellitto.
Un incontro il 21 giugno a Calenzano per il convegno "Dimenticare don Milani?", promosso dal Gruppo Don Milani.
Si tratta della recensione dei libri di G. Pecorini (1996) e D. Simeone (1997): è lo stesso articolo apparso su Il Quotidiano di Lecce.
Una serata con M. Lancisi per commemorare il priore.
È il terzo articolo dedicato al priore: un’intervista al cardinale Piovanelli, che afferma essere il messaggio lasciato da Milani "del tutto positivo".
Un lungo articolo che prende le mosse dal dibattito portato avanti sul quotidiano da Ranchetti e Pecorini, e termina affermando che "Milani resta tanto attuale perché è in mezzo a noi, limitato e contraddittorio al pari di tutti noi".
Trafiletto su un convegno per il trentennale della morte del priore, con presentazione del libro di riflessioni e testimonianze di cittadini di Calenzano.
La notizia di una conferenza su "La scuola: un ospedale che cura i sani e respinge i malati", con G. Pecorini ed E. Martinelli.
Trafiletto su un incontro al quale parteciperà M. Lancisi.
Un inserto dedicato al priore viene pubblicato sul settimanale della diocesi di Bolzano Il Segno.
Il concorso "Lettera a una professoressa, trent’anni dopo" indetto dal circolo didattico di Pavone.
L’autore scrive che, "trent’anni dopo la ‘Lettera’, […] quelli che l’avevano innalzato lo tolgono dagli altari. Mica Santa Madre Chiesa, occorre dire della sinistra italiana".
Una breve presentazione del libro pubblicato a cura del Gruppo Don Milani di Calenzano.
Un convegno a Calenzano sul tema "Dimenticare don Milani?", con la presenza di M. Gesualdi, S. Lagomarsini, J. L. Corzo Toral.
Un trafiletto che annuncia il servizio di M. Brancale in terza pagina.
Un trafiletto per dare la notizia della recensione negativa da parte di A. Cotturone del libro di G. Pecorini (1996).
L’autore ha intervistato M. Gesualdi in relazione alle iniziative per commemorare il priore.
La notizia di un incontro-dibattito a Tor Bella Monaca su "La periferia ricorda un ribelle obbedientissimo: don Lorenzo Milani".
Un lungo articolo di commemorazione per il trentennale della morte di Milani.
Trafiletto sul convegno per il trentennale della morte del priore.
Un breve trafiletto con la notizia dell’incontro sul tema "Dimenticare don Milani?".
Trafiletto per annunciare un convegno a Calenzano sul tema "Dimenticare don Milani?", con la presenza di M. Gesualdi, S. Lagomarsini, J. L. Corzo Toral.
Trafiletto che dà notizia del convegno a Calenzano sul tema "Dimenticare don Milani?, con la partecipazione di M. Gesualdi. Inoltre Il Segno (settimanale della diocesi di Bolzano) dedica un numero speciale al prete di Barbiana.
Trafiletto sul convegno organizzato a Calenzano per il trentennale della morte del priore.
Un incontro sul tema "1967-1997, a trent’anni dalla morte di Don Milani" con la partecipazione di G. Pecorini.
In un servizio di due intere pagine dedicato al priore, segnalato in prima pagina con il titolo Don Milani e la sua scuola., questo lungo articolo definisce Milani "una benedizione per la scuola". Nel servizio viene anche riportata una lettera inedita del priore scritta nel ’58 ad un parroco del nord Italia.
Un convegno sul tema "Un ribelle obbedientissimo. Don Lorenzo Milani, trent’anni dopo", con relazione di Giorgio Vecchio.
In un servizio di due intere pagine dedicato al priore, viene qui presentata una lettera inedita del priore scritta nel ’58 ad un parroco del nord Italia. Il testo della lettera, riportata integralmente, è stato fornito da Michele Gesualdi. Il titolo redazionale con cui viene pubblicata la lettera è una frase del priore "…Questo è il metodo di tutti gli evangelizzatori". Completano il servizio, oltre ad un articolo di L. Corradini, una scheda biografica ed alcune indicazioni bibliografiche. Il servizio è segnalato in prima pagina con il titolo Don Milani e la sua scuola.
Un incontro a Rosignano per presentare il libro su don Milani.
Un incontro sul tema "La periferia ricorda un ribelle obbedientissimo: don Milani".
Una lettera al Direttore, a nome di Pax Christi, per "rendere attuale" il messaggio del priore, "ancora così carico di novità e forza educativa".
Breve presentazione del convegno al quale parteciperà F. Milanese.
Un convegno sul tema "Don Lorenzo Milani. Un maestro".
Un articolo sul cardinale, con Milani appena ricordato.
Assieme alla notizia di un incontro organizzato dalla Caritas sul tema "La periferia ricorda un ribelle obbedientissimo: don Milani", si ricorda che non c’è ancora il placet del tribunale ecclesiastico per avviare un processo di beatificazione del priore.
Un incontro a Zugliano con la partecipazione di F. Milanese.
Articolo che affianca quello di F. Federici, e che si riferisce al film per la TV sulla vita del priore, ed alle polemiche che esso ha suscitato.
Secondo l’autore "le uniche armi" delle quali Milani voleva "dotare i poveri" erano la lingua e il pensiero.
"Si ricorda a ragione don Milani come maestro di nonviolenza […], ma egli è anzitutto maestro di lingua e di pensiero, le uniche armi di cui vuole dotare i poveri". È lo stesso articolo di Brescia Oggi.
Resoconto della tavola rotonda su "Il valore dell’istruzione – Significato dell’opera di don Lorenzo Milani a trent’anni dalla morte" alla quale hanno partecipato E. Butturini e G. Monasta.
Una ampia recensione del libro curato dal Gruppo Don Milani di Calenzano.
Ancora sul film in preparazione per la TV: vengono riportate le opinioni di alcuni ex allievi.
Un lungo articolo commemorativo, che recensisce i libri di G. Pecorini e D. Simeone.
Trafiletto sull’omelia del cardinale.
Recensione del libro Don Milani a trent’anni dalla morte.
Recensione del libro di G. Pecorini (1996): "un volume aggiornatissimo e pregevole per ricchezza di dati, testimonianze e documenti".
Si parla del convegno del 31 maggio a Vicchio (ma l’articolo, scritto prima, riporta erroneamente la presenza del ministro Berlinguer, in realtà sostituito da un Sottosegretario), e si accenna anche all’ipertesto sul priore che E. Martinelli sta preparando per collocarlo su Internet. Alcuni ex allievi raccontano del priore in brevi testimonianze e polemizzano con l’articolo di Ranchetti apparso il 22 maggio su Il Manifesto.
L’articolo, siglato f. z., è un’intervista al cardinale Piovanelli, che ricorda i giorni del seminario con Milani.
La notizia di una messa per il trentesimo anniversario della morte del priore.
Un incontro al quale parteciperanno F. Milanese e M. Carminati.
Una proposta di Nuova Cittadinanza.
Una proposta del Movimento Nuova Cittadinanza.
Trafiletto per ricordare lo spazio dedicato al priore sul quotidiano vaticano, con articoli di G. Villani e B. Buonuomo.
La notizia di una tavola rotonda sul tema "Don Lorenzo Milani – 1967-1997: testimone e maestro", con la partecipazione di M. Lancisi, D. Starnone, G. Tassinari e G. Pecorini.
Articolo di commemorazione che riporta le opinioni espresse nel 1992 da A. Scocchera e G. Galeazzi.
Trafiletto con la notizia di un incontro a cui partecipa F. Milanese.
Un incontro-dibattito sul tema "La periferia ricorda un ribelle obbedientissimo: don Milani".
Si dà notizia dell’incontro all’Oratorio Salesiano su "Don Lorenzo Milani, testimone e maestro", con la partecipazione di M. Lancisi, G. Pecorini, G. Tassinari e D. Starnone.
Nel contesto di un’intera pagina dedicata al priore, si riporta la notizia delle iniziative per il trentennale della morte del priore, tra le quali una messa a Barbiana officiata dal cardinale ed un dibattito a Firenze con G. Pecorini, D. Starnone e M. Lancisi.
Breve articolo commemorativo.
L’autore intervista F. Gesualdi, descrivendone dettagliatamente le attività da lui svolte al "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano. L’articolo è il quarto di una piccola serie pubblicata dal quotidiano ed intitolata "Barbiana e oltre". L’intera pagina è dedicata al priore, ed è annunciata da un riquadro in prima pagina dal titolo A 30 anni dalla morte don Milani nel ricordo dei discepoli.
L’articolo, siglato R. Be., affianca un altro dello stesso autore, inserito in una piccola serie pubblicata dal quotidiano ed intitolata "Barbiana e oltre". L’intera pagina è dedicata al priore, ed è annunciata da un riquadro in prima pagina dal titolo A 30 anni dalla morte don Milani nel ricordo dei discepoli. Qui si riporta la notizia del lavoro di catalogazione in atto da parte di Liana Fiorani, basato sulla raccolta tramite l’Eco della Stampa, dei testi fotocopiati di tutti gli articoli che parlano, anche solo con citazioni brevissime, di don Milani.
Si tratta della riproposizione di una parte del capitolo che l’autore dedica a Milani nel suo libro Maestri possibili.
Assieme all’articolo di Villani occupa una intera pagina commemorativa del priore. L’autore scrive che Barbiana "risulta un’esperienza irripetibile".
In una pagina dedicata al priore, un riferimento alla polemica innestata dall’articolo di Ranchetti su Il Manifesto.
Una breve intervista ad A. Santoni Rugiu sull’esperienza di Barbiana.
Un’intera pagina per commemorare il priore.
Vengono riportati alcuni ricordi di don Pierattoni, uno dei compagni di seminario di don Lorenzo. Inoltre l’autore scrive che, da parte di don Milani, "quel suo strano impuntarsi su una questione marginale come l’obiezione di coscienza,[…] era un avvertimento serio e lungimirante, perché voleva dire: attrezzate i credenti più alla resistenza che al consenso nei confronti di questa società in regresso".
Una lunga recensione del libro di D. Simeone.
Un breve articolo commemorativo.
Una breve scheda biografica commemorativa.
Un convegno su "Don Lorenzo Milani, un maestro", con la partecipazione di E. Butturini.
Un lungo articolo commemorativo. "Un prete carico di contraddizioni ma certamente, come ricorda il cardinal Piovanelli […], carico di profezia".
Un lungo articolo in una intera pagina commemorativa. L’autore riporta anche brani tratti da un suo articolo su L’Osservatore Toscano del 2 luglio 1967.
Un articolo sul film sceneggiato da Rulli e Petraglia per la Rai.
Dopo aver celebrato una messa a Barbiana, il cardinale ha parlato con i giornalisti.
Un altro articolo sul film che RaiDue prepara sulla vita del priore.
Uno dei numerosi articoli derivati dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Un articolo derivato dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Ancora sul film per la TV sulla vita del priore.
Un articolo derivato dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Uno dei numerosi articoli derivati dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Intervista all’interprete dello sceneggiato sulla vita del priore.
Uno dei numerosi articoli derivati dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Una giornata di studi a Barbiana.
Un riquadro con la notizia delle riprese del film sul priore, del quale si scrive una succinta scheda biografica.
Un riquadro che riporta frasi tratte dal colloquio del cardinale con i giornalisti a Barbiana, in occasione della messa in suffragio del priore.
È lo stesso articolo apparso su Il Resto del Carlino
Uno dei numerosi articoli derivati dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Uno dei numerosi articoli derivati dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Una messa in ricordo del priore.
Altro articolo derivato dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Un’intervista all’interprete del film per la TV sulla vita del priore.
L’autrice del libro La scuola da Don Milani al federalismo, parla diffusamente del priore e termina suggerendo di studiare, al posto dell’italiano, "l’inglese, o un’altra lingua europea" perché "in Padania si possa comunicare agevolmente".
Viene sintetizzata l’omelia del cardinale in occasione della commemorazione svoltasi a Barbiana.
È l’intervista all’interprete del film per la TV sulla vita del priore.
È lo stesso articolo apparso su Il Resto del Carlino.
L’articolo riassume l’omelia del cardinale Piovanelli in occasione della messa celebrata a Barbiana.
Uno dei numerosi articoli derivati dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
È un’intervista all’interprete del film per la TV sulla vita del priore.
L’articolo è parte di un servizio più ampio dedicato al priore. Fa riferimento al film per la TV sulla vita di Milani.
L’articolo è parte di un’intera pagina dedicata al priore. Si tratta di un’intervista a M. Gesualdi.
Un articolo sul film per la TV sulla vita del priore.
Uno dei numerosi articoli derivati dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Una lunga intervista a F. Gesualdi.
Ancora un’intervista all’attore Castellitto.
Questo articolo (assieme a quelli di R. Secci e R. Cassigoli) occupa un’intera pagina dedicata al priore. L’autore scrive che il messaggio di Milani "sta nella storia di questo secolo come un seme che, evangelicamente, vive di là dalla morte".
L’articolo del giorno precedente sul quotidiano del Vaticano commemora don Milani, ma "stranamente dimentica di ricordare il pugno di ferro con cui le autorità ecclesiali tentarono di ridurlo al silenzio".
Secondo l’autrice, che dà anche la notizia della partecipazione del cardinale Piovanelli alla messa tenuta in suffragio di Milani a Barbiana, "sono stati durissimi i contrasti tra "eredi" del Priore e cineasti" che stanno girando un film per Raidue nel quale Sergio Castellitto interpreta don Lorenzo.
Ancora un articolo derivato dalla conferenza stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Altro articolo sul film sceneggiato da Rulli e Petraglia per la Rai.
L’autore ricorda che L’Osservatore Romano dedica un’intera pagina a Milani, con articoli di G. Villani e B. Buonomo.
Un’intervista all’attore che interpreta il ruolo del priore nel film per la TV. L’autrice ha pubblicato articoli analoghi su L’Arena e Alto Adige.
Un’intervista all’attore che interpreta il ruolo del priore nel film per la TV. L’autrice ha pubblicato articoli analoghi su L’Arena e Il Quotidiano di Lecce.
Uno dei numerosi articoli derivati dalla conferenza stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Si tratta dello stesso articolo de L’Arena.
Un’intervista all’attore che interpreta il ruolo del priore nel film per la TV.
Un’intervista all’attore Castellitto.
L’autore dell’articolo dà notizia che si sta girando il film sceneggiato da Rulli e Petraglia sul "prete scomodo per eccellenza del cattolicesimo italiano", un personaggio che, secondo i registi Andrea e Antonio Frazzi, "non si può racchiudere […] in un fotogramma".
L’articolo è parte di un’intera pagina dedicata a Milani. Fa riferimento al film per la TV sulla vita del priore.
Resoconto di un incontro al quale hanno partecipato L. Corradini ed E. Butturini.
Ancora un brevissimo articolo sul numero monografico dedicato al priore da Azione Nonviolenta.
Una mostra fotografica, con successiva proiezione del film curato da T. De Mauro, G. Pecorini e B. Toscani Scrittori non si nasce, con voce e immagini del priore. Il filmato è tratto dalla trasmissione del 14 settembre 1979 alla TV svizzera.
Si chiede che al priore venga intitolata una via cittadina.
Una conferenza di G. Pecorini a Rosignano per presentare il proprio libro su don Milani.
Articolo derivato dalla conferenza-stampa di interpreti e sceneggiatori del film per la TV.
Si dà notizia che Azione Nonviolenta ha pubblicato un numero monografico sul priore.
Una scheda biografica commemorativa.
Commemorando il priore, l’autore scrive che a Milani "fu impedito di spiccare il volo, ma nulla e nessuno poté tagliare le sue ali".
Una testimonianza pubblicata in occasione dell’incontro tenutosi a Colorno, al quale hanno partecipato M. Rosi e M. Ballini.
Un obiettore racconta il suo viaggio per conoscere Barbiana.
Un trafiletto che riporta alcune farsi del cardinale su Milani.
Un articolo che parla dello sceneggiato interpretato da Castellitto.
Una scheda che fa riferimento al film in preparazione per la TV.
L’autore intervista alcuni ex allievi, riportandone le perplessità in merito al film per la TV sulla vita del priore.
Un’intervista a Franco Gesualdi, siglata a. bo.
Un’intervista ad Edoardo Martinelli inserita in un più ampio servizio che occupa due intere pagine del settimanale.
Una breve scheda biografica inserita in un più ampio servizio che occupa due intere pagine del settimanale.
Un resoconto del convegno su "Don Milani, un maestro: a 30 anni dalla morte".
Un articolo inserito in un più ampio servizio che occupa due intere pagine del settimanale. L’autore afferma che "la ‘Lettera’ ha ancora molto da dire, criticamente, sulla scuola di oggi".
"Tutta l’opera di don Milani è dedicata alla scuola, una scuola che mira ad elevare i poveri e abbassare i potenti. Anche la sua difesa degli obiettori di coscienza va vista in questo senso".
Un’intervista ad un sacerdote che ricorda don Milani, inserita in un più ampio servizio che occupa due intere pagine del settimanale.
Una breve raccolta di testimonianze (siglata a. men.), di sacerdoti che conobbero don Milani.
L’autrice dell’articolo dà notizia di un’iniziativa promossa a Colle dall’associazione "Amici di Romano Bianchi" per ricordare don Milani, con la partecipazione di S. Saccardi, R. Barzanti e G. Pecorini, che ha presentato il suo libro sul priore. I tre relatori hanno sottolineato "la validità anche per i nostri tempi del messaggio di don Milani per la sua capacità di guardare oltre i confini del tempo e dello spazio".
Si fa la cronaca del convegno svoltosi a Calenzano sul tema "Dimenticare don Milani?".
Una lettera al Direttore, in cui si scrive che il messaggio del priore è ancora "carico di novità e forza educativa".
Un articolo, inserito in un più ampio servizio su due intere pagine del settimanale, che ricorda una visita dell’autore alla scuola di Milani.
Un lungo servizio composto da vari articoli.
Quella del priore è "non un modello da imitare o una ricetta pedagogica ma un’esperienza straordinaria su cui riflettere ancora".
Il priore "rappresenta insieme a Gramsci un acuto e autorevole padre fondatore".
Si ricordano le attività del Centro di documentazione "Don Milani" di Vicchio, tra le quali l’ipertesto multimediale preparato da E. Martinelli. Fa seguito una breve scelta bibliografica degli scritti su e del priore.
"Dovremmo salvare ancora qualcosa che don Milani ci ha insegnato: la capacità di sdegnarsi e quella di amare".
L’opera del priore è "unica e irripetibile nel suo profetismo evangelico e politico".
Il priore è "figura arcaica eppure straordinariamente vicina".
Una recensione negativa a Don Milani! Chi era costui?, che rappresenta un attacco frontale contro le tesi sostenute dal libro di Pecorini. Cotturone ricorda, tra l’altro, la vicenda da lui riportata su Realtà Politica della colletta che –a suo dire– il Partito Comunista avrebbe organizzato nel 1965 per sostenere le spese del processo al priore. L’articolo si conclude con una lunga citazione di G. Baget Bozzo, il quale definisce Milani " un militante sociale", nei cui scritti c’è "un vuoto a un tempo di teologia e di mistica".
"Don Lorenzo è stato uno dei profeti scomodi della chiesa cattolica. Le sue prese di posizione hanno spesso trovato il sostegno del mondo evangelico italiano. Incontri cordiali, quelli con valdesi e battisti. Tranne quando don Milani si scaldava per "difendere" i suoi giovani allievi dalle idee protestanti".
Una scheda siglata M. Di G., inserita nel servizio sui rapporti di Milani con il mondo protestante italiano.
Si racconta la costituzione del Fondo Lorenzo Milani a Bologna, riportando per intero la lettera circolare della madre del priore.
Un lungo servizio, con numerose foto. Si riporta anche la storia (definita inedita) del rapporto epistolare tra Milani ed E. Lucatello, a seguito di una lettera che quest’ultimo pubblicò su Orizzonti il 4 aprile 1965.
Una presentazione brevissima dei libri Verso la scuola di Barbiana di D. Simeone e Lorenzo Milani. La parola ai poveri di AA. VV.
Una lettera al Direttore, per rettificare una frase su don Milani attribuita all’autrice.
Un articolo sul film per la TV sulla vita del priore.
"A trent’anni dalla morte […] il prete scomodo ci appare sempre più profetico.
Il film sulla vita del priore.
Una lettera al Direttore, firmata Pax Christi, in cui si scrive che "è con don Lorenzo che abbiamo imparato a contestare ogni tentazione di potere, anche quando riguarda la Chiesa".
Articolo firmato Insegnanti per la pace, in cui si chiede di intitolare una scuola al priore.
Un riquadro con alcune citazioni dalle opere del priore.
È ancora l’intervista all’interprete del film per la TV sulla vita del priore.
Ritrovata la tela rubata a Barbiana.
Una recensione del libro di G. Bianchi Maestri possibili, in cui viene presentata anche la figura di Milani.
Un riquadro che preannuncia il servizio giornalistico che apparirà il giorno successivo sul supplemento Il Venerdì.
Il senatore di Alleanza Nazionale R. Pedrizzi commenta favorevolmente la presa di posizione contro don Milani da parte della rivista dell’Opus Dei.
Un convegno in ottobre a Cesena.
Una succinta scheda biografica inserita nel più ampio servizio giornalistico curato da Attilio Giordano.
Un servizio giornalistico, corredato con una serie di fotografie recenti di alcuni ex allievi eseguite da M. Dondero, in cui si riportano ricordi di M. Gesualdi, N. Santini, E. Martinelli, F. Gesualdi, G. Pelagatti, B. Bettarini, ed anche un ricordo di G. Pecorini.
Una lettera al Direttore per ricordare l’anniversario della morte del priore, in cui l’autore scrive che "il suo insegnamento e la sua pedagogia sono ancor oggi attuali".
In questa commemorazione, Milani è definito "un uomo politico", e si scrive che "dirà cose finché sarà segno di contraddizione, finché obbligherà a pensare ed a prendere posizione".
Trafiletto sulle critiche apparse su Studi Cattolici ad opera di A. Cotturone.
Sulla rivista dell’Opus Dei, A. Cotturone "avanza il sospetto che don Milani abbia astutamente giocato con il suo sacerdozio, approfittando del ruolo ecclesiastico per fare in realtà l’agitatore sociale". Cita anche G. Baget Bozzo il quale sostiene che le opere del priore "sono un vuoto […] di teologia e di mistica".
È lo stesso articolo apparso su Il Giorno e su La Nazione.
È lo stesso articolo apparso su Il Resto del Carlino e su Il Giorno.
L’articoletto riassume le critiche apparse su Studi Cattolici ad opera di A. Cotturone.
L’articolo recensisce il libro di M. Lancisi (1997), scrivendo che "don Milani piace a tutto l’arco costituzionale. Ma sarebbe piaciuto a lui?".
L’autore si domanda "che cosa rimanga nella nostra coscienza della sua straordinaria presenza".
Un ampio resoconto della serata commemorativa alla quale hanno preso parte P. Prodi e L. Corradini. In appendice all’articolo vengono pubblicati brani da Lettera a una professoressa e L’obbedienza non è più una virtù ed una lettera del priore ad un gruppo di universitari pisani scritta il 16 aprile 1965.
Un breve articolo sul convegno del 21 giugno a Calenzano.
La messa celebrata dal cardinale per ricordare don Milani.
Riquadro (con foto) relativo al film per la TV sulla vita del priore.
Una presentazione del libro La scuola di don Lorenzo Milani, di cui si ricorda che vi appaiono commenti di uomini politici come Berlusconi, Berlinguer e Casini.
Un articolo che prende spunto dal film in preparazione sulla vita del priore, e ricorda le polemiche che hanno accompagnato le riprese.
Sono iniziate a Calenzano le riprese del film sulla vita del priore.
Un articolo commemorativo, in cui si citano quelli analoghi di F. Marini su Il Popolo e G. Villani su l’Osservatore Romano.
Un resoconto della commemorazione tenuta a Barbiana, il 26 giugno 1997; vengono riportati brani dell’omelia del cardinale Piovanelli, che ha celebrato la messa in suffragio. In un trafiletto non firmato (ma probabilmente dello stesso Giardini) dal titolo Il priore e la pace, si ricorda che Azione nonviolenta ha dedicato un numero monografico al priore.
Uno dei numerosi articoli sul film per la TV sulla vita del priore.
Trafiletto relativo al film per la TV sulla vita del priore.
Trafiletto per il film sulla vita del priore.
Breve articolo per criticare come inadeguata la mostra organizzata a Firenze (per il trentesimo anniversario della morte di Milani) dal Centro di Documentazione "Don Milani" di Vicchio e da altre associazioni.
Breve resoconto di un incontro sul tema "Conversando con don Lorenzo Milani", in cui il relatore C. Carletti ha messo in evidenza la "scabrosità" ideologica del priore.
Un titolo in prima pagina che rinvia all’articolo di Silvia Gigli, che critica la mostra organizzata a Firenze.
Un trafiletto che riporta le critiche di M. Gesualdi alla mostra organizzata a Firenze.
Un trafiletto che ricorda le polemiche sulla mostra di Palazzo Vecchio per commemorare il priore.
Trafiletto per riferire la stroncatura che Avvenire fa del film per la TV sulla vita del priore.
Una critica di inadeguatezza per la mostra organizzata a Firenze.
In un breve articolo, si cita l’articolo di Corradini su Toscana Oggi e si ricorda il convegno "Dimenticare don Milani?".
In un brevissimo articolo, il riferimento è alla polemica sulla mostra su don Milani in Palazzo Vecchio. Si riportano anche i duri giudizi di Studi Cattolici e di G. Baget Bozzo sul priore.
Una breve poesia, intitolata "Quella voce", dedicata al priore.
L’autore, segretario regionale del PDS, scrive che don Milani ha "aiutato tanti giovani della mia generazione a credere nella giustizia sociale e nella solidarietà".
Una visita a Barbiana offre l’occasione di un articolo commemorativo.
Una recensione al libro Don Lorenzo Milani, riflessioni e testimonianze a trent’anni dalla morte, edito dalla LEF e scritto dagli ex allievi della Scuola Popolare di Calenzano. Per l’autore, esso "ha il pregio di far conoscere un po’ più da vicino don Milani e il suo mondo attraverso episodi poco noti".
Una lettera al Direttore, in cui si risponde a M. Gesualdi, che critica la mostra organizzata a Palazzo Vecchio.
Una lettera al Direttore, per difendere la mostra su don Milani.
Un trafiletto su un incontro con la partecipazione di S. Saccardi.
Lettera al Direttore, poche righe per chiedere che, in attesa del film con Castellitto, la RAI mandi in onda il film degli anni ’70 sul priore, "Don Milani".
Il comune di Buscoldo intitola una via anche al priore.
Breve trafiletto sullo sceneggiato dei fratelli Frazzi.
Un articolo che non parla affatto di Milani, bensì della candidatura di A. Di Pietro nel Mugello.
Trafiletto con la notizia di un dibattito ad Osnago su "Marxismo e cristianesimo a confronto".
Un articolo che non parla di Milani, bensì della candidatura di A. Di Pietro nel Mugello.
Un editoriale in cui si afferma che in occasione dell’anniversario della morte del priore, tutti i giornali si sono sentiti obbligati ad unirsi al coro celebrativo, ed un "esponente di Forza Italia […] si annette la Lettera a una professoressa".
Un corsivo sull’opera prima del priore.
Ancora brani da Esperienze pastorali.
L’autrice dedica un servizio di due pagine al priore, in cui si inserisce questa commemorazione.
L’articolo fa riferimento alla statistica milaniana citata in Esperienze pastorali, sul fallimento dell’educazione religiosa a scuola.
Il presidente della Commissione Pace del Comune di Firenze risponde a M. Gesualdi, che critica la mostra organizzata a Palazzo Vecchio.
Una lettera al Direttore, in cui l’autore si dice da sempre discorde con Lettera a una professoressa, e cita una frase di don Bensi che di Milani diceva "Aveva fatto un’indigestione di cristianesimo".
Breve trafiletto sul film per la TV.
Ancora un articolo sul film per la TV interpretato da Castellitto.
In questa lettera aperta di un gruppo di volontari nonesi all’arcivescovo, Milani è appena nominato.
Una lettera per ricordare "due grandi personaggi".
Per l’autore, "la lezione di don Milani […] va rimeditata da genitori e insegnanti. Certamente la Lettera a una professoressa ha ancora molto da dire".
Una presentazione del libro pubblicato dagli ex allievi di Calenzano Don Lorenzo Milani, riflessioni e testimonianze a trent’anni dalla morte.
Un’intervista a Mario Gozzini sull’attualità di Milani.
L’autore afferma, a proposito dell’articolo di Milani pubblicato su Adesso nel 1949, che gli capita sempre "di non riuscire a leggerlo senza una forte voglia di piangere su tanti di noi, e senza avvertire che così, davvero, si può essere uomini, preti, maestri, intellettuali, profeti, santi, senza darsi troppe arie di dimostrare qualcosa a qualcuno". Si ricorda anche la vicenda di D’Avack, a cui "25 pagine di prefazione" a Esperienze pastorali "costarono il posto da vescovo".
L’autore ricorda che il film sulla vita di Milani da lui visto anni prima era "maledettamente triste", mentre nel suo ricordo "c’era l’immagine di un prete sorridente, tranne quando si arrabbiava".
Editoriale che apre il numero monografico su don Milani, che fa seguito ad un seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. Il fascicolo della rivista raccoglie le relazioni, alcuni interventi ed i materiali del convegno, tra i quali alcuni appunti inediti del priore.
Si tratta dell’intervento svolto al seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. La rivista dedica al priore questo fascicolo monografico. L’autore descrive il suo primo incontro col priore a Barbiana.
Questa intervista appare nel numero monografico della rivista dedicato a un seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. Sardelli afferma che "don Milani non è Garibaldi e il suo passaggio nella chiesa italiana ha fatto tremare e fa tremare le vene ai polsi nella misura in cui se ne fa una lettura critica".
Anche questa intervista appare nel numero monografico della rivista dedicato al seminario di studio sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. Enzo Mazzi afferma che "la figura di don Lorenzo continua a essere presentata in quella visione storica che dà eccessiva enfasi a personaggi e fatti ignorando o sottovalutando i processi profondi, […] escludendo l’apporto incalcolabile dei ‘senza storia’ e la rilevanza della quotidianità".
Sono qui ripresi i temi dell’articolo già pubblicato su Toscana Oggi. L’autore, citando passi dalla Lettera a una professoressa, afferma che "Si tratta […] di esagerazioni, di affermazioni unilaterali, che possono aver lasciato tracce negative in una mentalità ufficialmente solo preoccupata di lottare contro la dispersione scolastica senza curarsi dei contenuti, dimentica di quella sorta di bengala che don Milani ha calato nel buio di una notte laica e pluralistica, nella quale nessuno pareva legittimato a dire qualunque parola che avesse pretesa di verità. […] Sono però fucilate di senso, che smascherano pasticci e accomodamenti, ridando chiarezza ai compiti fondamentali dei preti e dei docenti". In un altro articolo sullo stesso numero della rivista, La cittadinanza come diritto-dovere e come dono, in un paragrafo che porta il titolo Legalità e giustizia, civismo e politica, da Socrate a don Milani, l’autore aveva scritto (a pag. 175) che , "distinguendo la funzione del giudice da quella del maestro e la legge fatta dalla legge possibile […], don Milani coglieva anche con chiarezza la linea sottile che distingue l’educazione civica dall’educazione politica".
Si tratta dell’intervento svolto al seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. La rivista dedica al priore questo fascicolo monografico. L’autore sostiene che Milani "rispondeva […] alla missione di pace assegnata agli apostoli nel vangelo ed insieme adempiva alla costituzione, con il rigore e la puntigliosità tipici della tradizione talmudica".
Un lungo articolo-intervista a M. Di Giacomo e a don F. Motto. Si riporta -a proposito della polemica ‘da sinistra’ iniziata dal Manifesto- il parere di Vittorio Messori, secondo il quale don Milani è stato "un gigante del cattolicesimo come don Bosco". Un riquadro a pag. 19 riporta, sotto il titolo di Santo?, un brano di Ferruccio Parazzoli, tratto da I Santi, utopia realizzata, pubblicato dalle Edizioni San Paolo
Si tratta di una relazione svolta al seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. La rivista dedica al priore questo fascicolo monografico. L’autore afferma che è difficile "far comprendere a generazioni che iniziano a crescere nei primi anni dopo la caduta del muro di Berlino quale sia stata l’asprezza dello scontro anti-comunismo/comunismo in Italia, nella parte centrale e decisiva della vita di don Milani".
Si tratta dell’intervento svolto al seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. La rivista dedica al priore questo fascicolo monografico. L’autore sostiene che "il priore di Barbiana non fu amato dalla sua chiesa […] per la sua laicità, che lo faceva diverso e soprattutto libero. Lo si vede tra l’altro dalle sue lettere al vescovo Bartoletti".
Una scheda biografica di Milani.
Si tratta di una relazione svolta al seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. La rivista dedica al priore questo fascicolo monografico. L’autore ricorda come si faceva scuola a Barbiana, dove "solo la creatività di un maestro regista e giocoliere quale fu il Priore" poteva "trasformare la scuola mantenendo il suo aspetto umanistico senza perdere il legame necessario con il progresso scientifico".
Una commemorazione in cui si confutano alcune affermazioni contenute nei libri Storia dell’Italia repubblicana di Silvio Lanaro e Storia d’Italia dal dopoguerra ad oggi di Paul Ginsborg, e si riporta un giudizio su Milani di M. Gozzini e M. Di Giacomo pubblicato da Jesus.
Si tratta dell’intervento svolto al seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. La rivista dedica al priore questo fascicolo monografico. L’autore afferma che il messaggio del priore "si condensa nel bisogno di rompere i recinti senza perdere l’identità".
Si tratta dell’intervento svolto al seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. La rivista dedica al priore questo fascicolo monografico. L’autore sostiene che Milani "usava la polemica per chiarire le idee a se stesso e agli altri e per aprire le menti, partendo dalla radicalità di un suo impegno quotidiano senza compromessi".
Nel corso del seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani, l’autore presenta alcuni materiali relativi al "lancio pubblicitario" di Lettera a una professoressa. Sono riportate alcune lettere di Pecorini e di Adele Corradi a Milani, scritte nell’aprile del ’67; inoltre gli appunti di don Lorenzo per un’intervista ai ragazzi della scuola (che Pecorini pubblicherà parte su L’Europeo e parte su La Fiera Letteraria), e le due parti come apparse sulla stampa (il saggio dei ragazzi apparso su L’Europeo e l’intervista ai ragazzi apparsa su La Fiera Letteraria).
Si tratta di una relazione svolta al seminario di studio tenuto il 6 febbraio alla Facoltà di Lettere di Palermo, sul tema "Una mano tesa al nemico". L’arte di scrivere in don Lorenzo Milani. La rivista dedica al priore questo fascicolo monografico. L’autore si propone di mostrare "il percorso della sua [di Milani. N.d.R.] concezione della lingua e dell’educazione linguistica: dall’iniziale accentuazione dell’oralità, alla scoperta della scrittura collettiva, all’idea del testo scritto come opera d’arte".
In risposta ad una lettera di un certo S. Giovannone, l’autore scrive di Milani: "lo amo e lo ammiro, ma è sempre troppo in alto per me".
Una recensione del libro di Simeone (1996), definito "un bel libro, intelligente, ben scritto, scorrevole, di piacevole lettura e assai documentato".
In risposta ad una lettera di un certo G. Pallini, l’autore ricorda a suo modo l’incontro con Milani: a Barbiana, scrivendo che "il suo apostolato veniva ritenuto dalle autorità ecclesiastiche molto vicino alle idee e ai principi del PCI".
L’annuncio dello sceneggiato interpretato da Castellitto.
Una lettera in cui si apprezzano le considerazioni positive sull’opera di don Milani, espresse sul quotidiano da un uomo politico abruzzese.
Per l’autrice, "la statura spirituale di don Lorenzo Milani, ‘individuo scomodo’ per i suoi tempi, emerge progressiva dalle ricerche e dalle testimonianze".
Una lunga recensione del libro di G. Monasta Don Lorenzo Milani. Amico e maestro.
Una intervista a Castellitto, interprete del film sulla vita di don Milani.
Nel corso del trafiletto, si ricorda che il giorno successivo si terrà una serata in ricordo di don Milani, con la partecipazione di G. Monasta.
Una serata in ricordo di don Milani, con la partecipazione di G. Monasta: breve trafiletto.
Un convegno a Cassano Ionio.
Nel settembre sambonifacese si terrà un ciclo di conferenze sull’eredità culturale del priore, con la partecipazione di D. Simeone, M. Ranchetti, G. Pecorini e altri.
Una recensione del libro di G. Pecorini, nella quale si afferma che "l’autore in alcuni momenti sembra così preso da questi intenti che la passione prende il sopravvento sul racconto storico, accentuando i toni delle polemiche".
Un lungo articolo che ripercorre sinteticamente le vicende umane del priore, "una delle figure più vive, generose e stimolanti del cattolicesimo del secondo dopoguerra".
In un’intera pagina dedicata al priore, l’articolo afferma che "è questo commemorare [Milani] che un po’ mi infastidisce perché sembra quasi rivelare una gran voglia di archiviare il prete scomodo nelle cronache del passato".
Un articolo-biografia, in cui si scrive che "a trent’anni dalla scomparsa, don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana che le autorità ecclesiastiche del tempo tentarono in tutti i modi di ridurre al silenzio, continua a far discutere dentro e fuori la Chiesa".
Un trafiletto che annuncia un dibattito su "L’eredità morale di don Lorenzo Milani", con la partecipazione di Andrea Spini e don Bruno Frediani.
Una commemorazione dell’ex compagno di liceo, in cui si scrive che "queste poche righe insufficienti e goffe" vogliono rendere omaggio alla memoria di don Milani "del quale non son degno di scrivere".
Un lungo servizio corredato da fotografie relative al film interpretato da Castellitto. Una intervista all’attore. Dello stesso servizio fa parte una commemorazione ad opera di O. Del Buono.
Un breve trafiletto che parla della candidatura di Curzi nel Mugello.
Un breve trafiletto di sommario, per un articolo che parla della candidatura di Curzi nel Mugello.
Si dà solo la notizia che è nato "il sito dedicato al priore" su Internet.
Trafiletto polemico con A. Curzi, candidato nel Mugello, che "copia il motto di don Milani".
Il trafiletto ricorda che il cardinale nella introduzione al libro di Lancisi (1997) si esprime sulle richieste di beatificare il priore.
Il cardinale nella prefazione al libro di Lancisi (1997) si esprime sulle richieste di beatificare il priore.
Si ironizza sul fatto che un consigliere provinciale di A.N. ha fatto "partecipare" don Milani ad un convegno.
Il 19 settembre a Sarzana verrà presentato il libro Don Milani, riflessioni e testimonianze a trent’anni dalla morte.
Un ciclo di conferenze a San Bonifacio sul tema "L’attualità di don Lorenzo Milani", con la partecipazione di E. Mazzi, A. Corradi, E. Martinelli, G. Pecorini, M. Ranchetti, G. Monasta.
Un articolo che fa riferimento al priore solo per pronunciarsi contro le candidature di Di Pietro e Curzi nel Mugello.
In un’intera pagina dedicata al priore, l’articolo presenta un ciclo di conferenze organizzato a San Bonifacio sul tema "L’attualità di don Lorenzo Milani". Vi parteciperanno E. Mazzi, G. Pecorini, E. Butturini, G. Monasta, L. Corradini. Completa il servizio un articolo di M. Mariotto, dal titolo Attualità e grandezza di Don Milani.
In un’intera pagina dedicata al priore, l’articolo afferma che "don Milani, segno di contraddizione del suo tempo, non è morto e ci interpella ancora sulle tante Barbiane nel mondo". Completa il servizio un articolo firmato am. t., dal titolo Sette incontri in programma, sul ciclo di conferenze organizzato a San Bonifacio sul tema "L’attualità di don Lorenzo Milani".
Si tratta dell’intervento svolto a nome del Comitato di Quartiere Praissola al ciclo di incontri tenuti. a San Bonifacio dal 15 settembre al 30 ottobre, che sarà poi inserito come presentazione nel volume che ne raccoglie i materiali.
Dal 18 settembre al 30 ottobre a S. Bonifacio (Verona) si terranno sette conferenze sull’eredità culturale del priore, con la partecipazione di D. Simeone, M. Ranchetti, G. Pecorini e altri.
L’autore, insegnante di lettere della scuola media, scrive: "L’ultima pagina della Lettera è tra le meno lette, forse la più dimenticata. Ma per misurare il peso della denuncia bisogna ripartire proprio da lì. Perché lì c’è la mano tesa, c’è il dubbio critico che si affaccia al termine dell’esposizione di una tesi".
Una conferenza a Pergine, sul tema "Un maestro ieri, un maestro oggi".
Inizia il ciclo di conferenze sull’eredità culturale del priore, con la partecipazione di D. Simeone, M. Ranchetti, G. Pecorini e altri.
Un trafiletto per presentare un’iniziativa del PPI a Roccastrada.
Un dibattito sul tema "Lettera a una professoressa, inizio di un cambiamento o contestazione demagogica?".
La notizia di un incontro a cui hanno partecipato L. Cerbai e B. Bettarini, ex allievi del priore.
La notizia di un incontro il 20 ottobre con L. Corradini, per ricordare la figura di Milani.
Un articolo per presentare un seminario nazionale sul tema "Rileggiamo don Lorenzo Milani", che si terrà a Rubano. Parteciperanno R. Iosa, G. Pecorini, L. Fiorani, G. Nervo, E. Martinelli.
Ricordato il viaggio di Milani per l’Anno Santo del 1950.
Un convegno con la partecipazione di E. Mazzi, G. Chiarante, F. Bertinotti.
Un incontro a San Bonifacio con la partecipazione di G. Catti e D. Simeone.
Un incontro con G. Pecorini.
Resoconto del ciclo di conferenze sull’eredità culturale del priore, al quale sono intervenuti N. Santini, M. Fabbiani ed Adele Corradi.
Si dà notizia del convegno con la partecipazione di E. Mazzi, G. Chiarante, F. Bertinotti.
Ancora sul convegno con la partecipazione di E. Mazzi, G. Chiarante, F. Bertinotti.
In fondo al lungo articolo viene riassunta una lettera di Milani del 15 ottobre ’65, della quale viene ricordato il contesto.
Ancora sul convegno con la partecipazione di E. Mazzi, G. Chiarante, F. Bertinotti.
Ancora sul convegno con la partecipazione di E. Mazzi, G. Chiarante, F. Bertinotti.
Ancora la notizia del convegno con la partecipazione di E. Mazzi, G. Chiarante, F. Bertinotti.
Un articolo-recensione del libro di D. Simeone Verso la scuola di Barbiana.
Ancora sull’incontro con la partecipazione di G. Pecorini.
A trent’anni dalla scomparsa la figura di Milani "rimane viva la sua richiesta rigorosa e appassionata di una Chiesa senza contaminazioni, aperta, veramente a servizio dell’uomo". Una commemorazione del priore.
Il resoconto del convegno alla Camera del Lavoro.
Un articolo facente parte di un servizio che occupa un’intera pagina del giornale. Si fa il resoconto di un incontro tenutosi a Pergine Valsugana, a cui ha partecipato Edoardo Martinelli, del quale si riporta una lunga intervista. Un riquadro, firmato M. A., riporta, sotto il titolo "Eravamo mangiapreti, ma lui…", una testimonianza di Nanni Banchi.
Una commemorazione e l’annuncio di una serata speciale dedicata a Milani durante il Convegno di Assisi.
A trent’anni dalla scomparsa la figura di Milani "ancora s’impone con la forza del suo travagliato, quanto tenace, operato pastorale e ci scuote con il valore profetico del suo messaggio". Una commemorazione del priore.
Un convegno a Bari su Lorenzo Milani e Paulo Freire.
"Don Milani è vivo nel suo ideale che è sarà sempre attuale, perché parla della scuola che serve per la vita". Vengono pubblicati anche brani da Lettera a una professoressa.
A partire da una frase di Lettera a una professoressa, l’articolo parla solo di caccia e di elezioni nel Mugello.
Trafiletto per annunciare una lezione di J. L. Corzo sul tema "Educazione e liberazione: Lorenzo Milani e Paulo Freire".
Un week-end con un convegno dedicato al priore.
Un’intera pagina dedicata al libro di M. Lancisi sul priore.
Si riporta il testo integrale del messaggio del cardinale Martini al convegno su Milani organizzato a Milano il 27 settembre dall’associazione Punto Rosso.
Un concorso nazionale per far conoscere la figura di don Milani, su iniziativa della Direzione Didattica di Pavone Canavese.
Un breve articolo, siglato g.n., in cui si ricorda che gli animatori della Comune di Borgo San Lorenzo, negli anni ’70, erano ispirati dall’opera di don Milani.
Trafiletto per annunciare un ciclo di conferenze a S. Bonifacio. con la partecipazione di don E. Mazzi, sul tema "Don Milani conteso".
Un trafiletto per annunciare un incontro a cui parteciperà G. Monasta.
Un breve trafiletto.
Un ciclo di incontri a Vertova, con G. Pecorini e P. Landi, ex allievo di Barbiana.
Un incontro sul tema "Don Milani, applicabilità della sua esperienza".
Il concorso "Don Milani, trent’anni dopo" indetto dal circolo didattico di Pavone.
Trafiletto per annunciare una iniziativa commemorativa da tenersi a Barbiana.
Un trafiletto per dare la notizia di due incontri organizzati a Zugliano.
Un’intera pagina per sostenere che il priore ha fatto "diventare comunista una terra cattolica".
Trafiletto per annunciare un ciclo di conferenze con la partecipazione di E. Butturini.
Un convegno organizzato dalla CISL sul tema "Don Lorenzo Milani: il pensiero, l’opera, l’eredità".
Una Direzione Didattica della provincia torinese indice un concorso per ricordare il priore.
Un breve trafiletto per annunciare un ciclo di conferenze.
A Mesagne dedicata una scuola alla memoria del priore.
Un trafiletto relativo al convegno sul tema "Don Milani, applicabilità della sua esperienza".
L’autore sostiene che nelle celebrazioni milaniane si sia ridotta la figura del priore, "imprigionandolo essenzialmente in quella dimensione sociale e politica che peraltro egli visse con grande passione", ma trascurando "la sua fede oggettiva ed indiscussa nella redenzione degli uomini operata da Cristo".
Un trafiletto con l’annuncio di cinque incontri sulla figura del priore.
Al convegno su Don Milani organizzato dall’Associazione culturale Punto Rosso ha inviato un messaggio il cardinale di Milano, che esorta ad accogliere il richiamo ad impegnarci "per il mondo dei poveri".
Breve resoconto degli interventi al convegno su Don Milani organizzato dall’Associazione culturale Punto Rosso.
In questa relazione tenuta il 16 ottobre l’autore afferma che Milani fu maestro "nel senso più classico e pregnante del termine, convinto come egli era dell’esemplarità della funzione docente […] e del carattere di ‘sequela’ dell’apprendimento". Aggiunge che "quello milaniano è uno stile apparentemente autoritario […] in realtà esso si rivela sempre più orientato a forme di autoeducazione comunitaria per analizzare insieme la realtà e quindi interpretarla e trasformarla".
In questa relazione tenuta il 18 settembre l’autore si chiede se Milani sia "stato sempre […] quello che noi conosciamo nella seconda parte della sua vita" ed afferma che l’impatto col popolo di San Donato in Calenzano in qualche modo "frastorna", cambia le carte in tavola al giovane prete, non preparato ad affrontare un simile contesto con i propri, tradizionali, strumenti pastorali.
In questa relazione tenuta il 25 settembre l’autore scrive che "problema religioso importantissimo in don Lorenzo Milani è il problema di fare eguaglianza".
In questa relazione tenuta il 25 settembre l’autore sostiene che a Barbiana Milani "individua con maggior chiarezza il ruolo determinante che la scuola riveste nel processo di liberazione degli emarginati, paragonandola con pronta intuizione ad un ottavo sacramento".
Riguardo alla proposta educativa di don Milani l’autore ha "l’impressione che sia per molti apparentemente perdente. E non solo a livello di scuola, ma perdente a livello di società".
In questa relazione tenuta il 25 settembre l’autore sostiene che "l’abbandono del Catechismo e della sua sperimentazione siano da mettere in collegamento con un ripensamento profondo della propria attività pastorale, che segnerà […] una svolta decisiva nell’esperienza milaniana".
In questa relazione tenuta il 2 ottobre l’autore afferma che "il concetto stesso di educazione è mutato dopo che Freire e Milani ci hanno avvertito su che cosa significa dare la parola ai poveri e agli ignoranti".
In questa relazione tenuta il 2 ottobre l’autore afferma che "non è la sola umile tecnica di scrittura collettiva ad aprire la strada e a rendere applicabile il pensiero pedagogico di don Milani. […] L’applicabilità del suo metodo [è] piuttosto riconducibile al suo comportamento […] la cui peculiarità è caratterizzata dall’aderenza […] un’aderenza totale al popolo che Dio gli aveva affidato". La relazione termina con l’invito, rivolto agli insegnanti che "credono nel progetto educativo del priore di Barbiana", ad "uscire dall’isolamento" e presentarsi come "forza organizzata".
In questa introduzione al dibattito del 9 ottobre l’autore afferma che "non ha senso preservare don Milani dai rischi di cattive interpretazioni. Ad una interpretazione non condivisa è necessario opporre un’altra interpretazione. Non ha senso l’atteggiamento di gelosa custodia, proprio delle vestali".
In questa relazione tenuta il 9 ottobre l’autore afferma che concentrarsi sulla figura di Milani togliendolo dal contesto storico e relazionale è funzionale ad una cultura che tende a "mitizzare le grandi personalità" e ad "ignorare o sottovalutare i processi profondi" e l’apporto dei ‘senza storia’. Scrive l’autore: "I poveri oggi hanno la parola e restano poveri. Molti immigrati che puliscono le nostre fogne sono laureati. […] Barbiana a loro non serve come esempio di scuola ma come esperimento di comunità oltre i confini. […] È per questo che io sento vivo Lorenzo […] perché è vivo e attuale il processo storico di umanizzazione sociale al quale egli ha dato il suo prezioso contributo".
In questo intervento del 9 ottobre l’autore invita Ranchetti e gli altri amici del giovane Milani ancora viventi a "colmare la lacuna" che c’è nella biografia del priore prima della conversione. Sostiene inoltre che Barbiana "non era una comunità come Mazzi e Ranchetti han detto, ma un gruppo omogeneo, quasi una famiglia, era proprio il luogo in cui gli esseri senza storia, la storia non solo la trovavano, ma la facevano e se la vedevano riconoscere".
In questo intervento del 9 ottobre l’autore afferma di non ave mai "inteso a pieno il senso" della Lettera a una professoressa e di avervi "sempre visto qualcosa di artificioso". Sostiene anche che "si deve istruire un processo di comprensione storica" e affrontare la lettura dei testi milaniani "con l’attenzione critica che essi meritano".
Trafiletto brevissimo con la notizia di un incontro a Guardiagrele sul tema "Don Milani. Cosa resta?".
Un trafiletto per annunciare un incontro sul tema "Don Milani e l’arma della parola e del pensiero", a cui parteciperà E. Butturini.
Trafiletto sul ciclo di conferenze a S. Bonifacio, con la partecipazione di G. Monasta.
In questo intervento tenuto il 23 ottobre l’autore parla anche della diffusione che hanno avuto su scala internazionale le opere barbianesi di Milani.
Una serie di manifestazioni organizzate dal Comune e dalla Provincia di Asti. L’autore constata "una certa convergenza nel riconoscimento generale dell’importanza della figura di Don Milani nella storia del pensiero e della società civile".
Una lettera al Direttore che riprende le argomentazioni dell’articolo di G. Bianchi del 17 ottobre e si sostiene l’inopportunità di esporre il crocifisso "in sedi affatto improprie".
Un trafiletto relativo al convegno a Bari su Lorenzo Milani e Paulo Freire.
Un articolo per commemorare padre Fabbretti.
Una breve segnalazione per il carteggio del priore con la madre, edito da Marietti.
Si è costituito a San Bonifacio un gruppo di docenti che "si ispirano al priore di Barbiana", in occasione dell’ultimo di un ciclo di incontri sul tema "L’attualità di don Milani".
In questo intervento del 30 ottobre, l’autore sostiene che "da Barbiana dobbiamo imparare due cose valide per oggi, che la scuola è vita e che dobbiamo scoprire una diversa capacità di relazione fra insegnanti, alunni e mondo".
In questa relazione tenuta il 30 ottobre l’autore afferma che "al di là di tutte le critiche e delle loro reciproche differenze, don Bosco e don Milani rimangono ancora oggi in vivente richiamo alla fondamentalità umana, civile, religiosa dell’educazione dei giovani […] tramite un’istruzione scolastica seria, culturalmente solida".
Un trafiletto su un convegno dal tema "La proposta educativa di don Lorenzo Milani fra storia ed attualità".
È il resoconto di un dibattito al quale è intervenuta A. Soliani, sottosegretario alla Pubblica Istruzione.
Un trafiletto con la notizia di un incontro di "riflessione" sul libro di D. Simeone "Verso la scuola di Barbiana".
Una breve presentazione dei due libri Don Milani. Riflessioni e testimonianze e Don Milani! Chi era costui?
Trafiletto sul concorso indetto a Pavone sul priore.
Una giornata di studio a Villapiana.
Un convegno a Vertova.
Un articolo, corredato da numerose fotografie, in cui si ripercorrono le vicende del priore.
Un articolo, corredato da numeroso fotografie, in cui si ripercorrono le vicende del priore.
Trafiletto per ricordare l’articolo di Cristofanelli del 1987 sulla rivista.
Una serata a Scandiano in dicembre su "Don Lorenzo Milani (1967-1997): educare oggi" con la partecipazione di G. Pecorini.
Una lettera a Robin Hood, in cui l’autore ricorda il suo incontro nella primavera 1963 con don Milani.
Si trasmette lo sceneggiato sulla vita del priore.
Un trafiletto ricorda l’uscita del libro di M. Lancisi La scuola di don Lorenzo Milani. Una lezione per i genitori, gli insegnanti, gli studenti.
Un articolo per presentare due incontri alla biblioteca di Sant’Ilario, ai quali prenderanno parte G. Pecorini e D. Starnone.
Un breve articolo per annunciare due incontri alla biblioteca di Sant’Ilario, ai quali prenderanno parte G. Pecorini e D. Starnone.
Un breve articolo su di un incontro commemorativo al quale è intervenuto E. Butturini.
La Itis Production prepara un film sul priore.
È il resoconto della relazione svolta da L. Corradini sul tema "Don Lorenzo Milani: la sua eredità trent’anni dopo". "Rimangono a noi in preziosa eredità la sua dottrina ecclesiologica e pedagogica".
In occasione delle elezioni per un seggio senatoriale, vengono intervistati gli ex allievi del priore, che parlano anche dell’esperienza barbianese.
Un lavoro di E. Martinelli per portare Milani su CD Rom e su Internet.
Un convegno a Piacenza, al quale interverrano E. Martinelli, G. Pecorini (definito nell’articolo ‘un altro ex-allievo di Barbiana’) e M. Di Giacomo.
La presentazione del libro Don Lorenzo Milani - Riflessioni e testimonianze a 30 anni dalla morte, a cui prenderanno parte M. Ballini e M. Rosi.
In una lettera al Direttore, l’autrice risponde ad un articolo apparso il 29 ottobre sul quotidiano, ricordando che Milani era "un maestro eccezionale".
L’autore definisce il priore "un farneticante", autore di un "libello contro la scuola e contro gli insegnanti", "ormai pressoché dimenticati" entrambi, pure se taluno, come il "criminale attualmente in carcere" A. Sofri ancora cita Lettera a una professoressa nel contesto di un articolo sulle elezioni suppletive nel Mugello. Nell’articolo vengono citati alcuni brani del libro di Milani.
È una commemorazione del priore, svolta ad un convegno tenutosi a Genova. Per l’autore, dirigente della CISL, Milani "sapeva sfruttare bene questo spirito di contrapposizione politica esistente [all’epoca. N.d.R.] nei parrocchiani facendo immaginare loro quanto sarebbe stato più bello e dignitoso fare politica con la propria testa invece che con quella del capo sezione come di fatto avveniva".
È una recensione del libro di G. Pecorini su Milani, attorno al quale si è "sollevata una rissa anche astiosa di estimatori e detentori di ricordi. Non si può dire di continuatori, perché don Lorenzo non ne ha avuti".
La presentazione di un seminario a Rubano, con la partecipazione di G. Pecorini, R. Iosa, E. Martinelli e L. Fiorani.
Il seminario che si terrà a Rubano propone una "rilettura dei suoi testi più famosi".
Una recensione del volume di M. Lancisi La scuola di don Lorenzo Milani, una lezione per i genitori, gli insegnanti e gli studenti, che l’autore dell’articolo definisce "un documentario composito, sospeso "tra cronaca e storia"".
Una commemorazione in cui si svcrive che "Don Lorenzo dopo la morte è più vivo di prima. I profeti parlano ai contemporanei, ma sono capiti e apprezzati dai posteri. […] Ora la sua pedagogia ci appare più comprensibile e attuale".
È il resoconto del seminario svoltosi a Rubano.
In una sua rubrica, l’autore ricorda la nuova pubblicazione da parte delle edizioni Marietti delle lettere del priore, con il titolo Lettere alla madre.
L’ex PM Di Pietro, senatore per il Mugello, è stato nella chiesa di San Donato in Calenzano.
La risposta ad una lettera di Gilberto Zennaro, il quale lamentava che Gente Veneta non avesse ricordato don Milani nel trentennale della morte.
La risposta ad una lettera di Franco Damiani, a proposito di una settimana di lotta degli studenti.
Un articolo sulle occupazioni studentesche, con gruppi di studio sul priore.
Un dibattito al liceo Azuni per presentare il libro di G. Pecorini.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore.
Un dibattito al liceo Azuni per presentare il libro di G. Pecorini.
Il film sulla vita del priore arriva finalmente sugli schermi televisivi.
"Don Milani è stato il primo ad assumersi il peso di costruire ponti tra gli uomini. E ha saputo assumersi anche l’onere di immaginare modelli di dialogo nel quale, nel rispetto reciproco, ognuno apprendesse ad ascoltare la ragione degli altri".
Si parla del film di RaiDue sulla vita del priore.
La presentazione del libro di G. Pecorini (1996).
Si parla dello sceneggiato dei fratelli Frazzi su Milani.
Una breve biografia del priore.
Un riquadro che affianca l’articolo di F. Pascarito sul priore.
Un articolo sullo sceneggiato televisivo interpretato da Castellitto.
Una breve commemorazione, in occasione della trasmissione dello sceneggiato sulla vita del priore.
Si parla dello sceneggiato dei fratelli Frazzi su Milani.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto, definito "un primo tentativo di trasformare in sentimenti, azioni e immagini. di quella che sino ad oggi è stata l’intoccabile icona di Don Milani".
La notizia della trasmissione dello sceneggiato sulla vita del priore.
Resoconto di una conferenza commemorativa tenuta da C. Stefanelli.
Un lungo articolo per presentare lo sceneggiato sulla vita del priore.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore.
Si parla ancora dello sceneggiato sulla vita del priore.
"Lettera a una professoressa […] resta consegnato alla storia come un modello educativo di straordinaria novità".
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore.
Si parla brevemente dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto. È lo stesso articolo apparso su Il Corriere dell’Umbria.
Si tratta di una mezza pagina pubblicitaria, per annunciare la trasmissione su RaiDue del film sulla vita di Milani. Questa pubblicità apparirà nello stesso giorno su un gran numero di quotidiani.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Una recensione del libro di Lancisi, La scuola di don Lorenzo Milani.
Premiato il libro di M. Lancisi. Un breve trafiletto.
Si fa riferimento al film per la Tv dei Fratelli Frazzi.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Si parla del film di RaiDue sulla vita del priore.
L’autore ricorda i giudizi negativi espressi due mesi prima dagli ex allievi.
Una presentazione per il film dei fratelli Frazzi.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
In occasione della trasmissione del film sulla vita del priore, l’autrice ripercorre la vicenda della sceneggiatura, rimasta per sei anni nei cassetti della Rai.
A proposito dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto, l’autore riferisce l’opinione di uno scrittore cattolico. Con questo articolo polemizzerà Rosso Malpelo su Avvenire.
Un’intervista all’interprete.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Una presentazione per il film dei fratelli Frazzi.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
L’articolo annuncia che il 2 e 3 novembre andrà in onda su RaiDue il film sulla vita del priore.
Un’intervista in cui si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Un’intervista in cui si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto. È lo stesso articolo de Il Giorno.
Un’intervista in cui si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto. È lo stesso articolo de Il Giorno e de Il Resto del Carlino.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
In occasione della trasmissione del film sulla vita del priore, l’autrice riporta le opinioni dell’attore Castellitto, di S. Petraglia, e del direttore di RaiDue C. Freccero.
Una difficile gestazione per il film dei fratelli Frazzi.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Una scheda biografica del priore.
Una presentazione per il film su Milani, "uno di quelli che in pochi anni è riuscito a lasciare una traccia indelebile in almeno quattro generazioni".
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto. È lo stesso articolo de Il Cittadino:
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto. È lo stesso articolo de Il Cittadino:
Un lungo articolo sullo sceneggiato interpretato da Castellitto.
"Che resta oggi del priore di Barbiana […] ? La lezione di uno spirito libero che dentro la Chiesa e fuori va a cercare testardamente […] il significato delle parole, delle leggi, delle nobili esortazioni".
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Si parla dello sceneggiato sulla vita del priore interpretato da Castellitto.
Un articolo sul film per la TV dei fratelli Frazzi.
Due riquadri per dare notizia della trasmissione delle due puntate dello sceneggiato sulla vita del priore. In altra parte della rivista vi è un trafiletto dal titolo Don Milani il priore di Barbiana – Sarà adatto?, per spiegare che il film è "assolutamente da vedere insieme, genitori e figli".
Si trasmette lo sceneggiato dei fratelli Frazzi su Milani.
Daniele Rocchetti, redattore di Evangelizzare, presenterà la figura di Milani.
Ancora un articolo sullo sceneggiato televisivo che parla della vita di Milani.
Un servizio con numerose fotografie sullo sceneggiato dei fratelli Frazzi.
L’autore ricorda il suo incontro con Milani ed "esprime perplessità" verso chi, come Vittorio Messori, giudica "inopportuno" o "prematuro" proporre al pubblico televisivo l’esperienza del priore.
Una presentazione per il film dei fratelli Frazzi. Nel supplemento del 28 novembre, Cerca Video, il giornale pubblica una foto di grande formato tratta dal film, con la didascalia Sergio Castellitto è il protagonista di "Don Milani, il priore di Barbiana" in onda su Raidue.
È il resoconto della lezione-testimonianza tenuta da M. Gennari a Bollate. "Don Milani è paladino di un umanesimo che si oppone al nichilismo dell’epoca moderna, è sempre inesorabilmente schierato dalla parte dell’uomo contro ogni forma di asservimento e di strumentalizzazione".
"Un prete, anzi un maestro di statura morale e pedagogica eccezionale, attorniato da diffidenze e ostilità". Un’intervista all’attore.
Notizia della trasmissione dello sceneggiato sulla vita del priore.
Un articolo per la trasmissione dello sceneggiato sulla vita del priore.
Di Milani molti "sono i messaggi che mantengono piena validità, a partire da quello di un’uguaglianza fondamentale che si ottiene non con interventi livellatori, ma ‘differenziati’, a seconda delle diverse situazioni di partenza degli allievi".
Una brevissima presentazione del libro di M. Lancisi (1997).
Un’intervista a don Achille Rossi, un parroco che dagli anni ’70 porta avanti un’esperienza di doposcuola.
La prima puntata del film sulla vita del priore.
Si annuncia la trasmissione del film sulla vita del priore.
Ennesimo articolo sullo sceneggiato televisivo.
Una succinta scheda biografica per presentare il film di RaiDue sulla vita del priore.
Altro articolo sullo sceneggiato televisivo.
Un riquadro sul film, che fornisce "un ritratto molto vicino alla realtà e alla inquietudine del personaggio" Milani.
Ancora sul film per la Tv dei Fratelli Frazzi.
Un dibattito il 9 dicembre a cui parteciperanno M. Lancisi e G. Zizola.
Due piccoli riquadri per presentare le due puntate del film di RaiDue sulla vita del priore.
Dura critica allo sceneggiato televisivo, un prodotto "poco curato" e pervaso di ‘buonismo di sinistra’. "Ma lui era un duro, un sovversivo".
Ancora un trafiletto sul film per la Tv dei Fratelli Frazzi.
Ancora sul film per la Tv dei Fratelli Frazzi.
Un trafiletto di 14 righe, per dire che Milani era "l’emblema del cattocomunismo, l’idolo del sessantottismo, la bandiera del progressismo. Più che un santo era un agit-prop".
Ancora sul film per la Tv dei Fratelli Frazzi. Un riquadro analogo sarà pubblicato anche sugli altri giornali della proprietà, Il Giorno e La Nazione.
Un riquadro per annunciare anche uno spettacolo ispirato alle opere e al pensiero del priore che verrà messo in scena il 4 dicembre dagli studenti del liceo scientifico "Gobetti".
Viene presentato lo sceneggiato televisivo, ed è riportata l’intervista a Miichele Gesualdi.
Si riportano alcuni brani di M. Ranchetti sul suo ultimo incontro col priore, in una sintetica biografia di Milani. Assieme a quello di don Mazzi, l’articolo occupa gran parte del "Paginone" pubblicato dal quotidiano.
Si cita l’opinione di V. Messori, aggiungendo però che Milani "è stato fra i primi a pronosticare la rotta di collisione fra società dei consumi e cultura". Breve articolo siglato L. L.
L’autore sottolinea in Milani "l’assenza di attenzione al Concilio".
Milani fu "un cristiano radicale, un testimone vero e ‘ortodosso’ del Vangelo".
Ancora un articolo sullo sceneggiato televisivo.
"Non si rispetta dunque don Milani enfatizzando l’attenzione sulla sua persona. Si valorizza solo vedendolo inserito nel processo storico di riscatto e di emersione delle culture popolari". Assieme a quello di R. Cassigoli, questo lungo articolo occupa gran parte del "Paginone" pubblicato dal quotidiano.
L’articolo riprende i temi già affrontati dall’autore in altre occasioni: "concentrarsi sulla sola figura di don Milani" è un modo di affrontare i fatti storici che "ignora o sottovaluta i processi profondi, frantuma il divenire storico, isola personaggi e avvenimenti, esclude la rilevanza della quotidianità e l’apporto delle persone comuni".
Ancora un articolo sullo sceneggiato televisivo.
Dura critica allo sceneggiato televisivo, un prodotto "poco curato" e pervaso di ‘buonismo di sinistra’. L’autore pubblicherà lo stesso articolo anche su altre testate, tra cui Il Centro e Il Mattino di Padova.
Dura critica allo sceneggiato televisivo, un prodotto "poco curato" e pervaso di ‘buonismo di sinistra’. L’autore pubblicherà lo stesso articolo anche su altre testate, tra cui la Gazzetta di Reggio e Il Mattino di Padova.
Un articolo su mezza pagina, in cui si riporta brevemente l’opinione di M. Gesualdi.
Ancora sul film per la Tv dei Fratelli Frazzi.
Una brevissima presentazione del libro di appunti e ricordi sul priore.
Breve presentazione del film dei fratelli Frazzi.
Un trafiletto di presentazione per il film di RaiDue sulla vita del priore.
Si parla del film di RaiDue sulla vita del priore, che "ha certamente centrato buona parte della forte struttura morale del prete toscano".
La seconda puntata dello sceneggiato tv.
Si parla del film di RaiDue sulla vita del priore.
Si parla del film di RaiDue sulla vita del priore.
Si parla del film di RaiDue sulla vita del priore.
Si parla del film di RaiDue sulla vita del priore. È lo stesso articolo apparso su Il Resto del Carlino e Il Giorno.
A partire dal racconto del proprio pellegrinaggio a Barbiana, l’autore scrive che "la pedagogia di don Milani e della Lettera a una professoressa segnala però un ostacolo decisivo all’arientare la propria vita verso gli altri, alla crescita autentica della persona umana: le ‘mode’, che ci rendono "burattini obbedienti"".
Un articolo per presentare il film di RaiDue sulla vita del priore.
I ragazzi del liceo Gobetti di Firenze mettono in scena la pièce teatrale "La scuola sarà sempre meglio", dedicata a Milani.
La televisione ci ha reso "un personaggio che spesso si è voluto dimenticare. Un prete un po’ rivoluzionario per la verità e altrettanto scomodo".
Successo di pubblico per il film in TV sulla vita del priore
Successo di pubblico per il film di RaiDue sulla vita del priore.
Un trafiletto sul film di RaiDue.
La notizia del successo Auditel del film sul priore.
Trafiletto sullo sceneggiato televisivo dei fratelli Frazzi.
Poche righe sull’indice di ascolto dello sceneggiato.
Successo di pubblico per il film di RaiDue sulla vita del priore.
È lo stesso articolo de Il Giorno.
È lo stesso articolo de Il Giorno.
Un riquadro che annuncia un’intera pagina (la seconda del giornale) dedicata ad articoli ed interviste relative a don Lorenzo.
Una breve presentazione dello sceneggiato televisivo.
Si parla dello sceneggiato televisivo dei fratelli Frazzi.
Si tratta di un trafiletto (con foto e titolo su tre colonne) che rinvia all’articolo di M. Lancisi alla pagina 27.
I giudizi di alcuni ex allievi per il film di RaiDue sulla vita del priore.
Si tratta di un’intervista (siglata R. Be.) a S. Lagomarsini sul film trasmesso da RaiDue.
Si riportano i giudizi di alcuni ex allievi sul film trasmesso da RaiDue. Assieme ad un’intervista di Beretta a Lagomarsini e ad un altro articolo di M. Bernardini, l’articolo occupa un’intera pagina del giornale, ed è annunciato da un riquadro in prima, intitolato Quel dolce don Milani.
Il successo del film trasmesso da RaiDue. L’autore affaccia l’ipotesi che la storia di Milani sia stata raccontata "tanto romanticamente da diventare un dolcissimo dessert". Assieme ad un altro di Beretta e ad un’intervista dello stesso Beretta a S. Lagomarsini, l’articolo occupa un’intera pagina del giornale, ed è annunciato da un riquadro in prima, intitolato Quel dolce don Milani.
Nelle ‘Memorie Sassaresi’, in un articolo che parla anche dell’attore Don Murray, un breve racconto di come G. Pecorini negli anni ’60 portasse i nastri con la voce di Milani ad un suo conoscente del luogo, il quale li faceva poi ascoltare agli amici: "così don Milani ha fatto scuola anche a Sassari".
Il cardinale Piovanelli, Elena Milani, Bruno Borghi giudicano il film di RaiDue sulla vita del priore.
Sopprimere le scuole nei paesi più poveri o poco popolati "vuol dire che l’insegnamento di don Milani è dimenticato".
Si parla dello sceneggiato televisivo dei fratelli Frazzi.
Un prete parla del problema dei profughi albanesi.
Un giudizio positivo sul film dei fratelli Frazzi, che "funziona e avvince", con una sceneggiatura "di qualità, […] buona anche se con pochi distinguo, con la Curia solo esiliatrice e don Lorenzo troppo uomo e meno prete".
"Qualcuno parlerà di agiografia di don Milani ma si sbaglia di grosso". Un giudizio molto positivo sul film dei fratelli Frazzi.
Le opinioni di E. Martinelli, M. Gesualdi e del card. Piovanelli sullo sceneggiato tv.
Un riquadro con dei brevissimi profili di un gruppo di ex allievi. Siglato m. l.
L’intera pagina di "Cultura & Spettacoli" dedicata al film sulla vita del priore ed alle reazioni che vi sono state tra gli ex allievi di Milani. Vengono riportate quelle di G. Pelagatti, E. Martinelli e, più succintamente, quelle di L. Facchini, M. Rosi, B. Bettarini e M. Ballini.
Un articolo siglato m. l. con i commenti della sorella di Lorenzo Milani, del ministro Berlinguer e del cardinale.
Si ricorda l’incontro col priore nel ’60, a casa della madre di lui: "Sapeva che avevo a che fare anch’io con ragazzi ‘difficili’ a Scuola-Città. Parlammo e non ci capimmo affatto".
I giudizi di alcuni ex allievi sul film tv dei fratelli Frazzi. L’articolo ha una breve presentazione in prima pagina dal titolo Gli ex allievi: "Don Milani non era quel sessantottino visto in tv".
Prendendo spunto dall’articolo del 5 novembre di G. Ganzerli e di una replica pubblicata il 17, l’autore parla di "stonature" nell’operato del priore "ben più numerose e rilevanti".
Entusiamo per il film sulla vita del priore alla scuola media di Casagiove.
Un giudizio assai critico per lo sceneggiato televisivo sulla vita del priore.
Un giudizio positivo sul film trasmesso in TV, con Lettera a una professoressa definito "un libro sconvolgente".
Si parla positivamente dello sceneggiato sulla vita del priore.
Sul film trasmesso in TV ha aleggiato "uno spirito ‘buonista’ che mal si addice al personaggio don Milani, prete duro, battagliero, tutt’altro che tenero". Così è stata sommersa e ovattata "la ‘rivoluzione culturale’ del priore di Barbiana, la sua stessa idea di scuola e la sua battaglia che ha scosso dalle fondamenta il sistema scolastico italiano".
Articolo sul film per la Tv dei Fratelli Frazzi.
Una serata per presentare a Sommacampagna il libro di G. Monasta su Milani.
Si parla del film tv su Milani. "Sarebbe, anche oggi, un ‘esiliato’, uno fuori dagli schemi".
In questo che è un vero e proprio editoriale, l’autore scrive che Milani non è più "un problema della Chiesa. È un problema della sinistra italiana". Il film sceneggiato da Rulli e Petraglia ha un "intento un po’ troppo apologetico". Vengono anche ripresi gli attacchi all’opera pedagogica del priore: Lettera a una professoressa, che pure "non è mai stata ristampata", "è uno dei testi più indifendibili che la sinistra italiana abbia prodotto e difeso".
In un articolo con altri contenuti, si parla positivamente dello sceneggiato su don Milani, "una rievocazione sgombra di retorica". Lo stesso articolo apparirà, sempre in data 5 dicembre, su Il Resto del Carlino e su Italia Oggi.
Successo dello sceneggiato su don Milani. È lo stesso articolo de Il Giorno.
In un articolo con altri contenuti, si parla positivamente dello sceneggiato su don Milani, "una rievocazione sgombra di retorica". È lo stesso articolo de Il Giorno.
Viene pubblicata una testimonianza di Michelucci e la fotocopia di una lettera da lui scritta a Milani il 7 novembre ’65.
I dati dell’Auditel.
Si riportano ampi stralci dell’articolo che S. Vassalli ha dedicato sul Corriere della Sera allo sceneggiato televisivo su don Milani, ripetendo alcuni dei propri attacchi al priore ed a Lettera a una professoressa.
Breve segnalazione di un dibattito alla sala ‘Maritain’ del convento di S. Domenico.
Breve trafiletto che ricorda la polemica tra R. Petrizzi senatore di AN, i Verdi e mons. Sorgi a proposito di don Milani.
Preceduto da un riquadro in prima pagina, il servizio parla del convegno a cui sono intervenuti E. Martinelli, M. Di Giacomo e G. Maviglia.
Successo Auditel per lo sceneggiato dei fratelli Frazzi.
Un trafiletto in cui si riprendono le affermazioni di R. Pedrizzi, che definisce Milani "prete ideologico", e gli attribuisce molte colpe per la crisi della scuola.
La notizia del successo Auditel dello sceneggiato interpretato da Castellitto.
Lo sceneggiato televisivo dei fratelli Frazzi "è un ottimo prodotto perché coinvolge lo spettatore".
Un’intervista a Piovanelli, per il quale Lorenzo rappresenta "un esempio assoluto di coerenza a costo di tutto".
È la stessa intervista a Piovanelli apparsa su Il Giorno.
È la stessa intervista a Piovanelli apparsa su Il Giorno.
Ancora sugli indici di ascolto dello sceneggiato televisivo.
Un giudizio positivo sul film tv sulla vita di Milani.
Lo stesso articolo de Il Giorno.
Lo stesso articolo de Il Giorno.
Una replica alle nuove accuse che Vassalli rivolge al priore dalle colonne del Corriere della Sera: L’autore le definisce "note stonate e retrodatate".
Ancora sullo sceneggiato televisivo dei fratelli Frazzi.
L’articolo presenta, a partire dalla messa in onda del film televisivo dei fratelli Frazzi, un breve ricordo di M. Gesualdi e l’opera di un prete varesino che "come lui, ridà la dignità a chi l’ha persa".
"Francamente quel don Milani visto in televisione […] mi sembrava don Bosco". "Erano assenti i protagonisti veri, i poveri".
Una lettera al Direttore, in cui il lettore si dice sconcertato per il corsivo di S. Vassalli sul Corriere dell Sera del 4 dicembre.
"Don Milani è prete ma la sua cultura è profondamente laica".
"C’è da registrare una incredibile fioritura di ex allievi, copiosamente loquaci davanti alle telecamere e ai taccuini dei giornalisti".
L’intera pagina di "Cultura & Spettacoli" è dedicata al priore, ed è annunciata da un riquadro in prima pagina. L’articolo ricorda le vicende del primo processo a Milani.
"Don Milani era un santo laico" col suo "stare all’infinito dalla parte dei perdenti".
Viene qui pubblicato uno scritto dell’architetto su Milani, che fa parte di una raccolta curata da Giuseppe Cecconi per le edizioni Carlo Zella.
Le reazioni di Calenzano allo sceneggiato televisivo.
Il dibattito dopo la trasmissione dello sceneggiato è stato ‘scontato’ e solo l’intervento di R. Calderini "con il suo livore e la sua spada brandita in nome della Cultura […] ha fatto vedere quanto di un Don Milani ci fosse e ci sia bisogno".
Il dibattito dopo la trasmissione dello sceneggiato è stato ‘scontato’ e solo l’intervento di R. Calderini "con il suo livore e la sua spada brandita in nome della Cultura […] ha fatto vedere quanto di un Don Milani ci fosse e ci sia bisogno".
Il giudizio positivo è anche sulla seconda parte del film trasmesso in TV.
Lo sceneggiato televisivo è stata "una splendida occasione perduta".
Ancora a proposito del film tv su Milani. Il dibattito condotto da G. Anversa ha tagliato "le gambe a un confronto polemico (sui contenuti della scuola) tra chi sosteneva le teorie di don Milani e chi invece le contrastava".
In un’intera pagina di "Cultura & Spettacoli" dedicata al priore, si ricorda lo scambio epistolare finora inedito tra l’architetto G. Michelucci e Milani, nel 1965-67. Viene pubblicata copia di due lettere autografe, di cui una è di Milani, scritta il 25 novembre ’65, l’altra di Michelucci, datata 7 novembre.
Breve polemica con il Corriere della Sera che presenta in prima pagina l’articolo di W. Lattes col titolo Gli ex allievi: "Don Milani non era quel sessantottino visto in tv" mentre l’articolo stesso ha un contenuto diverso.
Nel film sul priore e nel dibattito a Calenzano, è mancato "un minimo sforzo di storicizzazione".
Nel corso dell’articolo, l’autore ricorda che Milani "fu il primo ad utilizzare il quotidiano come strumento didattico" e ricorda l’uso che del giornale si faceva a Barbiana.
Successo dello sceneggiato su don Milani.
L’autrice cita "l’esperta del Giornale per i problemi della scuola Rita Calderini" che ha partecipato a Calenzano allo speciale TV andato in onda dopo il film dei fratelli Frazzi: per la Calderini "il film ha trasformato in un santo un uomo che era solo un prepotente".
Raccontano il loro viaggio del ’64 a Barbiana due abitanti di Rivoli.
Una lettera scritta da Milani il 5 luglio ’58, ad un professore "non ancora identificato"; è pubblicata assieme agli articoli di M. Brancale e G. Nardi, con una breve premessa anonima, in cui si dice di non sapere se il testo fu poi realmente spedito al destinatario. Si tratta dello stesso articolo pubblicato anche da La Nazione e da Il Resto del Carlino.
Una lettera scritta da Milani il 5 luglio ’58, ad un professore "non ancora identificato"; è pubblicata assieme agli articoli di M. Brancale e G. Nardi, con una breve premessa anonima, in cui si dice di non sapere se il testo fu poi realmente spedito al destinatario.
Una lettera scritta da Milani il 5 luglio ’58, ad un professore "non ancora identificato"; è pubblicata assieme agli articoli di M. Brancale e G. Nardi, con una breve premessa anonima, in cui si dice di non sapere se il testo fu poi realmente spedito al destinatario.
Un’intervista a Castellitto per presentare il film di RaiDue sulla vita del priore.
L’articolo, preceduto da una brevissima presentazione in prima pagina intitolata Un inedito e nuove testimonianze, fa da corollario ad una lettera inedita di Milani del 5 luglio ’58, e riporta due giudizi sul priore di M. Gesualdi e del cardinal Piovanelli. Si tratta dello stesso articolo pubblicato anche da La Nazione e da Il Resto del Carlino.
L’articolo, preceduto da una brevissima presentazione in prima pagina intitolata Un inedito e nuove testimonianze, presenta una lettera inedita di Milani del 5 luglio ’58, e riporta due giudizi sul priore di M. Gesualdi e del cardinal Piovanelli.
L’articolo, preceduto da una brevissima presentazione in prima pagina intitolata Un inedito e nuove testimonianze, fa da corollario ad una lettera inedita di Milani del 5 luglio ’58, e riporta due giudizi sul priore di M. Gesualdi e del cardinal Piovanelli.
Una lettera di un sacerdote a proposito del film su RaiDue interpretato da Castellitto.
Una lettera a proposito del film su RaiDue interpretato da Castellitto.
Si riprendono le affermazioni di Riccardo Pedrizzi deputato di AN, che definisce Milani "prete ideologico", e gli attribuisce molte colpe per la crisi della scuola. L’articolo è annunciato da un piccolo riquadro in prima pagina, dal titolo Don Milani – Un nuovo gadget per l’Ulivo.
La commemorazione di un prete di Parma, don Dagnino.
Per l’autore, "la lezione di Don Milani fu presa a esempio e diventò un pretesto per una contestazione di tutta la scuola ufficiale". Si tratta dello stesso articolo pubblicato anche da La Nazione e da Il Resto del Carlino.
Per l’autore, "la lezione di Don Milani fu presa a esempio e diventò un pretesto per una contestazione di tutta la scuola ufficiale".
Per l’autore, "la lezione di Don Milani fu presa a esempio e diventò un pretesto per una contestazione di tutta la scuola ufficiale".
Si polemizza con Riccardo Pedrizzi deputato di AN, che secondo l’ADN-Kronos del 1° dicembre ha definito Milani "emblema del cattocomunismo"; con la rivista Lo Stato, in cui "un cattolico ha insultato a man salva"; con Valerio Cappelli che sul Corriere della Sera del 2 dicembre ha "messo in bocca a Vittorio Messori una cosa mai detta" su Milani.
Successo di vendita del libro di Barbiana, del quale però l’articolista scrive più volte il titolo in modo inesatto. L’autore pubblica anche un breve articolo, siglato M. V., La missione dei professori nella "Barbiana genovese", su un istituto dedicato al priore.
"Dopo Don Milani gli italiani sono costretti oggi da un altro prete […] a ragionare sulla tremenda realtà di questa Italia di fine secolo".
Una breve lettera al Direttore, per dichiararsi soddisfatto della trasmissione del film dei fratelli Frazzi.
Un prete ricorda il suo viaggio a Barbiana poco dopo la morte del priore.
Il Direttore del quotidiano risponde ad alcune lettere sul priore, a partire da quella di Barbini. Per l’autrice, che ricorda di essere una volta andata assieme a padre Balducci a trovare don Milani, il film sul priore non ci ha dato "la durezza umana, la difficoltà di stare con don Lorenzo perché chiedeva molto da ognuno".
Una lunga lettera al Direttore, in cui si racconta del viaggio compiuto nel ’68 a Barbiana dall’autore, assieme a Mina Mezzadri ed Arnaldo Milanese, per discutere dello spettacolo teatrale in preparazione.
Citando G. Catti, l’autrice scrive che "Milani si presenta come israelita che adora l’Unico, appassionatamente. Di qui la consapevole ortodossia, […] di qui la sua obbedienza: prima a Dio, poi alle creature".
Sotto un unico titolo sono pubblicate questa lettera al Direttore del giornale e quella di S. Siliani. L’autore scrive che il film dei fratelli Frazzi "non rende giustizia alla grandezza della figura del priore di Barbiana". Ricorda anche come L. Della Mea nel 1977 su Rinascita definì Milani "un compagno, un comunista".
Una critica al film dei fratelli Frazzi, in cui non si è rispettata la regola aurea del priore "tagliare tutti i fronzoli, tutto quello che non serve".
Una lettera al Direttore che viene pubblicata assieme a quella di M. Moraccini sotto un titolo unico. L’autore, assessore regionale alle Riforme Istituzionali, scrive che il film sulla vita del priore "può aver lasciato una qualche traccia positiva nelle generazioni che non hanno avuto modo di incontrare Don Milani".
L’articolo, scritto da un religioso, riferisce dell’audience ricevuta dal film dei fratelli Frazzi sul priore.
A partire dal successo dello sceneggiato televisivo alcune riflessioni: "Era ora che […] di don Milani si parlasse […] riproponendo il suo magistero di vita, di esempio e comportamento [,] di risposta e testimonianza altamente cristiana". Lo stesso articolo apparirà il 10 dicembre anche su La Lucania, siglato A. V.
Solo un accenno all’alto indice di ascolto dello sceneggiato con Castellitto.
Breve resoconto della prima di quattro serate dedicate a Milani; hanno partecipato M. Ballini, P. Di Piazza e M. Viola.
Una dura critica allo sceneggiato televisivo, "al tempo stesso fedele e infedele". "Oggi, don Milani ha vinto […] perché l’Italia dell’Ulivo non avrebbe forse vinto senza il lavoro preparatorio dei suoi scritti".
Un trafiletto per annunciare il dibattito a cui parteciperà D. Rocchetti.
Un dibattito sulla figura del priore, con la partecipazione di D. Rocchetti.
Un lungo articolo in cui si riprendono alcune argomentazioni usate da Vassalli nel ’92, ma si scrive anche che "fuori discussione sono la passione sincera e il coraggio di un sacerdote che credeva in Cristo e anche in ciò che faceva".
Una notizia di cronaca.
Rispondendo ad una lettera di una certa M. Teresa Randon, la quale scrive che "se davvero era quel contestatore che ci è stato presentato, allora si può dire che ha fatto più male che bene", l’autore afferma "la grandezza di quel che don Milani ha testimoniato, con la sua vita prima ancora che con la sua parola".
Per l’autore "don Milani può dirsi il prototipo o l’incarnazione di tanti parroci negli anni Cinquanta-Sessanta".
Per l’autore non è "accettabile che si continui […] a parlare di don Milani come di uno che voleva proporre a livello scolastico fra alunni e professori lo schema classista lavoratori-padroni".
Una lettera al Direttore, in cui si confutano le affermazioni fatte da Vassalli dopo la proiezione del film sul priore interpretato da Castellitto.
In questa lettera si cita brevemente Milani solo per sostenere che una scuola elementare in un quartiere degradato non deve essere chiusa.
"La scuola italiana, dopo don Milani, è profondamente cambiata […] in meglio".
"La scuola italiana, dopo don Milani, è profondamente cambiata […] in meglio".. E’ lo stesso articolo di Bnrescia Oggi.
In consiglio comunale a Costa Masnaga, la minoranza chiede di dedicare una struttura al priore "sacerdote di indubbio valore".
Il film su RaiDue "non ha dato modo di presentare in modo completo il don Lorenzo" conosciuto dall’autore di questa lettera al giornale.
Il film trasmesso da RaiDue, pur "piacevole a vedersi", "solo in parte minima rende giustizia alla figura di colui che è stato ritenuto uno dei giganti della nostra epoca". Si ricorda pure che nei primi mesi del ’98 dovrebbe uscire il CD-Rom su Don Milani curato da Edoardo Martinelli, contenente anche la bibliografia completa (raccolta dall’autore di questa lettera al giornale) di quanto è stato finora pubblicato sul priore.
A partire dal commento sullo sceneggiato tv sul priore, l’autore scrive che "se la malattia lo avesse risparmiato, don Lorenzo probabilmente non avrebbe amato il ’68. Gli sarebbe apparso troppo legato ad una categoria anch’essa privilegiata, quella degli studenti. […] Eppure […] era uno dei pochissimi, veri profeti del ’68".
Un articolo che polemizza con le scelte del ministro Berlinguer. Milani non c’entra.
Trafiletto sul ciclo di incontri per conoscere la figura del priore.
Trafiletto per una scolaresca che pianta un albero alla presenza di G. Pecorini.
L’autore ricorda una sua visita a Barbiana.
Una breve lettera al Direttore.
Per l’autore Milani "non è stato solo un cristiano dalla fede ‘senza confini’ ed un grande riformatore [….] è stato anche un sacerdote che ha letto il Vangelo senza glosse e senza adattamenti; è stato ed è una delle più autentiche incarnazioni di una giustizia che fa proprie le ragioni dei poveri".
In questa lettera di una insegnante media, lo sceneggiato televisivo ha avuto l’unico merito di "aver fatto indignare chi ha imparato cose essenziali da don Milani".
Si parla dell’incontro nella sede di Toscana Oggi tra M. Gesualdi e P. Ristori, ex segretario di Florit.
Il numero di ottobre di Didascalie, rivista della scuola trentina, è interamente dedicato al priore.
Un confronto tra M. Gesualdi e P. Ristori (ex segretario del cardinale) getta luce sui rapporti tra Milani e Florit, che "in parte non era informato, ma in parte non aveva neanche capito un granché" del priore. Il testo verrà pubblicato anche da Toscana Oggi, e trasmesso da Radio Monte Serra.
Un articolo in cui si parla dell’incontro nella sede di Toscana Oggi tra M. Gesualdi e P. Ristori, ex segretario di Florit.
L’articolo, che non parla di Milani, afferma solo, citando frasi di G. Pierce apparse su La Repubblica del 10 dicembre, che "la fede non c’entra per nulla" con il moltiplicarsi di preti televisivi. L’articolo de La Repubblica darà lo spunto a Cappelli per scrivere sul Corriere della Sera un pezzo poi contestato da Rosso Malpelo su Avvenire.
Brevissima lettera al giornale, in cui si cita un brano della Lettera a Pipetta.
Un trafiletto brevissimo con la notizia di una tavola rotonda a Costabissara sul tema che è ricordato nel titolo.
Lettera al giornale, dove si scrive che il film televisivo dedicato a Milani non sembra "rendere ragione della profonda cattolicità di questo prete".
Un altro articolo sullo sceneggiato televisivo trasmesso dalla RAI.
Un brevissimo articolo per presentare "un pomeriggio di riflessione".
Breve lettera al giornale, in cui si sottolinea una contraddizione tra l’articolo di Vassalli e ciò che il Corrire della Sera pubblica sul priore nella rubrica degli spettacoli.
Un’intervista a G. Monasta sullo sceneggiato televisivo sulla vita del priore.
Una "significativa partecipazione" al ciclo di conferenze a San Bonifacio.
Lo sceneggiato sulla vita del priore non riesce a "rendere totalmente la ricchezza della sua personalità complessa".
Una lettera di un sacerdote al Direttore, in cui si scrive che "il vero don Milani era "di più" di quello visto in tv". Si ricorda come a Piombino, dopo il ’68, Potere Operaio avesse messo su un "doposcuola proletario".
Una rappresentazione degli studenti del liceo Gobetti.
"Si è vista in tv una storia vera, raccontata con umiltà e verità, con qualche piccolo, inevitabile neo".
Per l’autore, a Milani "fu rimproverato fin dall’inizio l’atteggiamento classista. […] Ma don Milani era consapevole del rischio, tanto che si pose dalla parte degli ultimi, ma solo finché subiscono l’ingiustizia".
Dopo il successo dello sceneggiato televisivo, la regista ricorda il suo spettacolo del 1969.
Dopo la trasmissione del film dei fratelli Frazzi, vi è stato un boom di vendite nelle librerie fiorentine per quanto riguarda gli scritti del priore.
"La protesta dei ragazzi di Barbiana e del loro maestro venne strumentalizzata dai sessantottini".
Si tratta dell’articolo di un direttore didattico, il quale scrive che Milani "è stato un interprete originale e coraggioso dei problemi, delle difficoltà e delle contraddizioni del nostro tempo".
Una lunga lettera in forma di poesia, rivolta al priore.
Un’ampia recensione del libro Don Lorenzo Milani pubblicato dalla LEF e scritto dal Gruppo Don Milani di Calenzano.
Un gruppo di studenti si propone di realizzare un film sul priore, in occasione del trentennale della morte.
La madre di Emma, militante leghista, critica il film della RAI sul priore.
Un pomeriggio dedicato a Milani, con la partecipazione di M. Lancisi.
L’articolo, a partire da un apprezzamento per lo sceneggiato televisivo trasmesso da Raidue, afferma che "a una Chiesa che tende a rinchiudersi in se stessa […] Don Milani ricorda la passione di Dio per i poveri da evangelizzare, per la povertà da adottare sull’esempio del suo Fondatore".
Una lettera al giornale, in cui si scrive che non è venuto sufficientemente alla luce dallo sceneggiato televisivo su Milani "il suo essere prete che ha scelto con radicalità il Vangelo degli ultimi".
L’autore critica "l’astiosa polemica di quanti, come Sebastiano Vassalli sul Corriere della Sera, insistono in una lettura politica dell’azione pastorale di don Lorenzo, fuorviati da pregiudizi laicisti e da quell’arroganza intellettualistica che il priore aborriva più d’ogni altra cosa".
Poche righe sul film della tv.
Una lettera al giornale, in cui l’autore dice di aver letto il libro di L. Fiorani Don Milani tra storia e attualità, e di averlo apprezzato.
Una conferenza sul tema "Don Milani: uno sguardo illuminante sulla scuola che cambia", con la partecipazione di L. Corradini.
Una lettera al giornale, in cui si fa riferimento ad un’altra lettera di R. Borsoni, pubblicata il 7 dicembre, e si dice che lo spettacolo della Mezzadri L’obbedienza non è più una virtù fu "una cosa stupenda".
L’autrice polemizza con la ristampa, da parte della rivista di area cattolica Docete, di un articolo scritto da E. Balducci su Milani. Lettera a una professoressa è definito dalla Calderini "un inqualificabile libello di incitamento alla lotta di classe, pervaso da un implacabile odio per l’invisa borghesia e per la scuola dei padroni".
È il testo integrale dell’intervista a M. Gesualdi e P. Ristori, ex segretario di Florit, svoltasi nella redazione della rivista.
Un trafiletto brevissimo per ricordare il successo di pubblico dello sceneggiato televisivo sulla vita del priore.
Ricordando la trasmissione dello sceneggiato televisivo, si riproduce il testo della Lettera ai giudici.
Si tratta della riproposizione dell’articolo apparso l’8 dicembre su Il Giornale.
È il resoconto della giornata di "rilettura" che si è tenuta a Rubano l’8 novembre, ed al quale ha partecipato E. Martinelli.
Tra l’altro, viene riferita l’opinione di Bruno Becchi, ex assessore alla Cultura del Comune di Vicchio, il quale "se la prende con Michele Gesualdi, che […] pretende la gestione esclusiva dell’eredità milaniana".
L’autore prende le mosse dalla domanda "solo apparentemente peregrina" del titolo per affermare che, per ricostruire la biografia del priore, occorre partire "da quel suo continuo refrain sul sacramento della confessione (‘per il quale, quasi solo per quello sono cattolico’) e poi cercare di cogliere la rete di effetti prodotti dalla sua azione e il loro significato". Continua Spini: è "scorretto giudicare le letture socio-politiche di don Milani indipendentemente dal suo problema etico-religioso che è quanto, invece, si è fatto (e si continua a fare), scambiando i suoi giudizi sul mondo per analisi sociali, economiche e politiche. E allora, sarebbe forse il caso […] di iniziare a distinguere tra la testimonianza e la proposta politica donmilaniana". La seconda parte dell’articolo esamina e mette a confronto le esperienze di San Donato e di Barbiana, sostenendo che "Esperienze pastorali non è, quando viene pubblicato, che uno dei segni della totale incomprensione delle trasformazioni avvenute nella società italiana dalla fine della guerra", nel momento in cui si sta iniziando ad affermarsi un "sistema di consumi allargato". La "configurazione politico-sociale della scuola di Barbiana" è "in una certa misura" mutata rispetto all’esperienza di Calenzano: "ciò che in Esperienze pastorali poteva essere scambiato […] per una provocatoria presa di posizione nei confronti della scristianizzazione del mondo, a Barbiana diviene la regola teorizzata e perseguita". L’autore riprenderà questi temi intitolando Don Milani, addio? il suo saggio introduttivo al catalogo bibliografico degli scritti su don Milani del periodo 1950-1997, Don Lorenzo Milani nei massa media, che verrà pubblicato nel settembre 1999 a cura di Marco Moraccini, per le edizioni Jaca Book-Il Grandevetro.
Il quadrimestrale della Feltrinelli, in un articolo dedicato alla letteratura con argomenti "scolastici" ricorda Lettera a una professoressa.
Si parla del film per la TV dei fratelli Frazzi.
In questa intervista, Gesualdi polemizza con chi [probabilmente Giorgio Pecorini. N.d.R.] "si è permesso di mettere in audiocassetta la voce di don Lorenzo, quella che lui regalava ai poveri per insegnare, e venderla senza pudori e senza arrossire".
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Nel libro alla sezione Tra utopia e profezia, vi è il capitolo Lorenzo Milani: la pedagogia della sinagoga. Del priore si evidenzia "la percezione profonda della crisi globale dei modelli educativi tradizionali".
L’autrice ripercorre le vicende umane del priore. Il libro contiene anche una "lettera circolare" inedita di Milani ai ragazzi che si trovavano all’estero. Al libro aveva scritto una prefazione il giudice Caponetto, ma essa è stata rifiutata dall’editore.
Un libro scritto dagli ex allievi della Scuola Popolare di Calenzano, che ne raccoglie numerose testimonianze: esse sono presenti nella terza parte del libro (pag. 103-169).
Il libro raccoglie numerose riflessioni, tra cui quelle del cardinale Piovanelli (autore della prefazione) e di uomini politici come Berlusconi, Marini, Buttiglione e G. Berlinguer. Vengono pubblicate anche numerose lettere inviate da Milani a Mario Gozzini e Giampaolo Meucci.
Il libro ripercorre la storia dell’incontro dell’autore con Milani, negli anni ’60. Viene qui pubblicata anche una lettera "bellissima" del priore ad Idina Lovato, assieme ad altri inediti recuperati dall’autore. La prefazione è opera di Adele Corradi.
Oltre a don Milani, Don Zeno Saltini di Nomadelfia, Padre David Turoldo, Padre Ernesto Balducci, Dossetti e don Mazzi dell’Isolotto.
Appunti personale e ricordi del priore.
Si tratta di una tesi di laurea di un seminarista, edita postuma in dicembre, in cui l’autore scrive "Quel ragazzino un po’ viziato, incostante, malaticcio, agnostico, destinato ad essere artista e pittore, di famiglia agiatissima, anzi nobile, diventa un’icona della elevazione del povero, dell’intelligenza a servizio della fede cristiana cattolica". Nel volume si riportano alcune testimonianze orali, datate 26 giugno ’95, di M. Ballini, E. Pelagatti e F. Francioni (il quale "ha sostenuto che il cardinal Piovanelli osa sfruttare un po’ troppo, nei suoi attuali discorsi, una presunta amicizia con don Milani che non sarebbe mai esistita"; testimonianza riportata a pagina 109).
Il servizio è stato trasmesso da Rai Due dopo ognuna delle puntate del film dei fratelli Frazzi: nel corso della prima serata vi sono state le testimonianze di don Mazzi e di M. Gesualdi, nella seconda puntata hanno ricordato il priore alcuni allievi della Scuola Popolare di Calenzano.
Il film, sceneggiato da Stefano Rulli e Sandro Petraglia, è stato interpretato da Sergio Castellitto; trasmesso da RaiDue il 2 e 3 dicembre, ha avuto una media di oltre otto milioni di spettatori per le due puntate.