Scritti
di
don Lorenzo Milani
1949 Franco, perdonaci tutti: comunisti, industriali e preti, in Adesso, Milano, n° 21-22, 15 novembre, pag. 7
Con riferimento al licenziamento di un operaio comunista della sua parrocchia di San Donato, don Milani scrive di non essere dalla parte del capitale e del suo "mondo sbagliato che deve cadere". L’attenzione dell’autore, secondo Francesco Milanese (1987), "è posta sulla strumentalizzazione che il padrone fa del decreto anticomunista". L’articolo è firmato "Un prete fiorentino". Nell’archivio di Vicchio, dove però è riprodotto in dattiloscritto, la data è riportata erroneamente come 1950; lo stesso nel libro di Riccioni (1974).
1950 Natale 1950 - Per loro non c’era posto, in Adesso, Milano, n° 24, 15 dicembre, pag. 3 e pag. 8
A partire dall’episodio di uno sfratto, Milani allarga il discorso al Piano Ina-casa per la costruzione di alloggi popolari, per terminare con la posizione della Chiesa sul diritto di proprietà. Questo articolo è stato ripubblicato in Greppi, Mazzolari, Milani Tre racconti di Natale (1969) e successivamente nel numero di gennaio 1993 di Qualevita.
1951 Biglietto di solidarietà con don Mazzolari, in Adesso, Milano, 15 marzo
Lo scritto fu occasionato da un secco comunicato con il quale il cardinale Schuster avvertì la redazione del giornaletto di don Mazzolari che esso non aveva alcuna autorizzazione ecclesiastica, vietando di conseguenza a tutti gli ecclesiastici di scrivervi e di cooperarvi.
1952 Lettera aperta a un predicatore, in Vita cristiana, Rivista bimestrale Ascetico-Mistica, fascicolo IV, novembre-dicembre, pag. 550-563
Si tratta di una dura polemica con un canonico di Prato, che aveva negato l’assoluzione ad un giovane iscritto al PCI. Milani scrive qui un elogio di un proprio professore del seminario, padre Bellandi, insegnante di teologia morale. Questa lettera è stata poi inserita in Esperienze pastorali.
1955 Lettera dalla montagna, in Il Giornale del Mattino, Firenze, 15 dicembre, pag. 8
In questa lettera al Direttore, Milani illustra, con dovizia di particolari, il proprio progetto di un piccolo acquedotto capace di portare a metà delle famiglie di Barbiana l’acqua corrente, a quei tempi mancante. La lettera termina con un attacco all’"idolatria del diritto di proprietà".
1956 Giovani di montagna e giovani di città - Lettera di un parroco su uno dei problemi fondamentali del nostro tempo, in Il Giornale del Mattino, Firenze, 20 maggio
In questa lettera Milani sottolinea quello che è l’elemento che incatena i poveri alla "razza inferiore dei vinti": lo strumento della lingua, il "dominio sulla parola", perché solo chi "è padrone della sua lingua" è "uomo". Spiega anche i motivi dell’esodo con le condizioni di "inferiorità e di umiliazione" dei montanari rispetto ai cittadini.
1958 Esperienze pastorali, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze
Uscito in aprile, è il primo (e unico) libro firmato dal priore di Barbiana, nel quale egli conduce -secondo il parere dell’arcivescovo Florit- una "battaglia contro ogni altro metodo pastorale che non fosse la scuola". Si tratta di "un saggio di sociologia religiosa", come lo definirà Umberto De Vanna (1992), che illustra un’indagine sulla pratica religiosa dei cittadini di San Donato. La seconda parte del libro è uno studio sui dati e sulle cause dell’emigrazione dei montanari. In appendice è pubblicata la famosa Lettera a don Piero, con la storia di Mauro. Sono note le vicende del libro, che il 30 dicembre dello stesso anno fu ritirato dal commercio per ordine del Sant’Uffizio. La vicenda è descritta con dovizia di particolari e numerosi documenti inediti in Toschi (1994).
1962 Conferenza di don Lorenzo Milani ai direttori didattici, registrazione del 3 gennaio
È la registrazione di un intervento tenuto da Milani al Comune di Firenze ad un incontro svoltosi il 3 gennaio con un gruppo di direttori didattici, ed organizzato dall’allora assessore alla cultura Fioretta Mazzei. Essa è trascritta nel fascicolo monografico di Scuola documenti, n° 7, supplemento ai Fogli di informazione del Centro di Documentazione di Pistoia (1975). In tale occasione don Milani affermava di aver fatto scuola "per eliminare l’ostacolo della lingua", in quanto i suoi parrocchiani non lo intendevano "perché non erano capaci di un discorso lungo e complesso". A proposito della qualità di questa come di altre trascrizioni, G. Pecorini (1996) ritiene che il testo dovrebbe essere rivisto, per restituire a questi interventi "l’immediatezza e la suggestione" del parlare di don Lorenzo. La registrazione è conservata nel Centro Documentazione "Don Milani" di Vicchio di Mugello.
1963 Relazione di don Lorenzo Milani sull’istituzione del doposcuola al Comune di Calenzano, registrazione del 5 ottobre
È la registrazione di un intervento tenuto da Milani al Comune di Calenzano il 5 ottobre del ’63, per l’istituzione di un doposcuola, trascritta in appendice a Cristofanelli (1975). A proposito della qualità di questa come di altre trascrizioni, G. Pecorini (1996) ritiene che il testo dovrebbe essere rivisto, per restituire a questi interventi "l’immediatezza e la suggestione" del parlare di don Lorenzo.
1964 A tutti i sacerdoti della Diocesi fiorentina e per conoscenza all’Arcivescovo Mons. Florit, Edizione privata, 1° ottobre
Questo documento, scritto da Milani con qualche correzione di don Borghi, invitava i sacerdoti della diocesi di Firenze a riflettere e prendere posizione sulla immotivata sostituzione del rettore del seminario, monsignor Bonanni; sulla questione della condanna per apologia di reato di padre Balducci (sulla quale l’arcivescovo aveva mantenuto un totale silenzio); e sulla riunione preconciliare, terminata in un monologo dell’arcivescovo Florit, mentre avrebbe dovuto costituire un momento di dialogo. In questo documento si affermava che la chiesa fiorentina è "ormai al margine della Chiesa Cattolica". Scrive al riguardo Pecorini (1996) che la lettera ebbe un risultato fallimentare: su seicento preti della diocesi, solo centocinquanta si espressero, con un numero di cartoncini di adesione all’iniziativa che non arrivano alla decina. Assai diverso è il parere di Toschi (1994), che ritiene essere stata la vicenda di Bonanni e la lettera di Borghi e Milani un’occasione di "un confronto e un dialogo nella chiesa fiorentina, ben oltre le intenzioni e i desideri di ciascuno". Toschi giudica tutt’altro che plebiscitaria la risposta a favore dell’arcivescovo, come traspare da un esame accurato delle lettere inviate allo stesso Florit.
1965 senza titolo, registrazione di una conversazione tenuta alle allieve della IIIa media statale di Borgo San Lorenzo, riportata in Michele Gesualdi (1987) e Galeotti (1995)
È la registrazione di una conversazione, che G. Pecorini (1996) definisce "chiacchierata-lezione", svoltasi a Barbiana negli ultimi giorni di carnevale del ’65 con le allieve della professoressa Adele Corradi, in cui don Milani rivendicava il diritto-dovere della donna a decidere responsabilmente di se stessa, liberandosi dalle varie soggezioni che allora più di oggi la vincolavano. Questa trascrizione è stata pubblicata in Gesualdi (1987), ma secondo Pecorini la qualità della trascrizione dal nastro non riesce a rendere "l’immediatezza e la suggestione" del parlare di don Milani. È stata poi nuovamente inserita nel libretto Anche le oche sanno sgambettare…di Carlo Galeotti (1995), il quale, pur dichiarando nella sua introduzione di aver ripreso la trascrizione di Gesualdi edita dalla CISL, afferma di non aver potuto evitare "qualche modifica sintattica", nel tentativo di recuperare almeno in parte "lo stile tipico del priore".
1965b I preti e la guerra - Testo integrale della lettera di don Lorenzo Milani ai cappellani militari, in Rinascita, Roma, 6 marzo, pag. 27
Con il titolo Ai Cappellani Militari Toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell’11-2-1965, don Milani risponde con una lettera aperta nella quale sostiene che tanti soldati italiani sono andati ad uccidere o a farsi uccidere "per nulla o per cause sbagliate". Viene sostenuta la tesi che è moralmente doveroso opporsi ad ordini ingiusti od inumani. Questa lettera aperta, inviata a numerosi quotidiani, fu ignorata da tutti, e pubblicata soltanto su Rinascita. Per le affermazione contenute nella lettera, don Milani ed il direttore di Rinascita, Luca Pavolini, verranno processati. Recentemente la lettera è stata ripubblicata nella rivista trentina Poster, nel marzo 1993, a cura di Marco Casari; ed anche su L’Unità del 5 marzo 1995. Per questo scritto Milani riceverà una lettera dell’arcivescovo Florit, scritta l’8 marzo, in cui lo si invitava "a sottopormi, a partire da questo momento in ogni caso, ogni eventuale suo scritto, prima di dargli pubblicità in qualsiasi modo. Qualora ella avesse a contravvenirvi, sappia che mi riservo, occorrendo, di sospenderla a divinis e di pubblicare il provvedimento".
1965c Lorenzo Milani. L’obiezione di coscienza, La Locusta, Vicenza
Contiene il testo della Risposta ai Cappellani Militari e della Lettera ai giudici. La pubblicazione era avvenuta del tutto all’insaputa di don Milani, come testimoniano degli accenni contenuti in tre sue lettere, riportate in Fallaci (1974), rispettivamente in una diretta a Mario Cartoni, e in due dirette all’avvocato Gatti.
1965d Il dovere di non obbedire, Cultura Editrice, Firenze, pag. 33 e segg.
Contiene i documenti del processo a Milani, ossia il testo della Risposta ai Cappellani Militari e della Lettera ai giudici.
1965e Chiesa Santità Obbedienza, registrazione di una conversazione del 1° maggio con Adele Corradi e Giorgio Pecorini, riportata in Toschi (1994) e Pecorini (1996)
In questa conversazione, che Giorgio Pecorini (1996) chiama "nastro-lettera parlata" a lui diretta, e che invece il Toschi (1994) intitola Parole sulla chiesa, Milani illustra quali sono le caratteristiche del suo essere prete, e tratta in primo luogo il tema dell’obbedienza. Il resoconto pubblicato da Toschi è, a parere di Pecorini, incompleto e quindi fuorviante. Alcuni brani della registrazione sono presenti anche in Fallaci (1973 e 1974) e in appendice al libro di Cristofanelli (1975).
1965f La mia difesa, in Note di Cultura, Firenze, luglio-settembre
Presentato da una breve nota, in cui si afferma che "l’obiezione di coscienza non è stata per lui che lo spunto per un discorso molto più ampio", vi è pubblicato il testo integrale della lettera di Milani ai giudici. Questo testo verrà pubblicato anche in diverse altre testate, tra cui Azione Nonviolenta e Astrolabio.
1965g Strumenti e condizionamenti dell’informazione, registrazione di una conversazione del dicembre ’65 con un gruppo di studenti e professori riportata in Toschi (1994) e Pecorini (1996)
Questa registrazione, riportata parzialmente su L’Avanti! del 2 luglio 1967, dopo la morte di Milani, fu carpita in modo semi-fraudolento. In una domenica di dicembre ’65 precedente al giorno 14 -la data viene così ricostruita da Mario Cartoni, in una lettera a Giorgio Pecorini (1996), in quanto egli ricorda che la registrazione precedeva un’udienza del processo, fissata appunto per il 14 dicembre- il priore accettò di incontrare un gruppo di studenti di una scuola fiorentina di giornalismo, saliti a Barbiana con alcuni dei loro insegnanti, e tenne loro una specie di lezione, permettendone la registrazione a Nicola Coccia (allora uno degli allievi della scuola di giornalismo) alla precisa condizione che non fosse resa pubblica. In questa registrazione il priore afferma, tra l’altro, che ormai il suo libro Esperienze pastorali ha perduto tutta la sua carica dirompente, e la sua condanna non è più di attualità. Vi si afferma anche che la Lettera ai giudici non è una lettera sull’obiezione di coscienza bensì sull’obbedienza "alla legge di Dio e alla coscienza", come scrive Massimo Toschi (1994). Quest’ultimo intitola questa registrazione "Intervista sulla Lettera ai giudici", dandone quindi, sin dalla denominazione, un’immagine falsata, in quanto non certo di un’intervista si trattava. Niente dice il Toschi su come questa ‘intervista’ sia stata ottenuta ed in quali circostanze. Anche la Fallaci (1974) riporta alcuni brani della registrazione, riprendendoli dal testo pubblicato su L’Avanti!.
1966 L’obbedienza non è più una virtù - Documenti del processo di don Milani, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze
Vengono qui raccolti vari documenti: l’ordine del giorno dei cappellani militari in congedo della Toscana (che fu pubblicato dalla nazione il 12 febbraio ’65); la Risposta di don Lorenzo Milani ai cappellani militari che hanno sottoscritto il comunicato del 11-2-1965; la denuncia di don Lorenzo Milani da parte di un gruppo di ex combattenti; la Lettera ai giudici; ed infine la sentenza del processo di primo grado. Di questa opera sono state stampate anche altre edizioni, tra cui una a Viterbo, curata da Carlo Galeotti, nella collana Millelire di Stampa Alternativa, nel 1994, con una introduzione del curatore.
1966b I Care, Libreria Internazionale Paesi Nuovi, Roma
Comprende alcuni scritti del priore, ed i documenti del processo.
1967 Lettera a una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze
Il libro è troppo noto per aggiungere qualcosa a quanto già detto. Ricordiamo soltanto che esso ha ricevuto ex aequo un premio letterario, il Premio Prato, nel settembre ’67, con una motivazione che recita, tra l’altro, "un libro sveglia, una provocazione, uno scandalo di quelli che è opportuno accadano" ed anche "un atto di fede nei valori che liberano lo spirito umano". Come ricorda G. Pecorini (1996), il libro è stato oggetto di numerosi tentativi di "appropriazione", tra i quali val la pena di ricordare quello dell’inserimento da parte dei burocrati del Ministero della Pubblica Istruzione di una delle frasi più famose del libro in una proposta di tema per la maturità, nel 1976. Pubblicato in maggio, il libro precede di pochi giorni la morte del priore. Lancisi (1977), nel libro da lui curato, sostiene che non i ragazzi di Barbiana, ma lo stesso Milani sia il vero autore del libro, citando a sostegno le opinioni di Pecorini, Borghi e Cristofanelli.
Opere postume
1967 Università e pecore, in Momento, rivista di testimonianze e di dialogo, Milano, n° 15-16
Una lettera del 1956, ripubblicata successivamente nell’epistolario curato da Gesualdi: in essa Milani fa degli accenni apocalittici a un mondo sbagliato che sarà "lavato in un immenso bagno di sangue". Gaetano Arfè scorse in queste frasi una delle caratteristiche salienti della concezione pessimista che Milani aveva dell’evolversi della condizione umana, un’evoluzione da misurarsi in tempi lunghissimi. Secondo Pecorini (1996) è una dura requisitoria "contro l’insensibilità umana di tanti intellettuali" che usano il proprio privilegio culturale per sfruttare i poveri e gli analfabeti. Il testo originale, pensato probabilmente come lettera aperta, ma rimasto in minuta e forse incompiuto, fu indirizzato a Gian Paolo Meucci. Venne letto pubblicamente alla Casa della Cultura a Milano durante un convegno svoltosi il 17 e 18 ottobre 1967. Nello stesso numero della rivista sono riportati gli interventi di alcuni tra i partecipanti al convegno, tra cui Pier Paolo Pasolini.
1968 Il voto del diavolo, in L’Espresso, supplemento L’Espresso colore, Roma, n° 20, 19 maggio, pag. 18-19, 21, 23-24
Si tratta di Un muro di foglio e incenso, in cui Lorenzo Milani, che lavorò a questo scritto per due mesi nell’estate del ’59, terminandolo l’8 agosto, parla -a partire dalla durissima critica ad un intervento del cardinal Ruffini a favore del regime franchista spagnolo- della tremenda responsabilità di coloro che operano nel campo dell’informazione. Il "muro di foglio e incenso" è costituito, da un lato, da un’informazione reticente e addomesticata, dall’altro dal diaframma di cortigianeria e ossequio vile che isola i vescovi dal popolo dei credenti. Questo scritto avrebbe dovuto essere pubblicato sul giornale della sinistra cattolica Politica, ma il suo direttore, Nicola Pistelli, a cui era indirizzato in forma di lettera, non ebbe il coraggio di pubblicarlo, anche in seguito a pressioni della curia. Solo nove anni più tardi lo pubblicherà L’Espresso. Verrà successivamente ripubblicato nel libro curato da Colla (1968) e nelle Lettere curate da Gesualdi (1970), il quale ripristinerà il titolo originale. Neera Fallaci (1974) lo inserirà poi nel suo libro, sempre con il titolo originale. Verrà infine stampato anche nella pubblicazione edita da Galeotti (1995).
1969 Un prete libero, in Testimonianze, n° 112-113, marzo-aprile, pag. 200-202
Viene pubblicata una lettera inedita, scritta dal priore a don Antonio Arfanotti il 20 maggio 1959. Nella presentazione di essa, si scrive che "il dono straordinario di don Milani era l’armonia, al di là di ogni piatto conformismo, tra fedeltà e libertà".
1969b Una lettera inedita di don Milani, in Cineforum, Venezia, maggio
Viene pubblicata una lettera inedita, scritta dal priore a don Giovanni Bianchi che gli rimproverava di non aver tenuto fede a due impegni, quello di partecipare ad un corso di esercizi spirituali e quello di non recarsi nelle parrocchie senza il consenso preventivo dei parroci interessati.
1970 Lettera del 2 gennaio ’67 di don Milani a Gaetano Arfè, in L’Avanti!, 7 giugno
Questa lettera, scritta dal priore alla vigilia della morte, quando stava ultimando Lettera a una professoressa, fu pubblicata tre anni dopo, accompagnata da un breve commento di Arfè. In essa don Milani chiede ad Arfè se è a conoscenza di qualche "parola sfuggita" ad esponenti importanti delle classi egemoni che possa mostrare una "cosciente intenzione di lotta di classe nell’ordinamento della scuola".
1970b Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, a cura di Gesualdi, M., Mondadori, Milano
Volume ristampato numerose volte (dopo aver venduto in soli tre mesi quasi centomila copie), al quale nel ’93 è stata aggiunta una prefazione di Mario Pancera. Contiene, tra l’altro, l’articolo Università e pecore, che qui viene datato 30 marzo 1956. Al libro è premessa una Avvertenza firmata collettivamente "I ragazzi di Barbiana", in cui si spiegano i motivi del ritardo nella prima pubblicazione del libro con la dispersione del gruppo, le esitazioni di alcuni e il dissenso di altri. Come fa notare Pecorini (1996), non viene però fornita alcuna spiegazione sui criteri con i quali si era operata la scelta tra le oltre mille lettere raccolte, per arrivare alla pubblicazione di un lotto di centoventisette. E neppure vengono fornite spiegazioni sulle motivazioni che hanno indotto a tagliare, in quelle pubblicate, alcuni brani, come pure a togliere o sostituire alcuni nomi che vi apparivano.
1970c La vita di Gesù vista da don Lorenzo Milani, in Testimonianze, Fiesole (FI), n° 124, maggio, pag. 318-324
Citato in Riccioni (1974).
1971 Lettera del 1-12-’54 di don Milani a don Renzo Rossi, in Quaderni di Corea, n° 2, pag. 9
In questa lettera Milani fa un accenno all’ostilità che verso di lui nutrivano i vari preti del vicariato, con il rischio di farlo apparire agli occhi dei fedeli come un prete isolato dalla propria chiesa.
1973 Lettere alla mamma 1943-1967, a cura di Milani Comparetti, A., Mondadori, Milano
Volume ristampato numerose volte: nella prima edizione raccoglieva centosettantasei lettere del priore, mentre nelle edizioni posteriori al ’77 sono state aggiunte due nuove lettere, del 16 e 21 settembre 1954, numerate 73 e 74, con conseguente scorrimento di numerazione per le lettere successive.
1973b Vita di parroco, in L’Espresso, Roma, n° 10, 11 marzo
È una raccolta di alcune lettere del priore alla madre. Citato in Riccioni (1974).
1975 L’obbedienza non è più una virtù, Edizioni del Movimento Nonviolento, Perugia
Una riedizione degli scritti del 1965.
1976 Lettere in un’amicizia, a cura di Melli, G. C., Libreria Editrice Fiorentina, Firenze
Il curatore pubblica in questo libro 28 importanti inediti: si tratta di lettere a lui inviate da don Milani.
1977 Lettera di don Lorenzo Milani a Dina Lovato, in Note Mazziane, Verona, n° 2, aprile-giugno, pag. 8-9
Si tratta di una lettera scritta il 16 marzo del ’66, poi ripubblicata nel 1978 da Lancisi, il quale non nomina Note Mazziane, ma parla di "una rivistina veronese di poca diffusione". La lettera e la rivista sono citate in Calicchia (1990). Anche Butturini (1993) e J. L. Corzo Toral (in Lorenzo Milani, maestro cristiano, Universidad Pontifica, Salamanca, 1981, pag. 268-9) ne parlano, rispettivamente, come di "un piccolo gioiello" e come uno dei testi milaniani "más bellos, explícitos y sintéticos". La riproduzione dell’originale autografo ed il testo integrale appariranno poi, alle pagine 167-172, nel volume curato da Mariano Mariotto (1998), contenente gli atti del ciclo di incontri svoltosi a San Bonifacio dal 15 settembre al 30 ottobre 1997.
1977b Conversazione di don Lorenzo Milani con alcuni giornalisti, in Comunità e Storia, n° 5-6, pag. 9-18
Citato in Calicchia (1990).
1982 Lorenzo Milani: scritti, a cura di Riccioni, G., Manzuoli Editore, Firenze
È un’antologia di scritti del priore di Barbiana, con un’introduzione di Ernesto Balducci che è la riproposizione dell’articolo La rivoluzione culturale di Lorenzo Milani pubblicato qualche tempo prima su Testimonianze. Il libro comprende brani da L’obbedienza non è più una virtù, Lettera a una professoressa, Esperienze pastorali, oltre ad una dozzina di lettere, una larga parte dei rari articoli scritti da Milani fino al ’56, ed infine quattro articoli su Milani usciti dopo la sua morte.
1983 Il catechismo di don Lorenzo Milani - Documenti e lezioni di catechismo secondo uno schema storico, a cura di Michele Gesualdi, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze
Si tratta di "un testo rifiutato dal proprio autore", come ammette lo stesso Gesualdi nell’introduzione. Con una prefazione di don Silvano Nistri ed un’introduzione del curatore, viene qui pubblicato un lavoro che don Milani aveva prima ripudiato ed infine, negli ultimi mesi di vita, "bruciato nella stufa, di persona" perché non ve ne restasse traccia. Lo stesso curatore afferma che fin dalla metà del ’52 "il catechismo non faceva più parte dei suoi interessi". Accanto al catechismo, il libro contiene altri documenti inediti, tra i quali quelle che Pecorini (1996) definisce "straordinarie annotazioni ad una vita di Gesù costruita montando in sapiente e paziente collage frasi redatte dai bambini": anticipazione di quella ricerca di una scrittura collettiva che avrà il suo prodotto più maturo in Lettera a una professoressa. Come ricorda D. Simeone (1996, pag. 35-36), sull’argomento del catechismo don Milani tenne il 22 aprile 1950 una conferenza a Firenze, organizzata dall’AIMC, nella quale "fece una presentazione del proprio metodo di insegnamento della religione nella scuola elementare […] . Dopo la presentazione di questo metodo vi fu una dimostrazione pratica", in quanto il priore aveva portato con sé due classi (una quarta ed una quinta), per mostrare l’efficacia del proprio metodo. Milani scrisse anche un articolo (la cui ultima versione porta la data del 20 giugno) in cui dava un resoconto di questa dimostrazione pubblica, ma l’articolo, ritenuto poco adatto agli insegnanti di scuola media, non fu pubblicato dal mensile dell’UCIIM, La scuola e l’uomo, al quale era stato proposto tramite don Bensi.
1987 Don Lorenzo Milani maestro di libertà, a cura di Gesualdi, M., Edizioni CISL, Stabilimento Grafico Commerciale, Firenze
Si tratta di una raccolta di scritti del priore di Barbiana "scelti col criterio di approfondire la questione sociale" in quei termini con cui veniva impostata nella scuola di don Milani. Il libro è stato edito in occasione del Convegno di studi che gli ha dato il nome, nel ventennale della morte del priore. Contiene brani di Esperienze pastorali; due articoli apparsi su Adesso nel ’49 e ’50; alcune lettere inedite ed altre già pubblicate; contiene inoltre il testo trascritto dalla registrazione della chiacchierata-lezione tenuta a Barbiana negli ultimi giorni di carnevale del ’65 alle allieve della professoressa Corradi. In tale occasione don Milani rivendicava il diritto-dovere della donna a decidere responsabilmente di se stessa, liberandosi dalle varie soggezioni che allora più di oggi la vincolavano. Secondo Pecorini (1996) la qualità della trascrizione dal nastro non è però capace di rendere "l’immediatezza e la suggestione" del parlare di don Milani. Completano il volume una presentazione dell’allora segretario nazionale della CISL, Franco Marini ed una introduzione dello stesso Gesualdi.
1987b Matrimonio e lavoro: servizio ai poveri, in Il Foglio, Torino, novembre
Riporta la "lettera a Simona", scritta da Milani il 26 aprile 1956 e consegnata a una coppia di sposi il giorno delle nozze.
1990 Alla mamma - Lettere 1943-1967, a cura di Battelli, G., Marietti, Genova
Questo libro, edito con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana, è il terzo, in ordine di pubblicazione, tra i volumi organici di epistolario finora apparsi. Si tratta di un volume difficile da reperire, dopo la chiusura della Marietti, il cui magazzino libri è stato rilevato da Il Mulino. Vi sono ristampate le 176 lettere del libro curato da Alice Comparetti (1973), con l’aggiunta di altre 250 del tutto inedite. Si tratta di un lavoro condotto con un "rigore filologico spinto qualche volta fino alla pignoleria", come afferma Pecorini (1996), che comunque lo definisce un lavoro enorme e fruttuoso. Nelle sue note alla raccolta epistolare, Battelli pubblica alcuni brani di lettere che don Milani inviò a Pecorini, le quali documentano l’interesse del priore per il libro-inchiesta La suora - La monaca, che lo stesso Pecorini aveva pubblicato nel ’61 presso l’editore Vallecchi. Nel luglio del 1997 l’editore Marietti ha ripubblicato il volume delle lettere nella collana I Rombi, con il titolo Lorenzo Milani - Lettere alla madre, con una nuova introduzione dello stesso Battelli.
1994 L’obbedienza non è più una virtù, a cura di Carlo Galeotti, Stampa Alternativa, Viterbo
Ancora una snella riedizione (64 pagine) degli scritti del 1965.
1995 La ricreazione, introduzione di Fofi, G., Edizioni e/o, Roma
Si tratta del II° Cap. di Esperienze pastorali, del quale la Libreria Editrice Fiorentina ha autorizzato lo stralcio, e che viene qui pubblicata con alcuni tagli, peraltro dichiarati, ed una introduzione di Goffredo Fofi.
1995b Un muro di foglio e di incenso, in Galeotti, C., (a cura di), Libertà, Stampa Alternativa, Viterbo
Lorenzo Milani, che lavorò a questo scritto per due mesi nell’estate del ’59, terminandolo l’otto agosto, parla della tremenda responsabilità di coloro che operano nel campo dell’informazione. Il "muro di foglio e incenso" è costituito, da un lato, da un’informazione reticente e addomesticata, dall’altro dal diaframma di cortigianeria e ossequio vile che isola i vescovi dal popolo dei credenti. Questo scritto avrebbe dovuto essere pubblicato sul giornale della sinistra cattolica Politica, ma il suo direttore, Nicola Pistelli, a cui era indirizzato in forma di lettera, non ebbe il coraggio di pubblicarlo. Solo più tardi, il 19 maggio 1968, lo farà L’Espresso. Successivamente, nello stesso anno, verrà inserito nel libro di R. Colla Perché tacere?, edito da La Locusta; poi nelle Lettere curate da Gesualdi (1970) ed infine nella biografia della Fallaci (1974).
1995c Da una lettera di don Lorenzo Milani a Corrado Bacci, in La Voce, Milano, 2 aprile
Viene pubblicata dal quotidiano parte di una lettera del priore dell’11 gennaio 1962.
1995d Cari ragazzi... - Una lettera inedita del fondatore della scuola di Barbiana, in L’Unità, 27 giugno
Viene qui pubblicata la "lettera circolare numero quattro [...] a tutti i nostri rappresentanti all’estero".
1996 Lettera a mons. Loris Capovilla, con presentazione di Marco Roncalli, sull’inserto culturale de Il Sole - 24 ore, 28 gennaio
In questa lettera, datata 28 maggio 1962, il priore di Barbiana racconta l’impatto che lui ed un gruppo di allievi della scuola ebbero con la burocrazia e il cerimoniale dello Stato Pontificio, in occasione di un viaggio in cui Milani aveva accompagnato i ragazzi perché conoscessero un pezzo di mondo diverso da quello in cui erano sempre vissuti. La lettera è riportata integralmente in Pecorini (1996).
1996b Lorenzo Milani - La parola ai poveri, a cura di Battelli, G., Editrice Esperienze, Fossano (Cuneo)
Si tratta di un’antologia di scritti di don Milani, contenente brani di Esperienze pastorali, Lettera ai giudici e Lettera a una professoressa. L’introduzione di Battelli ricostruisce brevemente la biografia dell’uomo, del prete e del maestro Milani nella realtà del suo tempo. In chiusura, Maurilio Guasco scrive una breve nota sull’attualità della lezione milaniana.
1996c Ascoltiamo la voce di don Milani, registrazione, Baldini e Castoldi, Milano
Si tratta delle due registrazioni integrali di Chiesa Santità Obbedienza e Strumenti e condizionamenti dell’informazione, la cui trascrizione, ad opera di Elena Milani e Brunella Toscani, è stata pubblicata nel volume di Pecorini (1996).
1997 Auguri e burbere carezze a Enrico Bartoletti, in Segno, Palermo, n° 187, luglio-agosto, pag. 98-104
Due lettere a Bartoletti, scritte il 10 settembre ed il 1° ottobre 1958. Ripubblicate tra i materiali del numero monografico di Segno su don Milani, erano già apparse sul libro di Toschi (1994).
Carte del Fondo don Milani
Istituto per le Scienze Religiose, Bologna
Carte Adele Corradi
Carte Capovilla
Carte Dell’Acqua
Carte Elena Milani
Carte Florit
Carte G. Pecorini
Carte M. Cartoni
Carte Visita Pastorale
Lettere a E. Brambilla
Lettere a F. Gesualdi
Lettere a G. Pecorini
Recensioni
Testimonianza di Vittorio Zani
Per un Catalogo del fondo, vedere l’articolo di Battelli, Inventario dei materiali del Fondo don Milani, in Cristianesimo nella storia, n° 2, 1980, pag. 510-530.